XIV

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Scusate per il ritardo, ma sto passando un periodo stressante e spesso non ho nemmeno il tempo di studiare, anche solo scrivere una frase mi viene difficile perché non ho il tempo da dedicare alle mie ff come prima.
Sono molto stanca ultimamente, oggi ho pure litigato diverse volte per alcune cose di famiglia.
Mi dispiace che queste cose influenzino la mia attività su wp.
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Nel primo pomeriggio partimmo verso la capitale.
Jaehyun non mi aveva più rivolto la parola dopo quello che era successo durante la mattinata, però non aveva smesso di starmi addosso.
Per tutto il viaggio a cavallo aveva tenuto le sue mani attaccate al mio corpo, era bello, ma allo stesso tempo stancante.
Eravamo arrivati da poco in città, stavamo cercando un'alloggio.
Nessuno di noi era sceso da cavallo per ore e mi stavano iniziando a far male le gambe.
Mi guardai intorno per rendermi conto di dove fossimo.
La capitale era stupenda, non avevo visto mai niente di più bello.
Petali colorati ovunque, verde in ogni dove, gente sorridente per le strade, tutto ti faceva sentire a tuo agio.
Le persone al nostro passaggio lasciavano spazio e ci salutavano dandoci il benvenuto.
-Wow- esclamai meravigliato nel vedere delle donne con decorazioni floreali nei capelli.
-Se ti va posso fartelo fare anche a te, non mi costerebbe niente, riusciremmo a dare anche meno sospetti- disse il maggiore, così mi fece scendere dal cavallo ed andai con lui ancora sopra la sella a parlare con le donne che avevo visto.
-Signore, scusate il disturbo, il ragazzo accanto a me ha fatto numerosi complimenti nel vedere i vostri capelli decorati, quanto costerebbe farglieli decorare anche a lui?- domandò Jaehyun tenendosi stretto il cappuccio in volto.
-Oh certo! Con grande piacere! Per un ragazzo così giovane e bello posso farlo pure gratuitamente!- rispose la signora più anziana.
-Ma no! La prego di farmi pagare almeno il costo dei fiori! Non sarebbe rispettoso!- risposi io accigliandomi.
-Consideralo il mio regalo di benvenuto, un ragazzo bello come te qui attirerebbe attenzioni anche senza i fiori nei capelli- disse per poi farmi sedere su una cassetta girata.
Dopo qualche minuto le due donne ebbero finito di decorarmi i capelli.
Attraverso uno specchio mi fecero vedere cosa avevano fatto, era molto bello e colorato.
Numerosi piccoli fiorellini erano legati ai miei capelli, alcuni di essi erano incastrati dentro piccole treccine fatte alla fine dei miei capelli dietro il collo.
Dopo aver ringraziato le due donne e augurato loro una buona giornata tornai a cavalcare insieme al castano.
Pochi minuti più tardi sentii un verso uscire dalle labbra del maggiore dietro di me, così portai l'attenzione verso di lui richiamandolo.
-Jaehyun?- domandai titubante.
-Mh?- rispose senza dire altro portando il suo sguardo su di me.
Sembrava molto serio e non mi aveva mai rivolto la parola senza che io non avessi parlato prima, tralasciando i fiori, quindi volevo tirargli un po' su il morale.
Mi appoggiai di più alla sua schiena per poi sospirare.
-Che cos'hai oggi? Sei molto silenzioso. È per quello che è successo sta mattina?- domandai sentendo una sua mano stringermi un fianco.
Gemei piano, ormai le sue mani riuscivano a farmi impazzire con poco.
-Per Doyoung, quel bastardo... sa anche quanto faccia male per noi sopportare il desiderio carnale- disse per poi baciarmi il collo e lasciandoci piccoli segni di morsi deboli. Il cappuccio lo avevo tolto per farmi decorare i capelli e non l'avevo più rimesso, tanto non mi avrebbero riconosciuto.
-J-jaehyun...- dissi sentendo le guance scaldarsi.
Avevo intenzione di dirgli la verità, anche se in realtà già la sapeva, ma volevo dirlo in un momento di certezza, in cui non stessi per addormentarmi.
-So cosa vuoi dire. Forza, dillo- disse beffardo continuando a far andare avanti il cavallo tra la folla.
La gente ci guardava male, almeno a Jaehyun, gli altri ragazzi erano poco più avanti di noi, giusto qualche metro perché mentre io e Jaehyun ci eravamo fermati a parlare con le due donne anziane loro erano andati più avanti a guardare cosa vendevano al mercato in cui eravamo.
Prima che potessi rispondere, delle guardie ci fermarono sbarrando la strada a Doyoung, lui era quello più avanti di tutti; ci chiesero di scendere dai cavalli per controllare il nostro carico e noi.
Ero preoccupato che ci scoprissero, il volto di Jaehyun era disegnato sui volantini attaccati a ogni parete delle case e dei negozi intorno a noi.
Jaehyun mi teneva stretto a sé nonostante le guardie stessero cercando di dividerci l'uno dall'altro.
-Non toccatelo- disse a denti stretti il demone dietro di me.
-Calmati- disse Johnny a Jaehyun vedendoci in difficoltà.
Ad un certo punto, però, una guardia mi prese per il piede e mi tirò verso di sé staccandomi dal mio amato facendomi cadere in terra.
Jaehyun scese velocemente dal cavallo e spinse via le altre guardie intorno a noi per poi riprendermi tra le sue braccia ringhiando.
Jaehyun si tolse il cappuccio, ormai eravamo nei guai.
-Sfioratelo un'altra volta e vi farò diventare cenere- sibilò mostrando le iridi rosse, le guardie persero il respiro, poi urlarono di attaccare e di avere rinforzi.
In un secondo Doyoung, Ten e Johnny scesero dai loro cavalli ed iniziarono a combattere con i loro poteri.
Doyoung faceva morire in un secondo le persone intorno a lui a causa di malattie mortali o le bloccava paralizzandole.
Ten si muoveva velocemente tra le guardie attaccando con i due pugnali che aveva fra le mani, era agilissimo, i suoi movimenti erano eleganti e meravigliosi da osservare per quanto raccapriccianti fossero le ferite che lasciava nei corpi delle sue vittime.
Johnny, invece, attaccava grazie al suo potere senza pietà.
Tremavo alla vista di così tanti morti in terra, di così tanto sangue, così tanto dolore.
Jaehyun aveva sfoderato la sua spada e l'aveva ricoperta di fiamme prima di iniziare a combattere.
I movimenti del ragazzo dalle iridi rosse come il sangue che stava facendo versare in terra erano violenti, veloci e senza pietà, lasciava le sue vittime ancora in vita a morire urlando di dolore a causa delle ferite.
Jaehyun mi stava proteggendo, era sempre vicino a me, non si faceva sfuggire nemmeno un nemico, ma poi arrivarono decine e decine di altri soldati in aiuto delle guardie che ci avevano scoperto.
Dodo, ancora tra le mie braccia, tremava come le mie mani, era spaventato, così lo tenni stretto a me come non mai.
-DISPERDETEVI! SCAPPATE!- urlò il castano per poi portarmi sul suo cavallo e scattare lontano da lì insieme a lui.
Per farsi spazio tra le guardie riempiva il terreno di fiamme, tranne dove il cavallo correva.
-Taeyong, andrà tutto bene- disse notando la mia agitazione una volta che fummo usciti dalla portata delle guardie.
-M-ma gli a-altri...- cercai di controbattere, ma lui mi fermò prima che io potessi finire.
-Sono forti, ce la faranno, lo giuro su Dodo- disse facendo cenno al coniglietto grigio tra le mie braccia, così lo strinsi a me per calmarmi.
-Fa che stiano bene tutti...-

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ᴡᴀɴᴛᴇᴅ | ᴊᴀᴇʏᴏɴɢDove le storie prendono vita. Scoprilo ora