Lo sbaglio migliore della mia vita.

Capitolo 16

Sono le 20, e abbiamo appena finito di cenare.
- Piccola, andiamo a fare una passeggiata?-
- Non ho voglia...-
- La gravidanza ti fa diventare sempre più pigra...-
- Ehi! Conta che io devo portare me stessa e qualcuno qui dentro!-
Protesto indicandomi la pancia.
- Uffa... Va bene. Ma il  nome quando lo decidiamo?-
- Ale... Sono entrata da poco nel secondo mese, e già pensi al nome?-
- Oh... Va bhe... Ne riparleremo.-
Si butta sul grande divano, sembra annoiato.
Mi metto vicino a lui e gli giro la testa, cosicché possa guardarmi negli occhi.
Gli sorrido e lo bacio.
Lui approfondisce il bacio, e mi fa sdraiare.
Lui è sopra di me, e si regge sui gomiti per non toccarmi la pancia.
Mi bacia con passione, per poi indietreggiare. Mi alza la maglietta e mi bacia la pancia.
Si alza e mi prende in braccio, per poi salire la grande scalinata e depositarmi sul letto.
Mi sdraio e lui si accomoda sopra di me, come eravamo prima, cercando di non toccarmi la pancia.
Mi bacia le labbra, e poi mi bacia sul collo.
- Ale... Fermati... Alice ci ha raccomandato di-
- Non me ne frega niente. Ti sto solo baciando, piccola. Non mi spingo oltre.-
Annuisco, e lui riprende a baciarmi.
Ad un certo punto, sono senza maglietta e il mio ragazzo, mi sta sbottonando gli shorts. Mi alzo di scatto.
- Merda Ale! Hai detto che non ti spingevi oltre... E io ti ho pure lasciato fare!-
- Eddai Fede... Scusa!-
Lo sento urlare, ma io sono già sparita al piano di sotto.
Vado in cucina per bere un bicchiere d'acqua... Cerco di calmarmi.
Improvvisamente sento due braccia cingermi la vita da dietro.
Mi giro, e mi ritrovo tra le braccia del mio fidanzato.
- Scusami piccola, hai ragione. Non volevo farti arrabbiare.-
Mi abbraccia e la mano con cui tengo il bicchiere traballa. Finisco per bagnare la maglietta di Alessandro.
Mi metto a ridere e lui si unisce a me.
Ritorniamo in camera, lui si toglie la maglietta bagnata, e anche i pantaloncini, rimanendo in boxer. Poi si infila sotto le coperte.
Io anche mi tolgo gli shorts, ormai la maglia non ce l'avevo più, e mi metto una maglietta di Alessandro che ho preso dal suo cassetto.
Poi, lo raggiungo.