capitolo 11

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Apro lo stipetto della cucina e mi accorgo di aver finito il caffè, non riesco proprio a svegliarmi senza, figuriamoci a guidare per arrivare da Suki, quindi busso a casa Evans, portandomi dietro la mia tazza rossa con un piccolo cuoricino stampato , regalo di papà.

<<Caffeinomane in astinenza, cerca caffè disperatamente>>" Dico tutto d'un fiato, porgendo la tazza in avanti mentre la porta non è ancora aperta del tutto.

<<Mi dispiace ma qui non facciamo entrare gli estranei>>

Una splendida visione mattutina, meglio del caffè, penso, quando vedo Luc a torso nudo, indossando solo jeans chiari a vita bassa, il suo fisico tatuato e muscoloso in bella mostra proprio davanti ai miei occhi. Lo squadro da capo a piedi, come una bimba davanti ad un negozio di caramelle e lui tutto compiaciuto si sposta piano piano per farmi entrare

<<Smettila Luc, falla entrare>> dice Lorenne scocciata << era da molto che non venivi a fare colazione da noi>>
Afferma George vedendomi entrare in cucina. << Si da 8 giorni esatti>>" afferma Luc da dietro le mie spalle.

Tutte ci voltiamo verso lui, incuriosite
<< E tieni il conto?>> Squittisce Lana divertita, mentre fa cenno con l'indice sulla tempia per farmi capire che è pazzo
<<Lasciate in pace il mio ometto, non prendetelo in giro sempre>> anche mamma è in cerca del caffè.
Lei adora i gemelli ma soprattutto Luc, secondo me rappresenta il figlio maschio che lei e papa' avrebbero voluto avere. Lucas leggermente in imbarazzo va via dalla cucina, ritornando subito dopo , con una maglia bianca ed un foulard grigio , mentre io gusto il primo caffè della giornata....peccato stava meglio senza. E corro a dare un grosso bacio a mamma.

<< E noi cosa facciamo?>> Chiedo a Lana annoiata. Mentre le nostre mamme organizzano la loro giornata.

La prospettiva di passare un altro sabato come quello della scorsa settimana a casa a studiare, non mi entusiasma.

"Non saprei, avrei voluto andare al centro commerciale in città e stare lì qualche ora ma Simon oggi non ha la macchina, serve ai suoi>>  sbuffa

"UFF... non credo che il mio vecchio macinino possa arrivare fin lì, maaa potremmo chiedere in prestito quella di Lucas>> dico indirizzando il mio sguardo verso di lui, che sta leggendo il giornale sportivo. Tossisce e fa palesemente finta di strozzarsi con la sua seconda tazza di cereali. <<SCORDATEVELO, IO NON FACCIO GUIDARE A NESSUNO IL MIO SUV...TANTOMENO A DUE FOLLI>> . Urla

"SEI UN' IDIOTA" risponde Lana risentita.

Dopo qualche minuto di silenzio, sottovoce dico a Lana "potrei chiamare Cris" cercando di non farmi sentire da Lucas.

Lana sbarra gli occhi mentre parlo, come se stessimo per fare qualcosa di proibito o illegale. Ci pensa e annuisce e poi va via.  Ingoio l'ultimo pezzo di crostata e prendo il telefonino per chiamare Cris. Squilla ma non risponde nessuno. 
Mi avvicino al lavabo per sciacquare le tazze, quando anche Lucas si avvicina
<<Posso?>> Chiede facendo cenno di lavare anche la sua.  Io Sento soltanto il suo alito caldo sostare a lungo sul mio collo. Così Mi volto verso di lui ma mi fermo perché sento vibrare il mio cellulare sul tavolo.
Capisco chi è dalla faccia di Luc. << Ci ho ripensato piccola, vi accompagno io, adesso chiamo Simone>> sembra più un ordine che un favore. Non faccio nemmeno in tempo a prendere il cellulare, perché Luc andando via ha  rifiutato la chiamata.
<<non posso crederci, mio fratello, Lucas Evans che passa tutta la giornata in un mega centro commerciale, distante un ora da casa , cosa diavolo gli ha detto per convincerlo?>>

Faccio spallucce << nulla, è stata una sua idea>>
<<Da quando sei tornata mi sembra più sereno, meno ombroso e quasi non fa più a botte>>
.

Guardo perplessa Lana, non riesco ad immaginare Luc musone, l 'ho sempre visto sorridente.<< Ma dai... Perché mai dovrebbe essere merito mio?!forse di una delle sue tante ragazze. E non voleva che andassimo con Cris>>
dico con aria malinconica.

Aspetto Lana seduta nel divanetto di vimini  del portico, mentre Luc parla al cellulare. Gli  squilla continuamente, le ochette non gli danno tregua e a quanto pare a lui non dispiace, diventa impettito persino  la sua voce cambia, si da delle arie ...che megalomane penso.
Passa davanti a me senza degnarmi di uno sguardo ...ha di nuovo quel suo maledetto broncio.

Siamo in macchina da mezz' ora e Luc sembra di nuovo di buon umore ed io ne sono contenta, non mi sarei mai potuta divertita sapendolo annoiato o sapendo che veniva solo per fare un dispetto a Cris.

Entriamo al centro commerciale ,non ho mai visto niente di simile, adesso capisco perché Lana lo chiama mega e perché ha voluto fare tanta strada. E' davvero enorme e caotico, ci sono una serie infinita di negozi, bar, ristoranti a tema, una pista di pattinaggio sul ghiaccio, un piccolo parco all'aperto, una attrezzata sala giochi per bambini ed una tecnologica per gli adulti, un cinema con, ben, otto sale. Wow.

È pieno di gente, famiglie con bambini urlanti, ragazzi della nostra età, anziani e giovani coppie.

Mentre Lana e Simon si scambiano baci, Lucas nota la mia espressione estasiata e avvicinandosi al mio viso dice
<< più tardi dovrai ringraziarmi per bene per averti portato qui>>
Sorrido mente lui prende la mia mano e la intreccia alla sua << così non rischio di perderti, c'è davvero troppa gente>>  afferma facendosi spazio fra la folla

<<Ti starò talmente incollata che ti sembrerà di aver accanto Cindy>> dico a voce alta per farmi sentire da lui

Si ferma, ride e poi avvicina per darmi un affettuoso bacio sulla testa.
<<Andiamo, abbiamo già perso quei due>>

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