Un Derek quasi buono

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Si era fatto tardi, quasi tutti erano andati via, c'eravamo solo io, Allison e Theo, oltre a Derek ovviamente.

<<Se ne stanno andando tutti, perché tu no?>> Derek mi trattava ancora male!

Presi il moro per il braccio e lo trascinai in disparte mentre i ragazzi ci osservavano.

<<Senti, volevo chiederti... io non sono brava con queste cose, ci sono appena finita in questo mondo e tu sei l'alfa, e volevo sapere se...>> cercai di dire ma lui mi interruppe.

<<Non ti voglio nel mio branco!>> Sbraitò, come se sapesse cosa volevo e invece si sbagliava!

Senza demoralizzarmi presi un bel respiro.

<<Mi potresti insegnare a difendermi dai licantropi?>> Bisbigliai anche se sapevo che Theo sentiva e riferiva ad Allison o forse stavano solo chiacchierando... non li sentivo.

<<E quando vorresti allenarti?>> Era confuso dalla mia richiesta, mi scrutava dalla testa ai piedi come se stesse cercando qualcosa.

<<Possiamo iniziare pure ora>> sorrisi in modo adorabile. 

<<Noi torniamo a casa, Derek occupati di lei>> Allison uscì salutando con la mano seguita da Theo che non mi rivolse nemmeno lo sguardo.

<<Non hai scelta>> feci un po' sconsolata al moro.

Lui  non rispose ed io mi misi sul divano a fissarmi le scarpe.

<<Senti, partiamo dalle basi, non devi spaventarti se mostro zanne e artigli>> sospirò sedendosi accanto a me.

<<Oh... okay>> gli sorrisi lievemente guardandolo negli occhi verdi-grigiastri. 

<<Aspetta, vuoi qualcosa da bere prima di iniziare?>> Si mise in piedi come a fuggire via.

<<Sì grazie, un tè cado, aiuta a rilassarsi>>  risposi vedendolo andare in cucina, che gentile... 

Aspetta... lui non è gentile...

Mi vidi arrivare addosso Derek con due occhi rosso sangue e delle zanne spaventose. Non avevo urlato stavolta, ma avevo l'affanno e il mio cuore stava per collassare. 

<<Non va bene. Ti mostrerò le zanne e gli artigli per tutta la serata quando meno te lo aspetti>> decise finalmente di levarsi da sopra di me. 

4 ore dopo;

Ero stesa a terra, sudata con dolori da tutte le parti, mi aveva "atterrato" almeno 6 volte, e alla fine avevo deciso di non alzarmi più. 

<<Come sono andata?>> Domandai.

Si stava mettendo la maglietta pulita, non perché avesse sudato ma perché io gli ero saltata addosso sporcandolo di sudore, rispose ridendo <<sei meglio di Stiles...>> 

<<è un bene?>> Mi misi seduta anche se era un po' faticoso in quel momento, gli allenamenti di lacrosse non erano nulla in confronto.

<<Devi lavorarci>> mi lanciò una bottiglietta d'acqua. La afferrai come se fosse la fonte della vita. Iniziai a dissetarmi, sentivo che stavo morendo.

<<Derek, come conosci mio padre?>> Chiesi diventando seria un attimo, lui si sedette di fronte a me, aveva uno sguardo serio.

<<Ero molto giovane, tuo padre non ama i lupi mannari, mi ha catturato, ma poi ho fatto un accordo con tua nonna e mi ha liberato. Tu come hai incontrato Theo, i ragazzi dicono che menti e Theo non parla molto>> bella domanda Derek...

Vedevo il suo viso semi illuminato dalla luce della luna, sembrava così normale, e così sexy,  tornai in me quando ripensai al fatto che era sexy.

Sorrisi pendendo un respiro profondo, mi ero imbambolata, lui era troppo perfetto, non era normale, ma quando lui finse un colpo di tosse tornai in me. 

<<La sua macchina era stata circondata e degli uomini, lo stavano puntando con delle mitragliette, ho fatto una bomba di farina e l'ho portato in salvo, tutto qui, sono stupida ed essermi messa in casa uno sconosciuto vero?>> mi sentivo stupida adesso che ci pensavo bene, mettersi in casa uno sconosciuto non è da persone sane di menti.

Ci fu un attimo di silenzio. 

<<lo siento por haberte invertido, scusa... mi dispiace ti averti investito>> ogni tanto mi capitava di parlare in spagnolo anche senza accorgermene, spesso però lo buttavo nelle frasi normali tanto per far capire che ero arrabbiata o dispiaciuta, dava molta enfasi e mi sentivo figa. 

<<tranquila, no hay problema, me regenero pero no lo hagas mas>> Derek parlava molto fluidamente lo spagnolo, era davvero bravo, sembrava madre lingua.

<<gracias ya no lo hago, entonces ya no me odias>> chiesi vedendo che sorrideva.

<<prima ti volevo sbranare, adesso ti vedo come uno Stiles>> cos'ha che non va quel ragazzo!?

<<Evviva sono uno Stiles>> esultai come una bambina.

<<Non c'è niente da esultare, ti do qualcosa, devi farti una doccia, puzzi>> si mise in piedi tendendomi la mano per tirarmi su.

<<Non serve, ho il cambio nella borsa, dovevo fare gli allenamenti ma sono saltati, Finstock aveva un appuntamento, poi mi presti l'auto?>> sorrisi accettando l'aiuto.

<<No, è una Camaro, costa 45.701,2 mila dollari e ha  453 CV, quindi il massimo della velocità è 290 km/h, ciò significa, che se fai un incidente la mia auto si distrugge e tu ti spappoleresti sporcandomi i sedili>> disse facendomi intendere che io quella macchina non l'avrei mai vista nemmeno da lontano.

<<Allora mi porti a casa, si sta facendo tardi, sono le 2 di notte>> dissi facendogli notare l'ora.

<<Non ho voglia di guidare di notte con tuo padre in giro, potrebbe uccidermi, fatti la doccia poi dormi in camera di mia sorella, se hai bisogno io dormo nel mio letto laggiù>> si mise in piedi e andò in cucina. 

<<Mi fai il tè che ti ho chiesto circa 4 ore fa? Così lo bevo dopo la doccia>> chiesi in modo molto dolce.

<<No, fattelo>> mi ammonì il moro super muscoloso.

<<Ti prego, giuro che poi non ti rompo più... promesa>> mi lagnai, ma alla fine mi arresi e andai a lavarmi, puzzavo davvero di brutto.

Dopo quella sacrosanta doccia, uscii dal bagno vestita con la mia tenuta sportiva, cioè pantaloncini e top sportivo.

Entrai in camera della sorella di Derek era molto minimal, letto, armadio e comodino. Sul comodino c'era una tazza fumante di tè.

<<Grazie>> urlai. 

<<Ti sento anche se non urli e hai promesso di non rompere, Ahora cállate>> urlò a sua volta.

<<Buenas noches Derek>> urlai tanto per farlo irritare.

Mi misi sotto le coperte a sorseggiare il tè, si stava bene lì anche se c'era troppa tranquillità, non sentivo nessuno russare, nessuno giocare a poker nel cuore della notte, era noioso...

Finii il tè, uscii da sotto le coperte e andai fuori della stanza, non volevo che quello si lamentasse che non gli ho pulito la tazza.

Sentii dei ringhi provenire da dietro di me.

Mi voltai lentamente, c'erano due occhioni rossi che mi fissavano nell'ombra, istintivamente lanciai la tazza contro quello, che solo ora avevo notato, era Derek.

<<Ahi>> era una finta lamentela di dolore.

<<Perdon por romper la taza>> dissi presa dal panico.

<<Sei stata brava, per una volta sei riuscita a colpirmi, me debes una taza>> Derek uscì dall'ombra.

<<Tu mi devi 5 infarti, li ho contati sai? No aspetta, 6>> sbuffai tornando in camera, sarebbe stato troppo bello se fosse stato davvero gentile.

Fight or Die - Teen WolfDove le storie prendono vita. Scoprilo ora