Capitolo 12

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-Che cosa stai facendo, Lexie? - James aveva raggiunto la ragazza, con gli occhi che gli bruciavano dalla rabbia e dalla delusione. Lei si staccò da Zayn lentamente, con le labbra ancora gonfie e gli occhi che le brillavano.

 -Cosa vuoi James? – gli occhi erano tornati scuri e sembravano sul punto di far uscire grosse e amare lacrime.

-Sarà meglio che si vada, no, Lexie? – era stato Zayn a parlare. Stringeva la vita della ragazza con fare possessivo. Lexie aveva a malapena sentito le parole di Zayn. Era troppo concentrata sugli occhi di James. Sono troppo belli . Lo sapeva fin troppo bene, perché lei si era innamorata di quegli occhi.

-Cosa ti importa di me James? M-m-mio figlio è scomparso. Tu mi hai lasciata come se fossi niente per te. Io sono rimasta veramente sola al mondo. Io non ho seriamente nessuno. Ho solo Jennifer e Zayn- prese un attimo di fiato per riprendersi dal pianto disperato:

-Zayn è la mia nuova svolta. Ho cercato di voltare pagina così tante volte… Ci ho provato anche con te, ma sei te che mi hai voltato le spalle. Ed ora ti stai per sposare. Ti sei seriamente dimenticato di me. Sei un ipocrita. Non mi rivolgere mai più la parola. Seriamente James, allontanati da me- così dicendo, tolse la mano di James che nel frattempo di era posata sulla sua spalla. Lexie si riavvicinò a Zayn. E se ne andarono. James rimase lì a fissarli, anzi a fissare il vuoto. L’aveva abbandonato. Ora era libero da tutti i vincoli e poteva sposare Emma senza pesi sulla coscienza.

-James, tesoro, è successo qualcosa?- la fidanzata si era avvicinata a lui. James si voltò verso di lei e le fece un dolce sorriso. Era una delle ragazze più belle del Mondo Magico. I suoi boccoli neri come la pece erano legati in una crocchia ordinata.

-No, godiamoci la festa- mentì spudoratamente. Quando credeva di essersi tolto un peso dal cuore, si era creato un vuoto dentro a sé. Lexie si era portata via un pezzo di lui.

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La macchina era estremamente silenziosa. Generalmente Zayn e Lexie parlavano di tutto. Ma Lexie non ce la faceva. Il suo vero amore si era affacciato di nuovo e le aveva fatto del male, di nuovo. Zayn era turbato da qualcosa di forse più grande; il figlio di Lexie. Lei non gli aveva mai parlato di una cosa così grande.

Ma sicuramente il pensiero che li turbava entrambi era quel bacio.

-Zayn, sono così dispiaciuta per quel bacio. Nnnon era previsto. Scusami tanto. Se non vorrai mai più parlarmi, lo capirò- furono le prime parole di Lexie, non appena scese di macchina. Zayn si fissava le scarpe da cerimonia.

-Se non lo facevi te, lo avrei fatto io. Lexie tu mi piaci. Sei indispensabile per me. E alzò quello sguardo oscuro. Lexie aprì la bocca sorpresa. Non si sarebbe mai immaginata una cosa simile. Si morse il labbro truccato. Ancorò il suo sguardo sperso a quello solido di Zayn. Rimasero a fissarsi per un tempo indefinito.

Poi Lexie non ci pensò più e corse da Zayn. Le loro labbra si incontrarono dolcemente e il bacio fu uno dei più belli del mondo. Zayn strinse Lexie a sé e la sollevò leggermente da terra. Una goccia cadde sulla schiena scoperta di Lexie e la fece rabbrividire. Poi le gocce aumentarono sempre di più. Si moltiplicarono a una velocità impressionante. Erano completamente mezzi. Ma non si azzardarono a entrare in casa. Rimasero in quella nuvola di amore che li avvolgeva.

-Rientriamo in casa?- chiese Lexie sorridendo. Tirò fuori le chiavi dalla pochette e aprì il portone pesante. Il suo appartamento non era come quello di James. Era molto, ma molto più piccolo. Ma in quel momento a loro non importava minimamente di come era l’appartamento. A loro importava solo il letto

-Buongiorno, dormigliona!- la voce di Zayn era calda e misteriosa. Lexie si stiracchiò leggermente scoprendosi e mostrando il seno scoperto. Il sesso con Zayn era di gran lunga migliore che di quello con James. Il ragazzo poggiò le sue labbra su quelle morbide di Lexie e in quel momento lei sentì il dovere di raccontare tutto al ragazzo.

-Zayn ti devo dire una cosa molto importante: sono un strega, e ho un figlio, come avrai già capito-

Zayn si irrigidì per un secondo.

-Lo sapevo già da tempo che eri un strega. Anche una mia cugina lo è. Di tuo figlio però raccontami di più- e sorrise, mostrano quel sorriso praticamente perfetto.

-Perché non mi hai detto niente? Comunque, si chiama Christian- anche lei sorrise.

-E’ proprio un bel nome- e appoggiò di nuovo le sue labbra su quelle della ragazza. Lexie si sentì sollevata: Zayn era la prima persona che non la guardava con pena, non appena diceva di aver avuto Chris a sedici anni.

Forse si stava innamorando di nuovo

Johanna percorreva le strade di Londra a passo svelto. I pantaloni erano il modo più pratico e comodo per passare inosservati. Il cappotto leggero le faceva venire ancora più freddo, visto che il vento gelido le attanagliava il corpo. Doveva assolutamente trovare la casa di suo padre. Quando la trovò, dovette aspettare qualche secondo per aprire il portone d’ingresso. Il corridoio era stretto e muffoso. L’umidità presente la faceva sciogliere. Con le sue dita ossute passò quadro per quadro, assaporando l’odore del legno tarlato.

Poi finalmente aggiunse la sua meta. La camera di suo padre.

Era immensa, il letto a baldacchino ancora perfettamente rifatto. Johanna aprì il cassetto del comodino con molta difficoltà. Era incrostato dal tempo e dalla solitudine. E poi eccola lì. La traditrice.

Due paia di occhi verdi si scontrarono.

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-Signor Lestrange, abbiamo scoperto qualcosa che le potrebbe interessare. -

L’uomo alzò la testa dal pesante volume che stava leggendo. Era ancora un bell’uomo, anche se aveva sorpassato la quarantina. I capelli scuri tirati all’indietro e gli occhi verdi che ti tagliavano l’anima, se li fissavi per troppo tempo.

-Dimmi- disse muovendo la testa, stanco.

-Quelle ricerche che ci aveva chiesto di fare, poco tempo fa. Hanno trovato la ragazza. Era impossibile non riconoscerla. E’ identica a sua moglie- ed a quelle parole Edward si gelò.

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