Brian fece in modo da premere il suo corpo contro il proprio e Roger sentì le sue mani sotto la maglia, sfiorargli la schiena delicatamente, scorrendo senza fretta con un dito sulla colonna vertebrale di Roger, facendolo rabbrividire. Poco dopo, il biondo si ritrovó senza la maglia.
Si appoggió sulle ginocchia e tolse la maglia al castano, poi, senza neanche rifletterci, gli aprì i jeans e li gettó in terra. Brian lo attiró di nuovo a sè e lo baciò con foga, per poi far sparire anche i suoi jeans.
Si tenevano avvinghiati l'uno all'altro.
Ben presto, entrambi dovettero soffocare l'uno le urla dell'altro.
Roger, che lo aveva fatto più e più volte, ma mai con un ragazzo, credeva sarebbe stato strano. E invece, provó una sensazione mai provata prima. Si sentiva così bene ed era stupito che fosse stato un ragazzo a provocargli emozioni così forti. Ma era felice.
Brian era stato suo e lui era stato del ragazzo.
Si strinsero l'uno all'altro e Roger seppellì la testa nell'incavo del collo del castano, solleticato dai capelli ricci di Brian, che gli sfioravano il volto.
La porta della stanza si aprì e sulla soglia c'era Freddie. Roger restó con gli occhi chiusi.
"Freddie" Disse invece Brian, teso.
"Tesori, cavolo se siete rumorosi. Comunque, io e Deaky vi aspettiamo il pranzo è pronto"
"E volevamo anche sapere come stavi, Rog. A quanto pare, stai bene" Aggiunse il cantante, ridacchiando.
"Ok, Freddie, non aspettateci. Iniziate. Noi arriveremo. Prima o poi"
"Mh, forse" Disse Roger, ancora stretto a Brian, con la testa nell'incavo del suo collo.
"Ok. Adesso esci?"
"Certo. A dopo, Darligs" Rise e uscì dalla stanza.
"Che cavolo. Ci hanno sentito. Che imbarazzo"
"A me non frega un fico secco"
"Ti sentiamo urlare quasi ogni notte, Roger. A te ormai non da fastidio"
"A te?"
"Si! È imbarazzante"
"Perché sono un ragazzo?"
"Perché noi lo abbiamo fatto. In generale, Roger"
"Beh, ci dovranno fare l'abitudine, credo. Spero. Ci si dovranno abituare?"
"Ehm... «Lo faremo ancora?» è il tuo modo per chiedermi se stiamo insieme?"
"Si"
"Sempre il solito, Roggie"
"Beh, comunque, si. Se vorrai, staremo insieme"
"Davvero?" Sorrise il biondo.
"Si, Riccioli d'oro"
"Allora... È... Ufficiale?"
"Si" Brian sorrise e Roger gli bació quel tenero sorriso.
"Io peró non voglio vedere Deaky ridere. Perció, scendiamo"
"Stare qui mi piace, Rog"
"Si. Anche a me, Brian"
Entrambi sorrisero e si strinsero l'uno all'altro, in modo da stare più vicini possibile.
Restarono lì finché non dovettero alzarsi per andare a suonare.
Roger guardó Brian suonare, perdendosi e a un certo punto smise addirittura di muoversi, incantato.
"Roger, sbavi dopo" Lo ammonì Freddie.
"Scusate"
"Sappiamo che ti piace questo bel ragazzo qui" Disse, abbracciando Brian. "Ma adesso suona o ti butto fuori a calci in quel sedere da modello che ti trovi"
"Si. Scusatemi"
Continuarono a suonare tutto il pomeriggio.
"Bravo il nostro Roggie" Disse Freddie, dandogli una pacca sul sedere.
"Hey, vuoi vedere fin quanto posso resistere alla voglia di ucciderti, Fred?"
"Brian, Brian, Brian, non fare il geloso"
"Faccio il geloso eccome"
"Capisco" Rise Freddie.
"Sono felice che vi siate messi insieme. Formate una bella coppia"
Fece l'occhiolino a Roger.
"Ho fame" Disse il batterista e si diresse in cucina.
Dopo aver divorato della pasta avanzata, che era in frigo, il biondo andó in camera sua e poco dopo, crolló dal sonno.