Avevano appena finito un concerto. Roger, come al solito, stava a stento in piedi. Brian lo sosteneva, Deaky e Freddie erano al loro fianco e le cose della band erano già state caricate nel vano bagagli del pullman del loro tour.
"Oh mio Dio, ma voi siete i Queen!" Urló una ragazza che non poteva avere più di diciassette anni. Era di media costituzione, capelli e occhi castani scuri e bei lineamenti.
"In persona, Tesoro" Disse Freddie con fare teatrale, come al solito.
"Oh mio Dio. Io vi adoro. Siete bravissimi. Divini! No. Sono parole troppo piccole" La ragazza non si calmava più.
"Calma, Tesoro. Come ti chiami?"
"Va-Valeria"
"Beh, Valeria, credo che tu voglia un autografo, no?" Fece Deaky.
"Oh mio Dio, si!" Era impazzita.
"Hai qualcosa su cui scrivere, Tesoro?" Chiese gentilmente il cantante.
"S-si" Mormoró.
La ragazza aveva un semplice foglio, che teneva in tasca per puro caso. Non immaginava mica di incontrare la sua band preferita sotto casa. Tralaltro, lei era in pigiama e vestaglia. La macchina era in un vicolo tra due palazzi, perché così i quattro non avrebbero dovuto farsi vedere da molta gente. Non amavano dare molto nell'occhio.
Si appoggiarono a un muro, con grandi proteste da parte di Brian, che diceva che Roger non si poteva reggere in piedi da solo, e a turno firmarono gli autografi sul foglio che la ragazza guardó come se fosse chissà che cosa.
"Grazie! I-io vi adoro. Siete anche più che bellissimi dal vivo. Soprattutto Roger" Si lasció scappare.
"E fu così che Brian uccise una fan" Disse il batterista, di nuovo tra le braccia del riccio, smorzando una risata con un sorrisetto.
"Perché?" Si incuriosì
"Perché stanno insieme, Tesoro" Intervenne Freddie.
"Ovviamente, sono fatti privati. Io odio i pettegolezzi" Precisó Brian.
"Beh, i-io non voglio trattenervi oltre. Grazie mille per gli autografi. Davvero. Cavolo, non vedo l'ora di dirlo al mondo intero..."
"Beh, speriamo di rivederti, Darling"
"A presto" Fece Deaky.
"Ciao" Dissero in coro i Maylor. Ormai, li chiamavano così, sia Deaky che Freddie. Quindi si erano abituati.
"Grazie ancora. Ciao" La ragazza, che era rossa in faccia per l'imbarazzo e l'emozione, scappó nel palazzo e la band arrivó all'auto. Subito, Brian fece entrare Roger e si sedette vicino a lui.
"E comunque, io non sono mica geloso"
"Per niente, Brian. Proprio per niente" Rise Deaky.
"L'altro giorno non hai minacciato Freddie di morte per essersi avvicinato troppo al tuo Riccioli d'oro. Proprio no. Non sei geloso" Disse il bassista sarcastico.
"Solo Brian mi puó chiamare così" Disse Roger a Deaky.
"Beh, era vero" Si difese il chitarrista
"E allora? Si avvicina «pericolosamente» a tutti. Anche a te e Rog non dice niente"
"Tesori, calmatevi"
"Brian" Chiamó Roger.
"Dimmi" Il riccio ebbe occhi solo per lui, quando il biondo lo chiamó. Roger era la sua assoluta priorità.
"Ho sonno" Disse Roger.
"Tra un po' arriveremo nell'albergo, Roggie, tranquillo. Resisti?"
"Non lo so" Sbadiglió il biondo.
«Aw. Piccolino» Pensó Brian.
"Dai, puoi dormire sulla mia spalla" Gli disse.
"Mh" Roger si accoccoló con la testa sulla spalla del suo fidanzato e lui lo strinse a sé, mentre con la mano giocherellava con una ciocca bionda del batterista, che neanche trenta secondi dopo, crolló dal sonno. Ma arrivati all'albergo, i quattro furono aggrediti da una massa urlante di ragazze e anche di ragazzi.
"Oddio! I Queen!"
Roger era mezzo addormentato e Brian faceva di tutto per sorreggerlo.
"Deaky, una mano?" Chiese.
"Si. Arrivo" Il bassista aiutó come meglio poteva a sorreggere il batterista.
Riuscirono a cavarsela, perché avevano la scusa di Roger che dormiva in piedi. Avevano una camera matrimoniale, una con due letti e una poi, per il manager.
Ovviamente, Roger e Brian avevano ottenuto quella matrimoniale.
Anche perché se qualcuno fosse stato nella matrimoniale con uno dei due, l'altro avrebbe fatto una strage. E Deaky non voleva stare nello stesso letto con Freddie, perché il cantante scalciava nel sonno. Entrarono nelle rispettive stanze, Brian aiutó Roger mettendogli il pigiama e poi si misero a letto. Il povero batterista, che era sfinito, si addormentó dopo pochi istanti.
"Buonanotte" Mormoró Brian sottovoce all'orecchio del suo fidanzato e lo guardó dormire beato. Gli piaceva guardarlo. Era sereno e ció lo rendeva ancora più bello di quanto non fosse già.
"Mmh. Brian" Mormorava nel sonno.
Il riccio sorrideva sentendolo. Lo trovava adorabile e si sentiva felice che il suo Roggie pensasse a lui anche nel sonno. Dopo un po' si addormentó anche lui.
Il suo ultimo pensiero fu: «Quanto ti amo, mio piccolo Riccioli d'oro»