Una volta si è chiusa nella lavatrice

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Era sera, non ero ancora uscita dalla mia stanza dopo, be', dopo quello che era successo, anche se il mio stomaco brontolava da morire e abuela aveva preparato le enchiladas, non potevo resistere a quell'odore.

Uscii dalla mia stanza, le enchiladas avevano vinto, scesi le scale ma davanti la mia faccia mi ritrovai un addome scolpito nel marmo, alzai lo sguardo ritrovandomi faccia a faccia con Derek.

<<Cosa è successo?>> Domandò.

<<Un attacco di panico>> era effettivamente la verità, avevo solo omesso di dire cosa lo aveva scaturito. 

<<Finché questa storia non finirà, tu non uscirai da questa casa>> mi ammonì fissandomi con i suoi occhi rossi.

<<Okay, ma smettila di farti brillare gli occhi, preferisco il colore verde-grigiastro che l'altro>> lo superai, probabilmente abuela aveva usato lo stratagemma del cibo per farmi uscire dalla tana, maledetta cacciatrice!

<<Davvero è okay?>> Il moro mi corse dietro. Nemmeno lui credeva alle mie parole.

<<Davvero... non voglio più averne a che fare>> varcai la soglia della cucina, dove effettivamente abuela aveva preparato la tavola, c'erano enchiladas, tamales e persino i taco, come non detto, io amo mia nonna, dal più profondo del mio cuoricino.

Cenai in silenzio, tutti i ragazzi mi fissavano come se fossi pazza, be' forse ero davvero pazza, forse vedere quell'essere mi aveva fuso il cervello, non che io stessi bene già da prima, finita la cena, afferrai Theo e lo portai con me in camera. 

Accesi la musica dello stereo e dissi <<cosa hai visto al Motel?>> 

Se lui fosse stato sincero con me, forse mi sarei confidata con il mio coyote, era il mio migliore amico, se non perfino un vero e proprio fratello.

<<Come sai, quand'ero piccolo vivevo a  Beacon Hills, andavo a scuola con Scott e Stiles, ma ero cagionevole di salute, avevo problemi al cuore, in quel periodo ho incontrato delle persone, mi avevano detto che mia sorella voleva regalarmi il suo cuore, non avevo capito cosa intendessero.. con... cuore. Così un giorno mentre passeggiavamo al lago lei cadde giù, e mi costrinsero a fissarla mentre moriva di ipotermia, quando la tirarono fuori mi hanno trapiantato il suo cuore e... al Motel ho visto mia sorella con il petto aperto in due , che voleva indietro il suo cuore... così ho cercato di restituirglielo>> gli tremava la voce, poi aggiunse <<mi hanno portato via non avevo più nessuno, i miei erano morti in un incidente d'auto... o almeno sembrava quello, ma in realtà erano quelle persone, che ci volevano soli, mi hanno fatto diventare un coyote mannaro, sono stato con loro fino a quando non ho trovato un modo per scappare, ho vissuto per un po' da coyote e alla fine, quando i cacciatori mi hanno trovato, mi hai salvato...>> 

Mi strinse fra le sue braccia, anche se non ero una creatura soprannaturale col super udito, sentivo perfettamente il suo cuore battere così veloce che sembrava stesse per esplodere.

<<Eri solo un bambino>> gli accarezzai la schiena provando a calmarlo.

<<Non ho protetto Tara, ma prometto che proteggerò la mia nuova sorellina>> mi diede un tenero bacio sulla fronte.

<<Abbassate la musica!>> sbraitò Derek bussando alla porta, così rinunciai alla confessione delle mie azioni recenti e spensi lo stereo.

Exernal pov.

Quella notte: 

Era notte fonda, tutti stavano dormendo profondamente, William era in camera sua affianco a quella della figlia, Derek dormiva nella stanza dall'altro lato, doveva essere la camera di Araya ma, ovviamente lei aveva deciso che il letto in salotto era la scelta migliore. Al piano di sotto, Isaac e Cora dormivano assieme, come Boyd ed Erika, i gemelli nelle loro reciproche stanze due piani sotto e in fine Theo e Andrea che per quella sera dormivano insieme, in realtà come quasi ogni sera, Andrea sfruttava proprio male quel coyote solo perché lei non era abituata al clima californiano.

Delle urla atroci ruppero il silenzio.
Theo si svegliò di soprassalto, mentre Andrea urlava nel sonno scalciando e si dimenandosi come una forsennata. 

Derek piombò nella stanza, quelle urla lo avevano svegliato, avevano svegliato proprio tutti.

<<Ehi... va tutto bene>> cercò di rassicurarla il coyote, mentre il moro la bloccava.

Ma lei non smetteva di urla di terrore. 

Theo la strinse fa le braccia cercando di calmarla, lei gli afferrò saldamente il braccio, stringendolo con una forza che non pensava potesse avere. Ci vollero alcuni minuti ma finalmente si calmò.

<<Vado a prendere dell'acqua, resta tu qui>> Theo lasciò la ragazza nelle mani di Derek, dal braccio del coyote colava del sangue che per qualche ragione non guariva.

Nella stanza piombò anche William, Araya era sveglia ma, capiva bene che erano già in troppi dalla sua nipotina, lei poteva anche fare a meno di andare.

<<Che è successo?>> Domandò il messicano.

<<Penso sia stato un incubo... ma si è ripresa>> spiegò il moro che stava abbracciando la ragazzina, mentre le accarezzava la testa, per tranquillizzarla, visto che ancora tremava.

<<È un terrore notturno, quando era piccola ne soffriva, una volta si è chiusa nella lavatrice e un altra ancora ha tentato di saltare giù dal tetto>> disse William prima di sedersi al bordo del letto.

<<Bene... potevi anche dirmelo quando l'hai scaricata a me!>> Sbottò Derek, che ne stava vedendo di tutti i dolori da quando c'era Andrea, mangiava nel sonno, spesso diventava cannibale nel sonno, era sonnambula ed era psicopatica per non parlare ti tutte le volte che ha rischiato la pelle.

<<Poi anche rimboccarle le coperte, se non te ne sei accorto sta ancora dormendo, domani mattina non se ne ricorderà nemmeno. Evita di parlagliene o le potrebbe causare degli effetti più pesanti nel prossimo attacco>> il cacciatore uscì dalla stanza, capendo che non era molto apprezzato dal licantropo.

Theo tornò in stanza, Andrea era sdraiata a letto che dormiva profondamente, mentre il moro la fissava.

<<Fai vedere il braccio!>> Derek afferrò la mano di Theo tirandolo a se, vide l'avambraccio fasciato.

<<Non guarisce? E' strano, ma va bene, forse ci vuole solo un po' più di tempo, torna a dormire ora, e la prossima volta che quel moscerino mi sveglia nel cuore della notte urlando, piantale due ceffoni così si sveglia>> il moro provò a sembrare minaccioso ma non lo era affatto, se ne tornò in stanza e chiuse la porta, chiedendosi cosa aveva fatto di male per ritrovarsi con degli adolescenti disagiati in casa. 













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