Capitolo 34

1.9K 49 4
                                    

Dopo aver portato i pacchi nella cameretta della bambina, montiamo il fasciatoio e il piccolo armadietto che ci sono dentro le scatole.
- Deve averli comprati mia madre.-
Ipotizza il mio ragazzo. Annuisco.
Sono abbastanza facili da montare.
Dentro i cassetti del fasciatoio, ci metto tutti i pacchetti di pannolini che mia madre ha comprato. Nell'armadietto, ci appendo la tutina che abbiamo comprato ieri.
- È bellissima!-
Esclamo io, dopo aver fatto il giro di tutta la stanza.
- Concordo! Complimenti a noi.-
Si avvicina e mi bacia. Un bacio lento ma dolce.
Improvvisamente, sento qualcosa vibrare nella tasca dei jeans di Ale.
- Ma uffa! Perché tutti a rompere le balle?-
Le mie labbra si alzano in un sorriso.
Risponde al cellulare.
- Ciao mamma...Abbiamo appena finito... Facciamo i cavoli nostri... Domani... Ok ciao.-
Questo è quello che ho capito dalla convenzione.
- Tua madre?-
- Si. Voleva che oggi andassimo da lei, ma oggi non ho nessuna voglia. Allora andiamo domani. Va bene per te? Voleva invitare anche i tuoi.-
Mi spiega.
- Va benissimo.-
Scendiamo al piano inferiore e ci sediamo comodamente sul divano.
Ale, si avvicina piano piano, fino a far sfiorare i nostri nasi.
Il campanello suona nuovamente.
- Eh ma questa è sfiga! Non ti ho neanche baciata!-
Mi alzo, mentre lui impreca.
Apro la porta, e le mie amiche mi saltano addosso.
- Ragazze!-
- Fede! Come stai? Susan? Quello lì, ci ha detto che è femmina! Quanto sono contenta!-
Esclama Ginevra indicando il ragazzo seduto sul divano.
- Quello li ha un nome!-
Interviene Ale.
Rebecca sbuffa e io mi metto a ridere.
- Gin, sto bene e anche Susan.-
Le dico. Loro annuiscono con un sorriso che va da un orecchio all'altro.
- Allora, che mi raccontate?-
Chiedo io, da quando non vado più a scuola, io e loro non parliamo più tanto come facevamo prima.
- Io ho una super notizia!-
Esclama Rebecca.
- Scusa un attimo Reb...-
La interrompo.
- Ale, potresti lasciarci sole? Potresti andare sopra magari a fare i compiti per lunedì.-
Gli dico.  Lui sbuffa.
- Va bene, ma prima potresti venire un attimo?-
Annuisco seguendolo in cucina.
Chiude la porta, poi mi fa sedere sul tavolo.
Prima che possa ribattere, le sue labbra sono già sulle mie.
Dopo poco, si allontana di qualche centimetro.
- Adesso posso fare tutto quello che vuoi.-
Sussurra.
- Allora vorrei un'altra bacio e poi vorrei che andassi di sopra.-
Non se lo fa ripetere due volte, preme le labbra sulla mia bocca in meno di due secondi.
Lo sento sorridere. Poi si abbassa e posa un bacio veloce sulla pancia.
Mi sorride e sparisce al piano superiore.
- Eccomi!-
Esclamo quando torno dalle mie amiche.
- Cosa volevi dire Reb?-
Le chiede Ginevra, impaziente di sapere la notizia di Rebecca.
- Dicevo che... Mi sono fidanzata!-
Io e Gin sgraniamo gli occhi.
- Con chi?-
Chiedo.
- Con un ragazzo che si chiama James. Ha diciotto anni. -
- Come vi siete conosciuti?-
Domanda Gin.
- Praticamente, lo scorso mese, stavo facendo una passeggiata. Ad un certo punto, sono inciampata e lui mi ha presa, per non farmi cadere. Mi ha chiesto di continuare la passeggiata con lui. Mi ha riaccompagnata a casa e poi mi ha chiesto quando potevamo rivederci.-
Fa una pausa.
- La settimana dopo ci siamo rivisti con un vero appuntamento. Quando eravamo seduti su una panchina, mi ha baciata. Abbiamo iniziato a conoscerci e così cinque giorni fa ci siamo messi insieme.-
- Wow Reb! Perché non ci hai detto nulla?-
- Volevo fosse una sorpresa.-
- Sono contenta per te!-
Le dico.
- Io invece, non ho novità.  Ma sono contenta per voi!-
Dice Gin.
Sorrido e la abbraccio.
Parliamo ancora per una mezz'ora, loro mi raccontano della scuola e dei pettegolezzi che girano.
Poi se ne vanno.
Salgo in camera e trovo Alessandro addormentato.
Mi siedo accanto a lui e gli dico che è ora di cena. Si sveglia a fatica. Mi posa un bacio sul naso e poi scende.
Mangiamo cena, guardiamo un po' di TV.
Sento le palpebre pesanti, così mi addormento sul divano con la testa appoggiata al petto del mio fidanzato.
Improvvisamente, sento Susan tirare un calcio.
Apro gli occhi e mi ritrovo nel letto avvolta dalle braccia di Ale.
- Tutto ok piccola?-
Mi domanda.
- Si, Susan continua a tirare calci.-
Lui inizia ad accarezzare la mia pancia.
- La mia principessa.-
Sussurra. È incredibile come la bambina si sia calmata con il tocco del padre.
- Adesso si è calmata. -
Affermo.
- Ho un tocco magico.-
Scherza lui.
- Già, hai il " tocco da papà "-
Sorride e mi posa un bacio sulla spalla.
Poi, sia io che lui, ci riaddormentiamo.

Lo sbaglio migliore della mia vita.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora