Dopo cena uscii di casa e andai al parchetto. Vista l'ora, c'era solo un ragazzo che volteggiava sullo skate.
Era Giulio.Mi sedetti sulla gradinata e lo osservai.
Seguivo i suoi movimenti, il suo ondeggiare in equilibrio su quella tavola.
Saltava e rimetteva i piedi sopra lo skate in un modo sbalorditivo.
Era proprio portato.
Mi notò e sorrise.Venne verso di me, mi alzai e lo aspettai a braccia aperte. Quando mi fu vicino, mi stritolò e mi fece volteggiare in aria.
«Sono guarita» gli sussurrai nell'orecchio.
«Mi fa piacere.»Mi riportò con i piedi a terra, ci staccammo e ci sedemmo sulla gradinata.
«Avevi ragione» dissi.
«Su cosa?»
«Che un giorno, non so come, mi sarei svegliata e tutto sarebbe passato.»
«Già.»
«Dobbiamo festeggiare!» dissi, alzandomi dalla gradinata.
«Ce l'hai della birra?»
«La birra ce l'ho, ma forse ci conviene brindare con dell'acqua» scherzò e scoppiò in una risata.
«Sono uscita a piedi. Quindi se mai dovessi ubriacarmi, vado a casa strisciando.»
«Guarda, solo per il fatto che tu mi stia dicendo che per una birra te ne torneresti a casa strisciando, te la offro subito.»
«Sento una punta di sarcasmo nelle tue parole o sbaglio?»
«No, no, nessun sarcasmo. Sono serio.»
Mi fissò e poi scoppiammo a ridere.Si alzò e andò verso una cassa di plastica.
La aprì e io, che nel frattempo mi ero avvicinata, diedi una sbirciata. Conteneva molte bottiglie alcoliche e intravidi anche dell'acqua. Sorrisi.Tirò fuori due lattine di birra e me ne passò una. La stappammo, e portandole vicine fino a toccarsi, brindammo.
«Ad un nuovo inizio.»
«Che sia migliore.»Ritornammo a sederci, mentre arrivarono anche gli altri.
Ero contenta di rivedere Mia, Ginevra e Luca.
Mi alzai e li abbracciai.Tramite i messaggi di Giulio ero venuta a sapere che tutti e tre erano preoccupati per me e incazzati con Moro. E questa scoperta mi aveva scaldato il cuore.
Luca accese la musica e Mia iniziò a fare i passi della shuffle dance insieme a Ginevra.
Ogni cosa sembrava aver preso il proprio posto.«Quindi mi lasceresti andare a casa strisciando, invece di proporti e portarmi a casa in spalla?» dissi, sentendo l'effetto dell'alcool.
«Prima di rischiare un'ernia, devo capire quanto pesi» scherzò Giulio, mentre mi prendeva per le gambe e mi tirava su, io gli misi un braccio dietro al collo per non cadere e mi ritrovai seduta su di lui.I nostri visi distavano di pochi centimetri.
La mia bocca sfiorava il suo naso e sentii sul collo il suo respiro farsi più veloce. Spostò la testa verso l'alto, strofinò il naso sulla mia bocca e si fermò con le labbra sulle mie.
Rimasi immobile mentre sentivo la sua mano appoggiata sul mio fianco che mi spingeva verso di lui. Tutto il resto svanì.
Eravamo rimasti soltanto noi due.
Con il cuore accelerato, i respiri alcolici, e l'unione delle nostre labbra.Sentii il freddo del piercing e il calore di quella bocca. Giulio si scostò, mi fece scendere dalle sue gambe, mi prese per mano e mi portò via.
Seguii il suo passo che aumentava a ogni falcata. Gli stringevo la mano.
Gli sorridevo, lui ricambiava. Il cuore batteva forte. Desideravo il suo contatto. Le sue labbra.
Arrivammo sotto l'androne del suo condominio quasi correndo.Mi prese e mi appoggiò contro la colonna.
E mi baciò. Prima con dolcezza poi con più trasporto. Mi lasciai andare e gli misi le mani nei capelli, lui sul viso, le portai giù sulle spalle, sulle braccia, sui suoi fianchi.Con i corpi attaccati l'un l'altro sentii la sua erezione e lo portai più vicino a me, di quanto non lo fossimo già.
Mi mise le braccia dietro la schiena, le mani sul sedere e spinse il suo bacino in avanti.
Il desiderio era alle stelle e noi eravamo due esploratori con la smania di scoprire il mondo.
Il nostro mondo.Ci sedemmo sul muretto del condominio.
Mi sentivo bene, a mio agio.
Mi sembrava di conoscere quel ragazzo da molto tempo, o forse eravamo semplicemente simili.«Devo ammettere che mi è piaciuto questo nuovo inizio» dissi, mostrandogli un sorriso.
«È stato migliore, più di quanto mi aspettassi.»
«Io non vedevo l'ora che arrivasse questo momento» ammisi.
«Ed è solo l'inizio.»
«E che inizio.»
Mi guardò.
E chissà quali pensieri gli stavano passando per la testa.
Io speravo solo che quello che avevamo interrotto, sarebbe proseguito al momento giusto, nel posto giusto.Ritornammo dagli altri.
Quando ci videro arrivare, Mia chiese: «Ma dove siete andati?»
«E dove vuoi che siano andati, a contare le stelle?» rispose Ginevra.
«Con questo cielo scuro, poi» concluse Luca.
La stavano prendendo in giro e mi scappò da ridere.«Dai, facciamo un giro di shottini e poi tutti da Pepe!» esclamò Luca.
«Io vi ringrazio, ma non vengo da Pepe» dissi, seria.
Non volevo più avere a che fare con la vecchia vita.«Ma te, che cos'hai dentro a quella testolina?» chiese Ginevra puntellandogli la testa con le dita.
«Ops! Scusa, Viola.»
«Non mi chiedere scusa, ci mancherebbe. Non vengo da Pepe ma bevo volentieri uno shottino.»
«Forse è meglio evitare» s'intromise Giulio, facendo un mezzo sorrisetto.
«Cosa vorresti dire? Che peso tanto?»
«Pesi tanto, tu? Ma se sei una sogliola» precisò Luca.
«Una sogliola che se berrà uno shottino, striscerà fino a casa, perché qualcuno non mi porterà in spalla.»Gli altri ci guardavano e non capivano, mentre io sorrisi insieme a Giulio.
Luca tirò fuori i bicchierini di plastica, ci versò dentro qualcosa di forte e ce li passò.Mandammo giù tutto. Era fortissimo e feci una smorfia. Ginevra fece partire il tasto play sul cubo portatile e le note di Alieno di Fabri Fibra, suonarono in tutto lo skatepark.
Mia fece due passi di hip hop e la osservai. Avrei voluto ballare come lei.
E mi resi conto che non avevo più paura del futuro. Non desideravo più scappare.
Avevo trovato la mia dimensione e desideravo farne parte. Con tutta me stessa.Spazio autrice:
Ehilà, Wattpadiani, come state?
Siete per il #teamLore o per il #teamGiulio? ❤️❤️
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Viola
Romance(COMPLETA) Viola è una ragazza di diciassette anni e ha un unico desiderio: studiare. Solo che non può perché vive insieme alla sua famiglia numerosa ed è costretta ad andare a lavorare nella riseria dove lavorano già il padre e il fratello maggior...