Capitolo 22

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Chiusa in quelle mura, con solo l'abat-jour accesa che illuminava lo sgabuzzino, smisi di piangere e meditai.

Di là, insieme agli svitati, c'era un ragazzo che mi piaceva molto, ma dopo le stronzaggini di quell'asino di mio padre, come avrebbe potuto continuare a parlarmi o addirittura diventare un mio ipotetico ragazzo?
Di sicuro, gli avrei fatto pena.
Come biasimarlo?

Decisi di averne abbastanza di quella prigione e uscii.
Passai per la sala e notai gli svitati, tutti quanti, seduti sul divano a parlare allegramente con Lore. Sofia dormiva beatamente sulla poltrona.
«Dove vai?» chiese mio padre.
«Esco» risposi seccata.
Lore si alzò e disse che veniva con me.

Scesi le scale e uscii fuori dal condominio.
Respirai a fondo e mi sedetti sul muretto vicino all'entrata di quel palazzone anonimo e grigio come si sentiva il mio stato d'animo in quel momento.

Lore sedette accanto a me e si accese una sigaretta.
Fissai il cielo stellato dove una mezzaluna se ne stava ferma a sorriderci. Non c'era nulla di cui sorridere, però.
Io ero una sventura vivente.
Dettata dagli altri, ovvio.

Lore fumava silenzioso la sua sigaretta.
Decisi di spezzare quel silenzio.
«Ti chiedo scusa per tutto» dissi, fissando il
nulla davanti a me.
«Ti chiedo scusa, soprattutto, per il continuo blaterare. Mio padre è uno stupido, svitato, ignorante e troppo stronzo.»
Lore ascoltava in silenzio.

«La sua sensibilità è pari a quella di uno scaricatore di porto. Ma non è questo il punto. Io sono abituata alle sue stronzaggini, ai suoi continui scherzi, ma a lungo andare stufano. E non mi aspettavo una cosa diversa stasera, però ci speravo. Perlomeno in tua presenza. Invece, si è rivelato ciò che è: un asino maleducato e fuori luogo.»

Lore buttò la sigaretta a terra e si mise in bocca una gomma da masticare.
«Vuoi?» chiese, passandomi il pacchetto.
La presi e cominciai a masticare anch'io.
L'aria fresca della sera mi fece rattrappire nelle spalle. Tenevo le mani dentro le tasche del giubbotto e introdussi una parte del viso, fino al naso, nel giubbotto, per scaldarmi.

Lore non aveva ancora spiccicato parola.
Se si fosse annoiato, se ne sarebbe andato via quasi subito. Eppure era ancora vicino a me. Ne fui felice.

«Senti, posso farti una domanda?» chiesi.
«Certo.»
«Come mai sei sempre in compagnia di donne molto più grandi di te?»
Lore sorrise e io sparai la mia versione: «Sei un accompagnatore di donne sole in cerca d'amore, per caso?»
Lore scoppiò in una risata.
Mi ricordò suo padre.
Quelle risa erano simili, accidenti!

«Quanto sei buffa, Spaghi. Comunque, no, non sono un accompagnatore di donne sole in cerca di amore.»
«Già, buffa.»
«Buffa non è un'offesa. Mi piace un sacco questa tua parte simpatica. Hai un'immaginazione che supera la realtà. È bello stare in tua compagnia.»
«E allora chi era quella donna con te, l'altro giorno?» chiesi incuriosita.
«Ma chi, la signora Colli? È una signora che si occupa di studenti all'estero. Lei ti aiuta a trovare una sistemazione.»
«Te ne vai all'estero?» chiesi, sentendo una fitta al cuore. Mi faceva male il pensiero di non vederlo più.
«Per ora no. Forse, più in là.»
«E comunque, anche se non sono affari miei, quella signora mi sembrava molto affettuosa nei tuoi confronti» dissi con un filo di voce.

Non volevo assolutamente far notare il fastidio che mi procurava quella visione. E anche se una parte di me voleva sapere di più, su quella donna, sulla ragazza che era con lui al bar vicino alla scuola, non chiesi nulla.

Mi rintanai ancora di più nel giubbotto.
Lore mi spostò verso di sé e mi avvolse in un abbraccio.
Ero emozionata e assaporai quei secondi chiudendo gli occhi.

Quando li aprii, notai il viso di Lore vicino al mio. Mi voltai delicatamente e le nostre labbra si sfiorarono.
Rimasi immobile e speranzosa.
E avvenne.
E tutto intorno si fermò.
Quelle labbra carnose, calde, morbide, assaporarono le mie, all'infinito.
Quel bacio dolce fece sparire tutte le mie tristezze.
Lore si staccò e rimase a pochi centimetri dal mio viso.

«Ancora, per favore» sussurrai.
Lore sorrise e mi baciò nuovamente.
Questa volta ci mise più trasporto, più intensità.
Desideravo morire in quell'apnea amorevole.
Dio, che bellissima morte mi hai donato.

Spazio autrice:
Ehilà, Wattpadiani, come state?
Ve la aspettavate il bacio tra Viola e Lorenzo? 😍❤️

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