Il primo viso che vide non appena riprese i sensi non fu quello di Christopher. C’era una ragazzina davanti a lei. La guardava ansiosa come se non si aspettasse di vederla ancora viva e, quando Juliet aprì gli occhi, tirò un sospiro di sollievo.
—Grazie al cielo— sussurrò. La voce le tremava, come se fosse sul punto di piangere. —Temevo di avervi colpita troppo forte.Stordita, Juliet si sollevò a sedere. C’era qualcosa di duro sotto le sue gambe. Il terreno della foresta. Erano ancora lì? Che cosa era accaduto? Dov’erano Christopher e suo padre? Perché quella ragazzina l’aveva tramortita?
Come se avesse intuito le sue tacite domande, l’altra le fece segno di tacere e si diede una rapida occhiata alle spalle.—Mi dispiace di avervi colpita, miss— si scusò sinceramente pentita. —Ma era necessario. Se non lo avessi fatto il vostro innamorato sarebbe morto.
Juliet sgranò gli occhi. —Christopher è vivo? Dove…Il groppo che le aveva chiuso la gola fino a quel momento si sciolse un po’. Gli occhi verdi della ragazza sembrarono sorridere. —È ancora di là, col padrone. Ma sta bene.
Prese un respiro profondo e proseguì.
—Finché voi siete in quello che loro credono un grande pericolo nessuno toccherà il duca. È voi che Darcy vuole, per prendersi la sua vendetta deve prendere voi davanti a lui. Ma io vi ho colpita e lui se n’è accorto e ora crede che voi non vi siate ancora ripresa. Fino a quando non lo saprà, il duca sarà salvo. Non può ucciderlo prima di avervi presa.
Terrorizzata, Juliet si sentì mancare l’aria. Non riusciva a credere che stesse accadendo tutto quello. Era lei la ragione, seppur irreale, per cui Christopher era ancora vivo? Eppure… aveva sentito il rumore dello sparo, le aveva quasi strappato il cuore dal petto.—Ma Darcy ha sparato— mormorò con le lacrime agli occhi. L’ho sentito chiaramente.
—Sì, ma il colpo è andato a vuoto, fortunatamente. Sono Clarice, comunque.— si presentò.
Juliet annuì. —Perché hai voluto salvare Christopher?— non poté fare a meno di chiederle.Lei la fissò con sguardo vagamente severo, ma Juliet riuscì a leggervi dentro una tristezza infinita. —Perché voglio che sia Darcy a morire. Ha già fatto troppo male a troppe persone, e sono stata troppo stupida da non capire subito il tipo di persona che è. Ma è arrivato il momento di porre fine a tutto questo. La sua sete di vendetta non ha alcun senso, perché il duca non ha nulla a che vedere con la morte di Olivia. —
Allungò una mano verso uno dei suoi stivali con aria severa e ne estrasse un pugnale. Il riverbero dell'argento punse gli occhi di Juliet che, ancora una volta, si sentiva terrorizzata. —Le persone muoiono tutti i giorni, in ogni dove, miss. Se Olivia è morta non è stato a causa del duca e anche Darcy lo sa. Vuole solo vendicarsi perché lui è stato il primo ad averla.
—Ma Olivia amava Darcy— replicò Juliet in un sussurro appena percepibile.
Clarice fece una smorfia. —Io credo che fosse solo Darcy ad amarla. Credo che lei non abbia amato realmente nessuno dei due. Credo che abbia solo sfruttato la sua bellezza per abbindolarli entrambi.Juliet soppesò a lungo quelle parole. Stando a quanto diceva la ragazza, Darcy aveva covato una vendetta infondata per anni e ne era ben consapevole. Possibile che tutto girasse solo attorno al fatto che era stato Christopher a stare con lei per primo e che quindi Darcy non sopportasse di essere stato in secondo piano? Pur contro la propria volontà, Juliet lo comprendeva. Si era sentita inferiore per tutta la sua vita; conosceva bene la sensazione che si provava. Ma che volesse ferire Christopher per questo no, non lo accettava. Non avrebbe sopportato di vederlo morire perché, se ne rese conto in quel momento, lei lo amava.
E una vita senza di lui non riusciva a immaginarla, e neppure voleva. Serrò le labbra. Avrebbe fatto qualunque cosa per impedire che Darcy compisse l’ennesimo crimine, a maggior ragione se la vittima doveva essere l’uomo che lei amava.
—Che cosa devo fare per salvare Christopher?
Clarice la guardò solo qualche istante prima di risponderle, poi le porse il suo pugnale. —Nascondetelo nel corpetto— disse. —Verrete insieme a me e fingerete di concedervi a Darcy, anche davanti al duca. Gli farà male, ma è necessario che siate credibile. Quando sarete soli tirerete fuori il pugnale e lo ucciderete.
Juliet strinse gli occhi. Uccidere un uomo. Lo stesso uomo che aveva assassinato sua madre e che aveva torturato suo padre. Nonostante il dolore e la rabbia, non sapeva se sarebbe riuscita nel compito. Una morsa le strinse di nuovo la gola; fu attanagliata da una serie di conati di vomito che la fecero piegare in due e cominciò a tossire.
—Cosa vi succede, miss?— le domandò Clarice sinceramente preoccupata
Juliet cercò di riprendere fiato. —Io non posso ucciderlo. Non ne sono capace… non ce la faccio.
—Ma volete salvare Christopher Morgan.— Fu un’affermazione più rivolta a se stessa che a Juliet. —Bene— disse dopo qualche attimo di riflessione. —Ma dovrete fingere comunque di concedervi a quella bestia.Una rabbia irreale aveva avvolto le parole di Clarice e d’un tratto Juliet comprese che cosa l’avesse spinta ad aiutarla. Con tutta probabilità Darcy aveva abusato anche di lei, forse più di una volta. Si sentì piangere il cuore.
—Mi dispiace, Clarice.
—Vostro padre sta riposando nel carro, miss— disse la ragazza come se se ne fosse ricordata solo in quel momento. —Gli ho dato da bere e da mangiare e si è addormentato. Gli uomini di Darcy sono d’accordo con me. Lui non sospetta nulla, fidatevi. Ecco perché questa sua fiducia in noi lo porterà alla morte. Lo uccideremo e ci prenderemo la nostra rivincita.Istintivamente, Juliet le afferrò una mano e la strinse forte. Il cuore aveva preso a battere più rapido a quelle sue due ultime parole. Sentirle uscire dalle labbra di una ragazzina era atroce, ma Darcy doveva pagare.
Tuttavia, non poteva permettere a Clarice di farlo. Se ne sarebbe pentita per tutta la vita nonostante ne avesse ogni ragione. Chiuse gli occhi e prese un respiro profondo pronunciando la sentenza della morte di qualunque suo valore e principio morale. Sarebbe morto per mano sua.Si ricordò che Amanda Palmer era morta per causa di Darcy White e che lei, sua madre, l’aveva amata più di quanto avesse mai amato chiunque altro al mondo. Il dolore del suo ricordo le trafisse la mente e le lacrime minacciarono di scivolare copiose sulle sue guance, ma in qualche modo riuscì a trattenerle.
Riaprì gli occhi e schiuse le labbra.—Ha ucciso mia madre— sibilò tra i denti. —Ha torturato mio padre, vuole uccidere l’uomo che io amo.—
Puntò il suo sguardo ferito in quello di Clarice e serrò la mandibola. —Perché io amo Christopher, Clarice. Lo amo davvero. E che io sia dannata se lascerò che quel bastardo me lo porti via.
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- IN REVISIONE - Loving Juliet.
RomanceWest Sussex, 1837 Juliet Palmer è la semplice figlia di un baronetto di campagna e paventa il giorno in cui dovrà sposarsi, conscia del fatto di non essere all'altezza delle belle fanciulle dell'aristocrazia londinese. Da sempre immersa in libri e...