Capitolo 54

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Ero sicura al cento per cento che Moro avesse già messo le foto di me che pitturavo, sulla pagina Facebook. Così chiesi a Giulio se potesse dare un'occhiata.

Quando uscii e andai al parchetto, lui era già lì. Da solo.
Mi sedetti sulla gradinata di fianco a lui.
Mi accorsi che aveva un'espressione strana, diversa dal solito.
«Ehi.»
«Ehi.»
«Tutto bene?» chiesi.
«Sì e no.»
«Se non hai voglia di parlarne non c'è nessun problema.»

Era la prima volta che lo vedevo in quel modo e non conoscendolo bene non mi sembrava giusto forzare la mano.

«In realtà, vorrei dirti un sacco di cose» disse guardandomi negli occhi.
La sua espressione era seria e avrei voluto scompigliargli i capelli per farlo sorridere.

«Fallo!» risposi.
«Aspetta, però. Devo mettermi comoda. Fammi appoggiare la schiena. Le sorprese non le reggo, potrei perdere l'equilibrio» scherzai e riuscii a strappargli un sorriso.

«Prima di tutto, ho saputo che lavori insieme a mio fratello. Mi ha detto della punizione che ti hanno dato per aver fatto la scritta sul muro.»
«Non me lo ricordare. Ho male alle braccia, alle spalle, dappertutto. Quello stronzo di Martinotti non capisce gli aforismi» ironizzai. «Dai, continua.»
«Ho guardato la pagina su Facebook, e ci sono già delle nuove foto di te che pitturi il muro e vari commenti.»
«Commenti dolci, immagino.»

Sdrammatizzai e al tempo stesso non riuscivo a capire la cattiveria, gratuita.

«I soliti commenti stupidi. Comunque, se ti può essere di conforto ho segnalato la pagina.»
«Grazie» dissi, anche se non avevo la certezza che quella segnalazione potesse fermare la crudeltà di Moro.

«E poi, come ultima cosa.» si bloccò.
«Dai, spara! Mi aggrappo con le mani al gradino così non cado.»
Giulio sorrise e io lo trovai fantastico. Gli si formarono le fossette intorno alla bocca e i suoi occhi blu luccicavano.

«Domani sera, al campus dell'università, ci sarà il battesimo delle matricole. E Mia ne farà parte. Quindi, mi chiedevo...» fece un respiro e poi disse: «Avresti voglia di venire anche tu, con me?»

Non ci pensai due volte.
«Sì, certo che ci vengo. Sarà divertente.»
«Bene, sono felice che tu voglia venire.» «Anch'io.» e presa da un attacco di felicità, misi la mano in mezzo ai quei capelli soffici e glieli scompigliai. Giulio si mise a ridere e fece lo stesso con i miei capelli.

Eravamo due persone che si stavano conoscendo e come inizio non era niente male.
Quando finimmo di spettinarci, lo guardai seria e lui fece lo stesso. Poi scoppiammo a ridere, di nuovo.

«Mi hai fatto preoccupare. Ho pensato: chissà cosa mi deve dire di così tanto importante da avere quell'espressione seria? E invece era solo una richiesta...una specie di appuntamento?» scherzai.
«Un appuntamento? No, è una richiesta in amicizia. Non mi permetterei mai.»
«Ah, non mi chiederesti mai di uscire?» mi finsi offesa.
«Finché non sarai del tutto libera...»

Non riuscì a finire la frase perché arrivò Luca insieme a Mia e Ginevra.
E passai la serata insieme a loro, ascoltando la musica, guardando Giulio che volava sullo skateboard e a ridere in spensieratezza.
Quando ero insieme a loro, dimenticavo tutto il resto. E non mi pareva poco.

Spazio autrice:
Ehilà, Wattpadiani, come state?
Adoro i nuovi amici di Viola, voi?
Chissà cosa succederà alla festa e soprattutto chi incontreranno. 😅❤️

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