6 -yoongi ♡

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𝖄𝖔𝖔𝖓𝖌𝖎

Sto tranquillamente camminando per il marciapiede con le mie cuffiette nelle orecchie e "hero" dei monsta x al massimo, l'ombrello sulla testa e lo sguardo basso.
Oggi è uno di quei giorni,sto andando alla sua tomba, ancora non sono arrivato ma gia gli occhi mi pizzicano. Alzo leggermente lo sguardo dalle mie scarpe sentendo vari singhiozzi, noto qualche ciuffo di una chioma rosa che sbuca dal cappuccio di un ragazzo che sembrerebbe star piangendo.
Sta praticamente correndo senza guardare dove va, ne ho la conferma appena il ragazzo che ormai sono abbastanza sicuro sia Jimin,               (chi altri si farebbe i capelli rosa confetto?)
sta per attraversare la strada senza accorgersi che una macchina sfreccia verso di lui alla massima velocità, senza pensarci un secondo di più butto l'ombrello a terra e comincio a correre buttandomi di peso sul ragazzo che sembrava paralizzato in mezzo alla strada e spingendolo verso il marciapiede... ma qualcosa va storto, mi rialzo pulendomi i vestiti e guardo Jimin perdere lentamente i sensi, deve aver preso una botta quando l'ho spinto...
Mi sale il panico, ho bisogno di calmarmi...
Prendo un respiro profondo e cerco di calmarmi ragionando lucidamente.
Di sicuro non posso lasciarlo qui privo di sensi.
Alla fine decido che é meglio rimandare di qualche ora la visita a Marie... non l'avevo mai fatto per nessuno ma ora mi sento in dovere di farlo...Cosa mi sta succedendo?
Mi alzo e lo prendo in braccio a mò di sposa, un signore che passa di lì mi chiede se ho bisogno di aiuto ma nego dicendo che me ne sarei occupato io. Accompagno il tutto con un sorriso tirato che più finto non si può ma il tipo sembra crederci e lascia perdere, con ancora il piccolo in braccio mi torno ad avviare verso casa.
Apro la porta e accascio delicatamente Jimin sul divano, mi siedo difianco a lui e gli appoggio una pezza bagnata sulla fronte, penso abbia anche la febbre, scotta.
D'altronde non poteva aspettarsi di meglio correndo sotto la pioggia in pieno inverno.
Senza rendermene veramente conto comincio ad accarezzargli distrattamente i capelli accorgendomi sono davvero mobidi come avevo immaginato e profumano di fragola.
Jimin é veramente un bel ragazzo, un po' strano certo, ma fisicamente é perfetto, gli occhi grandi e le labbra piene conferiscono al suo viso un aspetto da bambino.
Erano anni che non parlavo con nessuno, tranne a scuola, ma solo per insultare chi non mi lascia vivere in santa pace.
Mentre sono perso nei miei pensieri il ragazzino sdraiato sotto di me riprende lentamente i sensi sfarfallando un po' gli occhi.
"C-cosa sta s-succedendo"
un flebile sussurro esce dalle labbra del minore.
"In poche parole? Stavi per farti ammazzare e se non era per me non saresti qui in questo momento"
Dico cercando di rimanere serio e non sorridere al pensiero che Jimin sembra stare bene.
"Grazie..." si porta velocemente una mano alla testa facendo una smorfia di dolore "auch...non ricordo molto di quello che é successo...ricordo solo che qualcuno mi ha spinto via e mi hai preso un braccio e...ow..." in quel momento le sue guancie si colorarono di un rosso acceso e le mie anche impercettibilemente fanno lo stesso.
In quel momento non avevo pensato al fatto che lo stessi prendendo in braccio mi importava solo che stesse bene.
"Tutte le volte che ti vedo stai piangendo é mai possibile?"
Dico facendo un espressione corruciata.
"Beh pensa che non piango nenache cosi spesso "
mi dice lui facendo un mezzo sorriso.
Trattengo leggermente il fiato a quella vista.
"Ora scusami tanto devo andare...tu puoi restare qui finche non ti riprenderai poi basta che esci chiudendo la porta alle tue spalle"
Devo proprio andare da Marie...ho bisogno di calmarmi.
Il più piccolo annuisce un po' spaesato mentre esco.
Pochi minuti dopo sono arrivato al cimitero, il posto è abbastanza grande ed é contornato da alberi in fiore. Entro dal grande cancello in ferro battuto, mentre lo spingo fa un rumore sordo che mi porta a storcere il naso. Poco dopo sono raggomitolato davanti alla lapide in cerca di quella tranquillità che mi manca così tanto. In questo momento poco mi importa se sta diluviando, mi siedo difronte alla lastra di granito dove sono incise le seguenti parole
"Min Marie-sang  1996-2016"
E subito sotto il nostro motto...
"facilis descendus averno"
La discesa all'inferno é facile, é una citazione che appartiene al film shadowhunters,
è sempre stato il nostro film preferito, lo guardavamo tutte le volte che ci era possibile.
Io e Marie avevamo un rapporto speciale, ci volevamo bene come fossimo l'uno l'ancora di salvezza dell'altra e quando lei mi ha lasciato un pezzo di me se ne è andato con lei.
"Tu non avresti voluto questo per me vero...? Tu avresti voluto che vivessi la mia vita.
Ti prego piccola stella perdonami io non ce la faccio...
Però ti assicuro che ci sto provando, sai oggi ho conosciuto un ragazzo"
Il mio pensiero andò a pararsi su quel buffo ragazzino con i capelli rosa
"ha i capelli rosa é la seconda volta che lo vedo" feci una piccola risatina
"Già, rosa confetto, tu odiavi quel colore" una lacrima solitaria scende sul mio viso pallido
"la prima volta ha bussato alla mia porta...o per meglio dire alla mia faccia dato che mi ha tirato un pugno. Bel modo di presentarsi non credi anche tu?"
Alzo gli occhi al cielo come se lei fosse veramente davanti a me e mi stesse ascoltando annuendo e sorridendo come era solita fare quando le raccontavo le mie giornate.
Anche se per me in un certo senso è cosi.
"Beh quel ragazzino é cosi carino, certo é strano e non lo conosco ancora bene ma oggi l'ho salvato...
stava per essere investito e l'ho spinto via.
Poi però nello schianto a terra ha perso i sensi allora l'ho preso in braccio e l'ho portato a casa mia,
Ma sai, in quel momento, quando lo avevo tra le mie braccia, ho perso ogni convinzione di essere ancora in una minuscola parte etero... lo so che ti sembrerà strano perché non mi sono mai piaciute le ragazze, nonostante cercassi di autoconvincermi di questa cosa solo qualche anno fa" faccio una risata quasi inesistente al ricordo di quando mi credevo ancora etero
" lui, non so cosa mi stia facendo.
É una sensazione strana, mi chiude la bocca dello stomaco,
Ora sento solo che devo conoscerlo meglio, e anche se sono anni, 6 per la precisione, che non voglio più sapere nulla di nessuno, il problema é lui é diverso, non so in cosa ma é diverso.
Sembra un bambino, e sono cosi strano quando sto con lui. Vorrei solo tenerlo stretto tra le mie braccia per intere notti, fino a svegliarmi con lui accanto,la mattina dopo, stringerlo ancora e ancora finché non mancherà l'aria a entrambi ma ci andrà bene così perché saremmo felici.
Ok basta sto diventando troppo sdolcinato...
Se fossi qui ora mi diresti una delle tue frasi tipo 'il mio fratellone é innamorato' facendo quell'espressione buffa che facevi quando volevi ammiccare a qualcosa e punzecchindomi il petto con le tue unghie sempre laccate di nero.
Lo so che te lo dico sempre
Ma mia piccola Marie mi manchi cosi tanto, torna da me ti prego"

Until The Day I Die •yoonmin• [IN REVISIONE] •#wattys2019•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora