"Brian Harold May!" Urló Freddie. "Vieni subito qui, idiota!"
"Cosa c'è, Fred?" Chiese lui, paziente come al solito. Freddie urlava spesso.
"Tu, brutto idiota! Hai lasciato Roger!"
"Freddie, tu ti incazzi perché ho lasciato il mio ragazzo?"
"No brutto idiota che non sei altro! Tra meno di tre ore abbiamo un fottutissimo concerto! E se il batterista è un tizio depresso che piange sul letto, tu mi spieghi come cazzo suoniamo!?" Urló il solista.
"Calmati, Freddie. Risparmia la voce"
"La mia voce sta benissimo, grazie, Deaky!" Urló ancora il cantante.
"Calmati" Ripeté Deaky.
"Adesso tu vai da lui e vi rimettete insieme, cretino"
"Non sarebbe giusto. Lo illuderei soltanto"
"Hey ragazzi" Entró Roger, distrutto, con gli occhi arrossati e lucidi.
"Rog" Disse Deaky, intenerito.
"Ragazzi, n-non dovremmo andare? In-insomma, abbiamo il concerto"
"Non così, Darling"
"Vieni, Rog, diamoci una sciacquata" Deaky lo accompagnó nel bagno al piano di sopra, dove il batterista si sciacquó la faccia, perché doveva riprendersi dalle tre ore passate a piangere.
"John, puoi... Puoi lasciarmi solo un attimo?"
"Certo, Rog. Ti aspetto fuori. Dobbiamo andare, peró. Sbrigati. So che ti chiediamo moltissimo, ma devi suonare. Questo è importante per noi quattro"
"Non... Io davvero non so se ce la faccio, Deaky"
"Ce la farai, Rog. Tu sei un mito con la batteria"
"Ma mi sento di merda, peró"
"Non ci pensare, ok? L'unica cosa che conta, ora è quello che stiamo andando a fare. Dobbiamo suonare"
"Ma non riesco a pensare a nient'altro"
Sospira. "Mi spiace, Rog. So quanto tu tenessi a lui e alla vostra relazione. Stavate bene insieme, molto sinceramente.
"Potremmo n-non parlarne?" Deaky annuì.
Dopo che Roger si riprese un po', andarono di sotto, salirono nell'auto, diretti verso il luogo del concerto.Roger si sforzó parecchio. Non avrebbe voluto fare nulla. Amava Brian. Lui era l'amore della sua vita. Ma Roger suonó come mai aveva fatto, dando il meglio di sé stesso.
Voleva provare a tutti, soprattutto a Brian, che stava bene.
Dopo il concerto, era esausto. Si sentiva girare la testa, era sudato, sfinito. Si stava sentendo male.
I suoi amici, che lo intuirono in tempo, lo fecero sedere su una sedia, Freddie gli diede dell'acqua e John inizió a sventolarlo con un giornale.
"Respira, ok? Ce la fai, Rog?"
"N-non l-lo s-so"
"Sei stato fantastico, Darling. Tutti noi siamo stati fantastici" Sorrise Freddie.
"Ragazzi, I-io..." Lui si sentiva sempre peggio.
"Roger, devi respirare"
"Darling, sei pallido come un lenzuolo"
"Brian, Roger si sta sentendo male"
"Roger ha fatto una fatica enorme. Deve respirare. Serve... Ossigeno"
"S-sto be-bene" Si oppose Roger.
"Non vogliamo che torniamo a casa in ambulanza, Tesoro" Disse Freddie.
"E non stai bene" Disse Deaky.
Poco dopo, Brian tornó insieme a un paramedico che si trovava nel backstage, che diede una maschera per l'ossigeno al povero batterista, che pian piano riprese colore.
Anche se quello non era per niente il loro primo concerto, quella volta, Roger si sentiva parecchio sfinito.
"Stai meglio, Darling?"
"Abbastanza da camminare per andare a casa" Disse Roger, ancora parecchio debole.
"Non stancarti, Rog. Lascia che ti aiutiamo noi"
"No. N-no. I-io sto bene"
"Piano" Disse Deaky, mentre Roger cercava di alzarsi.
Lo sostenne, insieme a Freddie, mentre Brian apriva le porte, per farli passare. Il manager, poi, portava tutti gli strumenti e le cose della band.
Lo aiutarono a sedersi in auto e in meno di un'ora, furono a casa loro. Brian aprì la porta e aiutarono Roger a salire le scale.
"Non dovevate aiutarmi. Sto bene"
"Sei debolissimo, invece. Hai dato tutto te stesso, Darling"
"Ma sto bene. Solo perché sono stanco..."
"Tu non sei solo stanco, Darling"
"Ora lasciamolo riposare, ok?" Disse Deaky, cacciando tutti dalla stanza e uscendone. Roger non aveva avuto più di un ora per piangere perché Brian lo aveva lasciato. Così il batterista, scoppió a piangere, esaurendo le energie rimaste. Crolló dal sonno mezz'ora dopo, con gli occhi e le guance che bruciavano per le lacrime.