Roger entró in cucina, con passo tremante.
"Rog" Deaky gli rivolse un sorriso caloroso.
"Darling! Sei davvero pallido da far paura! Sarà una settimana che non mangi niente, Tesoro, siediti, dai. Non puoi non mangiare niente!"
"No, io... No, ragazzi. No"
"Rog, così tu ti ammazzi" Fece il bassista, preoccupatissimo per l'amico.
Il biondo scrolló le spalle.
"L-lui c'è?" Chiese il batterista, per cambiare argomento, guardandosi intorno, come se lui potesse comparire da un momento all'altro.
"No. È uscito. Mangia qualcosa, Rog, ti prego" Lo supplicó John.
Sospiró, ma alla fine si sedette. Più che altro, per non cadere a terra. La testa gli girava.
Freddie si alzó da tavola. "Io vado, Darlings. Ho voglia di una bella doccia" Disse.
"Ok, Fred" Disse Deaky, disinteressatamente.
"Che vuoi mangiare?" Si rivolse a Roger, in maniera gentile, mentre il cantante usciva dalla cucina per andare a fare la sua doccia.
"Ehm..." Pensó. Non aveva fame. Quindi non sapeva cosa mangiare per accontentare i due ragazzi.
"Ok... Ehm... Vuoi del pane?" Propose Deaky e il batterista scrolló le spalle.
"Te ne taglio un po'. Ci vuoi qualcosa su?"
Scosse la testa. "Secco va bene" Disse il più grande dei due, con un filo di voce.
"Tu non mangi da quasi una settimana. Non puoi ridurti così, Rog. Ti fai del male in questo modo" Disse il bassista.
"Il vero problema è che non me ne importa molto" Rispose Roger.
"Cazzo, Roger! Cazzo! Tu sei un perfetto idiota. Brian ti ha lasciato, ok, e allora!? Si va avanti nella vita. Non puoi affamarti e piangere. Tu ti ammazzi così! Suoni la batteria. Se ti sottoponi a sforzi così grandi senza neanche mangiare, muori. E non sto esagerando!"
"Hai detto due volte cazzo" Cambió argomento.
"Ma mi ascolti?" Si infurió ancora di più Deaky.
"Deaky, lasciami in pace e basta" Fece il biondo, annoiato. Non gli andava affatto di ascoltare la sua ramanzina.
"Roger, io trovo che tu sia un idiota" Commentó il bassista, seccato.
"Lasciami in pace e basta" Ripeté Roger.
Il castano sbuffó e lasció Roger da solo in cucina con una fetta di pane in mano e un bicchiere d'acqua poggiato davanti, sul tavolo.
Lui inizió a mangiare a piccoli morsettii il pane. Non aveva mangiato per giorni e sapeva che ogni morso poteva portarlo alla nausea.
Sentì dei passi entrare in cucina.
"Roger!?" La voce di Brian. Era sorpreso. Forse perché la band non vedeva il proprio batterista da una settimana intera.
"Stai mangiando. Bene" Disse.
"Chiudi la bocca e vattene" Disse il biondo, freddo. «Chiudi quella bocca che vorrei dannatamente baciare e vattene» Pensó il batterista.
"Oh. Beh. Si. Ok. Vado. Volevo solo prendere un bicchiere d'acqua" Disse il riccio, imbarazzato.
"Tieni" Spostó il proprio e glielo diede. No voleva essere gentile. Solo farlo andare via prima. Stava morendo dalla voglia di alzarsi e baciarlo fino a smettere entrambi di respirare. E allo stesso tempo, solo di smettere di respirare.
"Grazie" Disse, perplesso.
"Adesso che hai l'acqua, levati dalle palle"
"Devi fare per forza lo stronzo?" Chiese il chitarrista, irritato.
"Devi per forza comparire ogni volta che voglio stare solo?" Chiese Roger, incazzandosi.
"Smetti di fare lo stronzo" Gli disse l'ex fidanzato, in tono serio.
"Smetti di parlarmi" Ribatté lui.
"Stiamo nella stessa band. E viviamo nella stessa casa. Suoniamo insieme, viviamo assieme. Non posso non parlarti e tu non puoi trattarmi male" Disse il chitarrista.
"Si che posso. Ti odio e ti vorrei morto" Rispose il batterista. «No! Non è vero! Perché cazzo lo ho detto!? Io ti amo! Ti voglio qui al mio fianco! Resta qui e abbracciami, baciami, toccami, fammi tuo, tuo e soltanto tuo! Amore mio, Brian, vieni qui da me!» Urló una vocina nella sua testa, implorando il riccio.
Brian alzó gli occhi e rovesció il proprio bicchiere d'acqua, ancora intatto, in testa al batterista, bagnandogli i capelli biondi e una goccia scese lungo la schiena, facendolo rabbrividire.
"Io ti ammazzo, Brian Harold May!" Urló Roger con quanto fiato aveva in corpo, incazzato.
Deaky e Freddie accorsero e prima che il batterista saltasse addosso al chitarrista o viceversa e bloccarono il biondo. Freddie li sgridó entrambi. Roger, irritato, diede le spalle al cantante che intanto lo stava sgridando e salì in camera sua, come se nulla fosse.
"Roger, adesso Freddie ti ammazza" Sentì la voce di Deaky, fuori dalla sua porta.
"Lasciatemi in pace. Qui vi rendo solo le cose difficili. Datemi un giorno o due e vado via"
"Che cosa!?" Urló il bassista, con voce acuta, che fece male alle orecchie del batterista, che invece era esperto di falsetti.
"Beh, ammettilo, sono inutile. Quindi vado ad essere inutile dove non danneggio la band, che è la cosa più importante di tutte. Lo troverete, un altro batterista"
"Roger, ma che...?" Fece Deaky.
"Lasciami solo" Taglió corto.
Poco dopo, sentì Freddie che per poco non sfondava la porta, per quanto bussava forte.
"Che problemi hai, Roger? Tu non puoi lasciare la band!" Urló il cantante.
"Posso, invece" Rispose, annoiato.
"Roger!" Protestó Freddie.
"Lascialo stare, Fred. È inutile. Sai quanto sia testardo" Si intromise la voce di Brian.
"Lasciatemi in pace, che cazzo!" Urló il biondo.
"No" Sentì anche la voce di Deaky.
"Sappi che se te ne vai, ti trovo e ti uccido, Tesoro!" Fece Freddie.
"Non me ne frega" Rispose, freddo.
"Roger, apri questa stracazzo di porta o la sfondo" Minacció il cantante.
"Cosa dirà il vostro nuovo batterista, se avrà la porta della stanza da letto sfondata?" Disse il biondino, in tono finto innocente.
"Non ci sarà nessun nuovo batterista! Tu da qui non te ne vai" Disse ancora il cantante.
"Non potete costringermi. Adesso andatevene"
"Io mi arrendo. Brian ha ragione. Lui è testardo. Capirà di aver fatto una stupidaggine, forse" Deaky si allontanò, Roger ne sentì i passi.
"Darling, io prendo un coltello e appena esci ti salto addosso" Detto questo, anche Freddie si era allontanato.
"Vattene, Brian" Disse Roger dopo qualche minuto di silenzio. Il chitarrista era ancora lì, fuori dalla sua stanza. Infatti rispose: "No"
"Senti, con l'acqua, hai fatto traboccare il vaso. Se ti vedo, ti uccido. Vattene" Disse, cercando di mantenere un tono calmo.
"No" Si ostinó a ripetere il chitarrista.
Roger si alzó dal letto, giró la chiave e aprì di scatto la porta, deciso a farlo andare via, anche con le cattive, se fosse servito.
"Vatte..." Brian lo interruppe con un bacio appassionato.
"No" Mormoró, senza staccarsi.
"Che cazzo...?" Si staccó.
"Io non mi muovo di qui, a parte per entrare in quella stanza. Se me lo lascerai fare, Roggie"
Roger era piuttosto confuso.
"Non capisco che intendi. Sappi che se è per farmi restare nella band..."
"Non è per la band. È per me e te. Io non voglio farti soffrire. Ma è successo già altre volte che ti facessi stare male. Il problema è che sto male io, se ti sto lontano. E anche tu, suppongo. Comunque sia, io... Io non so che fare, Roger. Non voglio tornare insieme, perché ci lasceremo ancora. Voglio tornare insieme... Pe-perché ti amo" Disse Brian.
Roger lo fissó.
"Brian..." Disse, sospirando.
"Ok. Ho capito. Vado via" Disse, arrende dosi.
"N-no!" Lo fermó. Il riccio lo guardó.
"Resta. Anzi, entra" Lo supplicó con lo sguardo.
"R-Roger..."
"Vieni qui. Per favore, Bri" Supplicó. Quello che voleva era solo abbracciarlo.
"I-io non so se è una buona idea. Soffriamo sempre entrambi"
"Quindi vuoi continuare a soffrire, perché non vuoi soffrire?" Chiese il biondo, confuso.
"Prima o poi staremo bene. Ma se torniamo insieme, ci lasceremo ancora e ancora e ogni volta ci illuderemo che tutto vada bene. È invece no!" Disse il chitarrista.
"Io ti credevo un genio. Invece sei stupido"
"Ha parlato" Commentó il più alto.
"Brian, smetti di fare lo stupido o lasciami preparare le valigie" Disse il batterista.
"Non ti permetteró di andare via" Rispose.
"Fa in modo che voglia restare, allora"
Brian fece un passo avanti, prese Roger per il colletto della maglia e lo bació a lungo. Il biondo indietrggió e il riccio chiuse la porta con un piede. Il bacio era appassionato, tanto che Roger sentiva le labbra pulsare. Nella stanza si sentivano solo i sospiri dei ragazzi. Il batterista non ce la faceva più. Era piuttosto debole per via del digiuno e quindi si staccò. Gurdó il chitarrista negli occhi.
"Io sono stufo di stare senza di te, coglione" Gli disse, affaticato.
"Roggie..." Disse lui, guardandolo.
"Mi hai chiamato Roggie" Gli occhi azzurri di Roger si illuminarono di speranza. Non si sentiva chiamare così da un po'.
"Si. Ti ho chiamato Roggie. Sei il mio Roggie"
"Tuo?" Chiese, sempre più felice e speranzoso.
Brian annuì e Roger non riuscì a trattenere un sorriso.
"S-se vuoi" Aggiunse il riccio, timido.
Di tutta risposta, il biondo lo attiró a sé per la giacca che Brian aveva ancora addosso e indietrggió mantenendo le loro labbra incollate, fino a lasciarsi cadere sul letto.
"Tutto tuo" Mormoró con un sorrisetto malizioso. Ma dentro di sé, non era per il puro piacere che voleva farlo. Era perché voleva sentire Brian il più vicino possibile.
Il chitarrista riprese a baciarlo, prima di iniziare a dargli baci leggeri sul collo.
"Non credo sia una buona idea" Disse, peró, fermandosi. "Tu prima di tutto devi riprenderti. Solo per un bacio hai ancora l'affanno, Roggie. Ti giuro che succederà. E anche presto. Ma non ora, ok?" Chiese.
"Ok" Fece l'altro un po' deluso. Ma Brian aveva ragione.
"E io vorrei chiarire la situazione. Cosa siamo, a questo punto?"
Roger intrecció la mano del riccio con la sua. Almeno era un contatto con lui.
"Io dico una coppia. Una coppia forte più di prima" Rispose.
"E io dico che mi va benissimo" Si sorrisero a vicenda.
"Darlings, siete vivi entrambi. Pensavo che Brian fosse spacciato" Disse Freddie, entrando dalla porta.
"O forse dovrei dire che lo è Roger, da come sei sopra di lui?" Si rivolse a Brian.
"Nessuno di tutti e due è spacciato" Rispose il riccio, irritato per l'interruzione del loro momento.
"Freddie, ma che maglietta hai?"
"La maglia «Viva la Maylor»" Disse con naturalezza. Sopra c'era una foto dei due che si baciavano e dietro la scritta: viva la Maylor.
"Tu sei uno psicopatico" Commentó il biondo.
"No. Deaky lo è. Me la ha pagata il doppio di quanto l'ho pagata io. In pratica, è come se fosse un suo regalo"
"Truffatore" Commentarono in coro.
"Beh, su, Darlings, in piedi, dai! Lo fate dopo, adesso abbiamo delle cose da fare, tipo suonare"
"Prima Roger deve mangiare qualcosa. E non lo stavamo per fare"
"No. Siete sul letto stesi l'uno sopra l'altro per divertimento"
"Non stavamo per farlo" Rispose Brian.
"Beh, meglio. Roger risparmia la voce per il falsetto"
I due si scambiarono un affettuoso bacio, scesero in cucina e Roger mangió qualcosa, insieme a Brian che gli accarezzava amorevolmente la schiena o i capelli, incoraggiandolo teneramente e mormorandogli: «Ti amo».
Poi scesero di sotto, raggiungendo i ragazzi, per provare.