21 sei morto!

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Theo si era vestito, finalmente, Allison però non aveva ancora spiccicato parola. Alla fine decidemmo di andare a scuola... e basta. 

Eravamo in macchina. 

<<Da quando hai un fidanzato?>> Ally era confusa.

<<Non è il mio ragazzo, l'ho conosciuto ieri notte>> dissi come se fosse ovvio. 

<<E da quando ti fai il primo che ti capita davanti? Almeno hai usato le protezioni?>> Chiese guardandomi male. Forse dovevo ricordarle che non ero io quella che fino all'anno prima non sapeva nemmeno il significato della frase "vado a studiare in camera con un amico"?

<<Sapete che vi sento, sì?>> Disse Theo dai sedili posteriori.

<<Ally, ha dormito sul divano, non c'è stato niente, non mi metterei mai con il mio coinquilino>> non era ovvio? Non si deve mai intraprende una relazione col proprio coinquilino perché se vi mollate poi uno dei due se ne deve andare o si crea un grande imbarazzo e nella peggiore delle ipotesi te lo devi anche sposare. 

<<Coinquilino?>> Fecero in coro fissandomi.

<<Guarda la strada Ally>> dissi indicandole il parabrezza. 

<<Hai un posto dove andare? Sentiamo dov'è?>> Gli chiesi con un sorriso trionfante, senza neanche girarmi a guardarlo. 

<<Sono il suo nuovo coinquilino>> come pensavo.

Appena finita la scuola, gli avrei fatto un interrogatorio.

<<Almeno zio William lo sa?>> Disse non distogliendo, di nuovo, lo sguardo dalla strada. 

<<No, e fin quando non verrà a farmi visita non lo scoprirà>> sorrisi in modo angelico.

Allison non disse altro, ma lo sguardo contrariato parlava per lei.

Arrivati a scuola andammo dai ragazzi, sorprendentemente Scott e Stiles sembravano conoscere Theo.

<<Quando sei tornato?>> Chiese Scott con sguardo accigliato.

<<Sono tornato ieri sera>> rispose Theo senza pensarci due volte.

<<Come vi siete conosciuti?>> Mi chiese Stiles e per quanto volessi esaltare le mie doti da piccolo chimico dissi soltanto:

 <<Per caso>> 

<<Balla!>> sbuffò Ethan.

Mi abbassai prima che un piccolo asteroide mi colpisse.

<<Hai!>> Sbraitò Stiles, la palla gli era arrivata dritta sulla faccia. 

Mi girai un attimo per vedere chi l'aveva lanciata, era un tipo color caffè latte barbetta, capelli scuri, aveva anche una bella pancia da birra, non sembrava proprio un atleta. 

<<Bei riflessi... sai ci sono le selezioni di lacrosse e il coach è felice di ammettere nuove ragazze quindi...>> Scott mi stava reclutando?

<<Mmh... lacrosse...? Uno sport tanto, tanto violento, dove una ragazza come me può essere spiaccicata a terra?... A che ora?>> ero pronta a mettermi in gioco. 

<<Dopo pranzo, forse resti tutta intera>> Stiles sorrise come se vedesse me fatta a pezzi sul campo da gioco, rassicurante.

<<Mi serve ancora la mia coinquilina, non morire>> Theo andò all'interno della struttura.

<<Vivete insieme...? Bella scelta>> Lydia stava fissando il fondo schiena dio Theo.

<<Ho un appartamento e avevo bisogno di un coinquilino per dividere le spese... tutto qui>> Mentii senza pensarci tanto, ero brava a dire bugie. 

In realtà mio padre mi forniva di tutti i soldi che mi servivano, però come spiegavo la situazione a loro?

Alcune ore dopo:

<<Che ci fa una bambina nel mio capo? Se si fa male io non voglio responsabilità!>> Sentii urlare il coach Finstock. 

<<Niña a quien?>> Mi girai verso di lui con uno sguardo da serial killer stampato in volto. Quello che si sarebbe fatto male era lui. 

<<Distruggi loro bellezza, io non centro>> il coach mi lasciò in pace. 

Scott mi affiancò insieme hai gemelli ghignanti. <<Se hai la palla e sei marcata: lanciala, se hai la palla e hai la strada libera: segna, ma in ogni caso...>> disse prendendo fiato. 

<<Non morire>> dissero in coro.

Poi Scott andò a fare qualcosa con Stiles, credo... giocare? 

<<Non morire>> mi ripetei ad alta voce, qualche secondo dopo finii al tappeto. 

<<Sei pesante>> mi lagnai mentre i gemelli toglievano quell'ammasso di lardo che era sopra di me.

<<Ragazzina, ritirati, non è roba per femminucce>> disse quello tornando a giocare.

<<21 sei morto!>> Ringhiai spaventando un po' i gemelli. Mi misi in piedi correndo per il campo. Presi la palla al volo e corsi verso la porta. 

<<Passala!>> Urlò Scott dal lato opposto al mio, eravamo entrambi diretti in porta.

Non lo ascoltai, uno mi stava anche per finire addosso, feci un salto mortale per evitare che quello mi tirasse a terra. Speravo che mio padre non lo venisse mai a sapere, per anni gli ho rinfacciato che odiavo la ginnastica, ma adesso sì che mi era utile.

Tirai la palla in porta e segnai, il portiere era allibito.

<<Sì! Sì!>> Esultò il coach. <<Va bene! Fermi! So chi voglio in squadra>> Finstock soffiò nel fischietto e ci fermammo.

Mi tolsi il casco e andai in riga davanti al prof insieme agli altri. 

<<Tu ragazzina, non siamo in una gara di ginnastica artistica, okay?>> Mi indicò.

<<Io glie l'ho detto! Questo sport non è per femminucce!>> Era il 21. Gli diedi un colpo con la mazza di lacrosse proprio nei genitali che lo stese a terra.

<<Sei nella prima squadra. Greenberg, sta zitto e soffri!>> Adoro questo coach.

Theo era sugli spalti. Aveva guardato tutto l'allenamento.

<<Allora come sono andata?>> Domandai a gran voce.

<<Sei stata brava, ma sta...>> in quell'istante finii contro un palo. 

Alzai un pollice in su, anche se non andava tutto okay. Tra il placcaggio di Greenberg e il palo preso in faccia, penso che un trauma cranico non me lo toglie nessuno.

<<Non morire, mi servi per la partita di venerdì>> urlò in fine il coach. Perché continuavano tutti a ripetermelo, non sanno che ripetere sempre le stesse spesso le fa avverare?

<<Gioco venerdì!>> Urlai mentre i gemelli mi rimettevano in piedi. Corsi su per gli spalti abbattendo Theo.

<<Non credi di esagerare, non siamo ancora così intimi>> biascicò rialzandosi.

<<Ti ho visto nudo, non siamo diventati abbastanza intimi?>> Scherzai mentre i soliti bestioni mi trascinavano per la manina. 





Fight or Die - Teen WolfDove le storie prendono vita. Scoprilo ora