IV

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Quando finimmo di cenare andammo a fare una passeggiata nel bosco per evitare sguardi o guardie.
Per passare il tempo inziammo a riconoscere le impronte degli animali nel terreno umido e i cinguettii degli uccelli.
Ci stavamo divertendo, però vedevo che Jaehyun continuava a tenere sempre la mano sulla sua spada pronto a sguainarla.
-Guarda questo albero, l'ha piantato mio padre il giorno in cui sono nato, è cresciuto molto bene- dissi sorridendo ed accarezzando la corteccia dell'albero.
-Ci tieni molto- disse avvicinandosi anche lui e toccando un ramo del ciliegio in fiore tra le mani.
-È stupendo- sorrisi girando intorno al tronco e saltando sul terreno.
Mi rendeva felice guardare quell'albero, mi riportava alla mente i ricordi più belli della mia vita.
Dopo nemmeno una ventina di minuti il sole tramontò lasciando me ed il castano nel buio più totale.
Mi avvinai al castano quando lo sentii calpestare delle foglie.
-Jaehyun, t-torniamo a c-casa- balbettai mettendomi dietro di lui.
Ero spaventato da tutto quel buio, mi ricordava tutti gli incubi che avevo fatto dopo aver saputo che mio padre era morto in guerra.
Lui si guardava intorno, così mi posizionai davanti a lui e notai una cosa incredibile, i suoi occhi erano diventati rossi come le fiamme, erano la cosa più bella che avessi mai visto.
-I tuoi o-occhi...- provai a parlare e lui li puntò verso di me facendomi rimanere senza fiato.
Schiusi la bocca, ammirando quelle due iridi scarlatte.
-Wow, sono s-stupende!- commentai portando una mano sul suo volto.
-Di solito confrontano le mie iridi con il sangue dicendo che sono nato per uccidere, questo non mi fa pensare che siano stupende. È la prima volta che qualcuno mi dice che sono belle- rispose lasciandomi a bocca aperta per poi iniziare a camminare.
-La notte diventano così, non posso farci niente, mi permettono di vedere come di giorno- disse e io gli corsi dietro per non rimanere indietro.
-Non lasciarmi indietro!- dissi e lui mi aspettò per poi afferrarmi il polso.
Mi trascinò fino a casa.
-Hai paura del buio?- chiese una volta che ebbe chiuso la porta di casa alle sue spalle.
Io annuii piano imbarazzato, era la prima volta che lo dicevo a qualcuno, nessuno lo sapeva oltre ai miei genitori.
-Se sapessi come ci si ritrova in guerra a combattere durante la notte... odore di sangue, urla, sangue ovunque, fuoco, occhi in lacrime, singhiozzi, respiri pesanti, rumori metallici, armi che riflettono la luce lunare. Per non parlare dei volti disperati delle persone che sei costretto a uccidere- disse sdraiandosi per terra poco più avanti. Decisi di ignorare quelle parole, sapevo che fosse un discorso delicato.
-Che fai?- chiesi confuso vedendolo chiudere gli occhi e appoggiare la testa sulle mani.
-Provo a dormire- disse senza degnarmi di uno sguardo.
-Dormi nel mio letto, io dormirò da un'altra parte- dissi sospirando e prendendogli un braccio per farlo alzare.
Lui si sedé a terra a gambe incrociate e mi guardò con quelle iridi rosse.
-Già sono stato troppo sul tuo letto, so che nessuno c'è mai stato, l'unico odore che emana è il tuo, sarebbe irrispettoso dormirci dentro- disse e io lo guardai male corrugando la fronte.
-C-come fai a sapere che n-non c'è mai stato nessuno?- domandai imbarazzato distogliendo lo sguardo.
-Ho anche l'olfatto molto sviluppato se te lo stai chiedendo. Anche se lavi le lenzuola riesco a percepire l'odore delle persone che ci sono state, cosa che il tuo letto non ha, tralasciando il tuo- rise.
-S-smettila di dire cose così imbarazzanti- borbottai e lui si tirò indietro i capelli castani divertito.
-È la vendetta per prima a cena- sorrise facendomi perdere un battito, quelle fossette erano illegali.
Lo osservai bene, era diverso da come l'avevo visto la prima volta, non d'aspetto, più la sua aura, era completamente diversa, adesso lui era molto più diretto e meno autoritario, la sua aura dava un senso di sicurezza.
-Pensavo fossi diverso, quando mi hai salvato sembravi tutta un'altra persona- dissi improvvisamente mentre si alzava da terra.
-Che c'è? Non ti piace come sono "veramente"?- chiese alzando un sopracciglio.
-N-non intendevo questo! A-anzi, tutt'altro! Mi p-piace stare con t-te...- sussurrai infine.
Lui sorrise apertamente.
-Forse è la prima volta che entro così in confidenza con qualcuno, di solito mi tengo sulle mie, ma tu... sei diverso- disse squadrandomi da testa a piedi.
-Che intendi?- chiesi tra un misto di felicità e spossatezza.
-Mi piaci, sei particolare, non tutti sono come te. Come ti ho detto prima, tu eri l'unico a correre verso il bambino, per farti un esempio- disse alzandosi ed avvicinandosi a me.
Sentii le mie guance scaldarsi e lui sembrò notarlo per poi sorridere debolmente.
-Ma la cosa negativa è che domani dovrò andarmene. Finalmente avevo trovato qualcuno con cui mi riuscivo a rilassare, a non preoccuparmi troppo, ma forse non dovevo entrare in confidenza con te, sarebbe stato più facile lasciarti andare- disse uscendo di casa lasciandomi a bocca aperta.

 Finalmente avevo trovato qualcuno con cui mi riuscivo a rilassare, a non preoccuparmi troppo, ma forse non dovevo entrare in confidenza con te, sarebbe stato più facile lasciarti andare- disse uscendo di casa lasciandomi a bocca aperta

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Ho finito di scrivere questa storia tra le bozze, spero di non deludervi :/ a me è piaciuta tantissimo ma fa sempre un brutto effetto saper di scrivere l'ultimo capitolo.
Cosa pensate della storia per ora? Vi interessa?

ᴡᴀɴᴛᴇᴅ | ᴊᴀᴇʏᴏɴɢDove le storie prendono vita. Scoprilo ora