La porta si aprì.
Roger avrebbe voluto scomparire, avrebbe voluto che la terra si aprisse e lo inghiottisse.
"Riccioli d'oro" Sentì la voce calma e rilassante di Brian.
"Non sei felice di vedermi?"
"No" Disse. "Cioè, si" Si corresse. "Si. Ma no, Brian"
"Che intendi?"
"Lasciami solo. Ti prego"
L'amico si sedette sul letto dove il batterista giaceva a pancia in giù, tentando, invano, di soffocarsi col cuscino.
"Roger, mi spieghi che cosa non va? Hai pianto!"
"Lasciami in pace e basta"
"Perché?"
"Perché sei uno brutto stronzo e non ti voglio vedere"
"Mh, che bella accoglienza dal mio migliore amico"
"Ti ho abbracciato. È il massimo che ti meriti per avermi lasciato"
"Averci, al massimo. O aver lasciato la band"
Roger si accorse di aver detto sul serio: «Avermi»
"Roger, so che sei arrabbiato, ma..." Lui si giró di scatto e lo fulminó con lo sguardo. Anche se stava ancora piangendo, quindi aveva gli occhi azzurri lucidi e arrossati
"Ma un corno, May. Per me, a questo punto dovevi restare via da qui. Non puoi andartene, farci andare nel panico e poi ritornare! Vattene a fanculo, non mi parlare mai più e non ti disturbare a ritornare. Voteró per un altro chitarrista. Basterà un solo voto contro, per ritardare la decisione. E io ottengo quello che voglio"
"Quindi tu non vuoi che io ritorni nella band?"
"No. Vai via! Vattene, brutto stronzo!"
Roger lo sentì sospirare, poi sentì che gli accarezzava dolcemente la testa, poi che passava alla schiena. Rabbrividì.
"Come vuoi. Ma sappi che sono già il chitarrista. Freddie mi ha già detto che sono dentro e anche Deaky. Tu ti sei astenuto dal votare" Rise teneramente il riccio e si alzó.
"A domani, Taylor" Chiuse la porta della stanza e Roger restó solo.
«La mia vita è un casino» Pensó.Roger era in cucina, con una tazza di caffè in mano. Gli altri dormivano. Brian scese le scale e raggiunse l'amico, con un caloroso sorriso. Lui non rispose. Lo ignoró. Ma si ritrovó a guardarlo. Aveva preso anche lui una tazza, la sua preferita e si era appoggiato anche lui al mobile della cucina. Sorrideva. Aveva un bel sorriso. I capelli ricci scuri erano tutti disordinati, il suo profilo era illuminato dalla luce che entrava dalla finestra, rendendolo ancora più bello.
"Rog"Disse a un certo punto Brian, attirando la sua attenzione.
Si giró verso il riccio, che, con la mano libera dalla tazza, gli alzó il mento e lo bacio. Prima solo a stampo e poi dischiudendogli le labbra con le sue