𝟏𝟖

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Brian si sveglió. Qualcuno gli cingeva la vita e una testa era premuta nel suo basso ventre. Abbassó lo sguardo e vide deii capelli biondi. I capelli biondi di Roger. Non voleva muoversi di lì. Non voleva svegliare il più piccolo, né tantomeno spostarlo. Gli piaceva stare lì. Ma aveva urgentemente bisogno di andare in bagno, così spostò delicatamente il suo Riccioli d'oro e andó in bagno, in punta di piedi.
Roger sbatté piano gli occhi, svegliandosi. Ricordava la sera prima. Ma non vedeva Brian. Si era illuso. Magari aveva addirittura immaginato o sognato tutto.
"Brian" Chiamó, nel panico. Non voleva accettare l'idea che fosse stata solo la sua fantasia che gli giocava un brutto scherzo.
Il riccio comparve sulla soglia della porta.
"Rog, eccomi. Sono qui. Ero solo in bagno. Tutto bene?" Lo tranquillizzó con la sua voce calma, rilassante e profonda.
Il biondo pian piano si calmó.
"V-vieni qui" Supplicó quasi.
Brian gli rivolse un tenero sorriso e si stese sul letto, accanto a lui.
"Sono qui. Mi sembravi agitato, Roggie. Qualcosa non va?" Si preoccupó
"Avevo paura che fosse solo un sogno, Bri"
"Aw, no. Non è così. Tranquillo. Torna a dormire, hai bisogno di riposare" gli accarezzó dolcemente i capelli.
Abbracció forte il castano e seppellì la testa nell'incavo del suo collo, mentre l'altro gli accarezzava la schiena dolcemente.
"Dormi un altro poco, Roggie, è ancora presto e tu hai bisogno di dormire per riprenderti"
"Sto bene" Sbadiglió il batterista e il chitarrista, intenerito, rise.
"Ma hai molto sonno" Disse.
"Non ho sonno. Possiamo restare qui, peró?
"Si che restiamo qui, Riccioli d'oro. Possiamo restare qui quanto ti pare" Gli disse, accarezzandogli ancora i capelli.
Ben presto, peró, il più piccolo, preso dal sonno, si addormentó nuovamente, cullato dal petto di Brian che si abbassava e si alzava, dal battito regolare del suo cuore, dalle carezze continue delle mani del chitarrista e dalla sua voce rilassante che gli mormorava parole dolci all'orecchio.

Roger si sveglió, sentendo che Brian lo chiamava dolcemente, mormorandogli all'orecchio: "Roger? Roggie? Riccioli d'oro?"
"Mmh?"
"Devi svegliarti. Dobbiamo andare a suonare, Roggie"
"Eh?"
"Roggie, dobbiamo andare a suonare. Devi alzarti"
"No. Si stava così bene..." Si lamentó con la voce impastata dal sonno.
"Lo so. Ma dobbiamo andare. Vieni, dai" Piano, il più grande fece alzare il batterista.
"Adesso andiamo di sotto, mangiamo giusto qualcosa e poi andiamo dagli altri prima che Freddie terrorizzi John, d'accordo?"
"Mhm" Annuì il biondo. Entrambi scesero, Brian diede del caffè rimasto a Roger e gli fece mangiare qualche biscotto.
Poi scesero in sala prove.
"Finalmente! Alla buon'ora! Bri, da Rog potevo aspettarmelo, ma non da te"
"Ehm... Eravamo insieme"
I due fissarono il biondo e il riccio.
"Ha! Maylor di nuovo insieme! Alla faccia tua, Johnny!" Si rallegró Freddie, saltellando per la giaia gioia. "Stavolta avete fatto piano, peró. Non vi abbiamo proprio sentiti" Disse ancora.
"Non lo abbiamo fatto" Disse Brian.
Roger si strofinó gli occhioni azzurri assonnati.
"Ok, adesso basta. Piccioncini, agli strumenti. Si suona" Ordinò il cantante e batté le mani.
"E tu, Deaky, dopo devi darmi duecento sterline. Ho vinto, Darling"
"Ok, Fred" Disse il bassista, alzando gli occhi al cielo.
I quattro iniziarono a suonare.

𝖡𝖾𝗌𝗍 𝖿𝗋𝗂𝖾𝗇𝖽𝗌? «𝗠𝗮𝘆𝗹𝗼𝗿»Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora