Zayn camminava silenzioso, il passo svelto, lo sguardo fisso su una realtà inesistente. La sigaretta stretta tra le due dita della mano destra si consumava velocemente, senza che lui se la infilasse in bocca. Non aveva voglia di fumare. Non aveva voglia di varcare la porta del suo albergo di lusso. In quel momento voleva stringere a sé quel corpo caldo e esile. Voleva solamente proteggerla dai mostri del suo Mondo. Zayn sapeva che quel James avrebbe fatto del male a Alexandra, ma Zayn sapeva anche che non la poteva proteggere da lui. E che Lexie si sarebbe gettata nelle braccia del mago. Come poteva fare, come poteva proteggerla, senza toglierle James? Non c’era modo. Assolutamente.
Posò l’ombrello all’entrata dell’albergo ed entrò. La sigaretta che pima stringeva con avidità era per terra, mentre si spegneva lentamente.
Si tolse il cappotto firmato e si diresse verso la reception.
-Sig. Malik c’è una signora che la sta aspettando nel suo ufficio- il portiere le sorrise cordialmente a mo’ di buongiorno. Zayn annuì e si avviò verso l’ufficio. Quando aprì la porta la vide.
-Buongiorno, Zayn- Johanna sorrise, un sorriso quasi malefico. I suoi occhi verdi brillavano.
-Cosa vuoi? – la voce del ragazzo era annoiata.
-Conoscere la tua ragazza, tutto qua – E sorrise. A Zayn, fin da bambino, spaventava il sorriso di Johanna.
-Perché? – la mascella del ragazzo era ben serrata e gli occhi erano pozze di inchiostro.
A quel punto Johanna, si sciolse. Tutta d’un fiato. Non sapeva nemmeno lei il perché. Non sapeva. Sapeva solo della sua bambina, Emma, che ormai era una donna.
-Zayn, hanno ritrovato Emma. Io ed Edward, vogliamo conoscerla. Io so che Lexie la conosce- il trucco pesante non aveva resistito, come la sua emotività.
-Per favore, Jo, siediti- Zayn allungò il braccio verso la sedia davanti alla sua scrivania. Johanna vi crollò. Le sue mani ossute tremavano, mentre stringevano i braccioli della seduta. Il profondo sguardo verde fissava il mogano della scrivania.
-Lexie la conosce. Sa anche che tu hai il suo bambino. Purtroppo Jo non so come aiutarti. Mi dispiace tanto, ma non trovo soluzione al problema – lo sguardo scuro e dispiaciuto di Zayn incontrò quello tremante e supplicante di Johanna. La donna provò ad alzarsi dalla sedia. Le mani cedettero al peso e ricrollò.
-Johanna vieni con me. Ti porto a casa. Oggi Lexie non lavora – le porse la mano e le sorrise.
-Grazie, sono in debito con te – e si fece aiutare ad alzarsi.
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Lexie aprì gli occhi impastati. Era la prima mattina dopo mesi che si svegliava un po’ più tardi. Scese dal letto morbido e caldo. Il pigiama, che si era comprata da sola, non era una di quelle cosine in pizzo che Zayn, gentilmente, le comprava. Dopo aver fatto la sua routine mattutina, si vestì e scese a prepararsi la colazione. Appena scese l’ultimo scalino, Zayn aprì la porta. Con lui c’era una donna. Lexie sobbalzò. Avrebbe riconosciuto quegli occhi ovunque.
-Perché hai portato quella donna qui, Zayn?- lo sguardo di Lexie si era indurito.
-Lexie, lei non è chi pensi che sia – Zayn si stava cautamente avvicinando a lei.
-Zayn lei ha portato via il mio bambino! Lei si è presa Christian!- Alexandra non si rese conto di strillare.
Johanna decise di intervenire.
-Lexie, conosci veramente tuo padre? E tua madre? – Lo sguardo della ragazza era sbalordito. Non sapeva di cosa stesse parlando.
-Tuo padre si è preso mia figlia, quando era nata da poco. So cosa si prova. Quel dolore. Tuo padre mi ha preso Emma solo per vendetta. Vendetta contro di me. Contro Edward. E tua madre sta scontando la pena al posto suo, oltre che per il fatto del sangue del Signore Oscuro. Lexie sono entrata a far parte della setta solo per avvicinarmi a Emma. E mi hanno imposto di prendere Christian. Da una parte ero contenta di farlo, ma poi mi sono impersonata in te. Ma ormai era troppo tardi. Dovevo farlo. Mi era stato imposto di salvaguardare Christian dalla morte prematura e quindi della scomparsa della sangue di Voldemort. Lexie Christian ha quasi tre anni. So che questo figlio potrà arrecarti un dolore enorme, ma devi evitare che risorga un nuovo Signore Oscuro. Devi evitare tutto ciò. E io ed Edward siamo disposti ad aiutarti, ma prima, facci almeno vedere Emma. Prima che si sposi con quel Potter – Lexie ascoltava. Le parole di Johanna non erano quelle del nemico, ma quelle di una madre. Sapeva consigliarle.
-Okay, ti porto da Emma. Ma tu devi farmi vedere Christian. E aiutami con questa guerra-
Johanna sorrise e annuì.
-Io e Edward faremo il possibile, ma sappi che l’unico che può aiutarti è uno, come dice la profezia, dal sangue puro –
-James, vorresti dire?- chiese lei tremante. Zayn, che fino a quel momento ascoltava alzò lo sguardo.
-Anche James. Ma anche Zayn può aiutarti. Anche lui è un mago- Quello fu il momento in cui la stanza si congelò.
||Nota autrice|| sono pessima, lo so. Mi faccio schifo da sola. Sono in ritardo e il capitolo è brevissimo. E' che ora le cose con la scuola si stanno intensificando e il tempo si sta riducendo, visto che mi sono ricominciati gli allenamenti di tennis... Comunque, che ne pensate del capitolo? Immaginavate che Zayn fosse un mago?
un bacio e alla prossima
Restart
P.S ho letto un FF fantastica sugli One Direction.. Ve la consiglio!
Il titolo è Non dovevi
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This our life
FanfictionJames aveva (quasi) diciassette anni. E diciassette lividi, tra addome e braccia e gambe. Il Quiddich a volte era doloroso. Ma il Quiddich era la sua vita. Lui era il cercatore dei Grifondoro. Come suo nonno James e suo padre Harry. Suo padre. Lo am...