Il rumore del campanello li risvegliò dal sogno. Il ragazzo delle consegne era arrivato. James si infilò in fretta e furia i pantaloni e prese qualche soldo babbano, per pagare. Quando tornò in camera aveva una scatola di pizza.
-Oh, cenetta romantica- disse sarcastica Lexie, mentre cercava di coprirsi col piumone.
-Mi accontento facilmente... Lei principessa preferiva caviale e champagne?- fece James. Lexie rise. Il ragazzo si unì a lei.
-Cavoli James, facciamo piano il bambino dorme!- disse Lexie mentre lui cercava di baciarla. Lei si alzò dal letto, tenendosi il lenzuolo avvolto attorno al corpo. Ma appena fece qualche passo rivelò la sua nudità. James sorrise beffardo e si accostò alle sue spalle. Quando iniziò a lasciarle una scia di baci che partivano dalla spalla e arrivavano all'attaccatura del collo, Lexie si morse il labbro inferiore per soffocare un gemito. "J-James, lo abbiamo appena fatto"
-E cosa ci vieta di rifarlo?- disse lui malizioso.
-Il fatto che il bambino stia piangendo! Cazzo James, ha fame!- sbraitò Lexie. Si staccò dal compagno e si avvicinò alla culla del piccolo. Lo prese in braccio mentre dava ordini a James, su come preparare un biberon. James impazzì nel giro di un minuto. Allora la ragazza gli porse Christian e preparò tutto lei. Allora mangiarono tutti insieme. "Come una famiglia" pensarono James e Lexie all'unisono. Sebbene a Lexie piacesse la cosa, James sgranò gli occhi. Nononono. Lui aveva diciassette anni. Lui era James Sirius Potter. Famiglia ce l'avrebbe avuta a quarant'anni, minimo. Se mai l'avrebbe avuta. Non ora. Però Lexie era speciale. Non era come le altre. Non era l'ennesima ragazza con cui aveva fatto sesso. No, di lei se ne sarebbe ricordato per sempre. Quando finirono di mangiare, si addormentarono tutti nello stesso letto. E Christian accoccolato addosso a James.
24 dicembre
-James, mi puoi chiudere la zip, per favore?- chiese Lexie. L'abito blu notte le calzava a pennello. James si infilò la giacca dello smoking. Poi la ragazza vestì il figlio. Quando furono pronti si materializzarono a casa Potter.
~
Harry e Ginny si erano appena svegliati.
-Buongiorno tesoro- sussurrò Harry alla moglie.
-Buongiorno Harry- biascicò Ginny, ancora assonnata.
-Che te ne è parso di Alexandra?- domandò Harry.
-È una ragazza simpatica, assomiglia moltissimo a Hermione. E Christian è un bambino meraviglioso!- rispose lei aprendo per la prima volta gli occhi. Quando guardò gli occhi verdi del marito vide una stana ombra veleggiarvi sopra.
-Harry va tutto bene?- chiese. L'uomo guardò la moglie negli occhi, lo sguardo cupo e disperato.
-Quando ho preso il bambino in braccio ho sentito un leggerissimo prurito alla cicatrice. E la cicatrice mi non mi prudeva dal 1998. Ho paura che quella maledizione sia vera, quella per cui Lexie e Christian sono sotto osservazione.- fece lui preoccupato. Ginny spalancò la bocca. Sapeva di cosa parlasse il marito. Ne aveva sentito parlare moltissimo in giro. Ma credeva che fossero ancora fandonie. Avvicinò la fronte di Harry a sé e gli lasciò un leggero bacio sulla saetta.
-Stai tranquillo. Non ti agitare. Non farti vedere teso, quando la ragazza o il bambino sono vicini a te. Povera bambina, ne ha sofferte già troppe. Ci manca quasi un suocero sospe- poi si bloccò. Non poteva averlo detto. Nononono. Non poteva averlo detto.
-Ginny cosa hai detto?- chiese malizioso Harry. Lui al contrario della moglie, non vedeva l'ora che James si sposasse, per poter vedere che finalmente il figlio aveva messo la testa a posto. Ma fino a che non gli aveva presentato Lexie, credeva che si sarebbe sposato prima Albus.
-Ho detto suocero. Cavolo! Nononono. James no si può sposare. A parte non sono ancora sposati. Ma allora noi che siamo per Lexie? I genitori del suo ragazzo. E se James si sposasse? Io morirei. Il mio bambino, non si può sposare o convivere. E neanche Albus. Oddio Harry! Li hai visti gli occhi di James e Lexie ieri? Occhi da innamorati... Non avevo mai visto il mio bambino così- disse lei frettolosamente. Harry osservava la scena. Non aveva mai, ma proprio mai, sua moglie in confusione.
-Allora, punto 1: non c'è niente di male se James mettesse la testa a posto.
Punto 2: James ti sembra uno da matrimonio? Cioè io ci vedo di più Albus semmai- concluse saggiamente Harry. Ginny si calmò. Il marito aveva ragione.
-Già, Harry, hai ragione. Penso che la prima che si sposerà sarà Lily- disse alzandosi dal letto. Il sorriso di Harry gli si gelò sul viso. Ginny aveva dato via ad una guerra.
-Ok scommettiamo. Io penso che il primo sarà James.- disse Harry con aria di sfida.
-Io Lily- ribattè Ginny -Ora Salvatore del Mondo Magico, io vado giù a preparare la colazione. Vieni anche tu?- Harry annuì baciandola sulle labbra. Lily, Albus, Scorpius e Alice avevano già preparato colazione, quando James, Lexie e Christian si materializzarono lì.
-Oh, buongiorno a tutti!- disse Harry entrando nella stanza.
-Avete fatto colazione?- domandò Lily dando un morso al suo toast. Nessuno annuì tranne quelli già posizionati alla tavola.
-Ok allora ci sono delle uova, Bacon e toast pronte... Se volete il the, beh arrangiatevi.- concluse Albus. Fecero colazione insieme. Tutti come una grande famiglia. Harry dalla sua postazione capotavola osservava tutti mangiare. Si soffermò un po' di più su Lexie, che allattava Christian, mentre parlava con Alice e Lily. Poi puntò lo sguardo, nuovamente, sulla sua colazione.
~•~•~
Sei ore dopo
Erano pronti a viaggiare verso la Tana. I minorenni andarono con la Metropolvere insieme a Ginny e gli altri usavano la materializzazione. Quando arrivarono alla Tana, tutta la famiglia Weasley al completo era presente. Lily corse incontro alle cugine sorridendo. L'unica che rimase in disparte, dietro la figura imponente di James fu Lexie. Era veramente pronta a far conoscere il suo dolce segreto a tutti. La prima che la notò fu Molly Weasley.
-Ciao cara, tu dovresti essere Alexandra? James mi ha parlato molto di te... E questo batuffolo chi è?- disse giocando con la manina paffuta di Christian.
-È mio figlio- disse schietta. Molti si girarono a guardarla, sorpresi. Ma la signora Weasley non fece cerimonie, tese le mani, per poter prendere in braccio il bambino. James abbracciò le spalle della ragazza come per darle sostegno... Ma Lexie non ne aveva bisogno. Si sentiva forte comunque. Perché sapeva che quella famiglia era speciale. Loro non avevano pregiudizi. E lei si sentì ben accolta. Sorrise.
La cerimonia, fu essenziale e molto dolce. James leggeva negli occhi di Ted e di Victoire profondo amore. Si voltò alla sua sinistra dove Lexie era impegnata a cullare Christian, mentre i suoi occhi color pece erano umidi. Lei guardò alla sua destra e si scontrò con gli occhi nocciola di James.
-Sono fantastici quei due- sussurrò lei. Mantenevano un forte legame visivo. I loro sguardi erano intrecciati dal filo dell'amore. Anche quelli degli sposi. E quando i festeggiati si baciarono, anche James e Lexie lo fecero. Ma mentre quello di Ted e Victoire era passionale, quello dei due ragazzi era più dolce, a fior di labbra.
-Signorina Thomas, vuole concerdermi l'onore di un ballo?- domandò James. Alexandra sorrise, per via del tono di voce, particolare di James e acconsetì. Passò il bambino a Molly e poi prese la mano dell'amato.
James la strinse dolcemente a sé e iniziarono a ballare il lento. Abbracciati. Come due rami di un albero. Niente e nessuno li avrebbe potuti sciogliere. Erano semplicemente perfetti.
Lei poggiò la testa sulla spalla del ragazzo e si fece cullare da lui. Quando si tirò su i loro nasi si sfiorarono. James si avvicinò con le sue labbra a quelle di Lexie e ce le poggiò sopra. Si sentì un applauso. Lexie si staccò, con le guance rosse come il fuoco. Credeva che li avessero visti baciarsi, invece gli applausi erano diretti al taglio della torta. James si staccò dalla ragazza e applause anche lui, contento. Anche Alexandra lo fece.
Harry era intento a parlare fitto fitto con Ron, Hermione e Ginny
-Quindi vorresti dire che il bambino, un bambino di sette mesi, può riportare ad una guerra magica?- chiese sarcastica Hermione.
-Non ora, ovviamente. In un futuro non troppo lontano. James non sa niente. Però la profezia che dice Hermione?- chiese all'amica.
-Non posso prenderla. Non è proprio una profezia è più una maledizione. Quel bambino è stato maledetto quasi cento anni fa. E le soluzioni sono veramente pochissime. Nessuno può sentire cosa dice quella "profezia-maledizione" se non Lexie e Christian. Oppure Rosie Thomas. Ma lei è ad Azkaban. Perciò bisogna aspettare- disse Hermione.
-Mi sa, tesoro, che più aspettiamo e peggio è. Se Harry dice che la cicatrice fa prurito, sarà meglio prevenire che curare?- ribattè Ron.
-Per il momento fidiamoci delle voci, che penso siano vere. Poi attiriamo Lexie nell'ufficio dei misteri. Abbiamo bisogno di quella profezia, per salvare, per l'ennesima volta, il Mondo Magico- disse Ginny. Gli altri tre acconsentirono. Poi si dedicarono nuovamente alla favolosa festa...
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This our life
FanficJames aveva (quasi) diciassette anni. E diciassette lividi, tra addome e braccia e gambe. Il Quiddich a volte era doloroso. Ma il Quiddich era la sua vita. Lui era il cercatore dei Grifondoro. Come suo nonno James e suo padre Harry. Suo padre. Lo am...