XVI

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Sentii qualcuno smuovermi piano, poi una debole e dolce voce si fece spazio nella mia mente.
-Taeyong, svegliati, dobbiamo andare a mangiare- sentii solo, così lentamente aprii gli occhi e mi trovai vicino il volto del maggiore con un sorriso stampato in viso.
Sbadigliai di gusto facendo ridacchiare il castano.
-Jae...- dissi notando il fatto che lui fosse senza maglietta.
Era accanto a me stringendomi per la vita, la mia schiena era contro il suo petto.
-Buongiorno piccolo- disse facendomi imbarazzare e non poco, così mi strinsi al cuscino facendo uscire dei piccoli versi dalla mia gola.
Lui si alzò da dietro di me ed andò ad infilarsi qualcosa addosso.
-Forza, sennò rimarremo a stomaco vuoto- disse infilandosi un cappuccio tanto grande da coprirgli abbastanza il volto per non essere riconosciuto.
-Mh mh- dissi, ma sentii improvvisamente delle forti braccia tirarmi su.
Spalancai gli occhi capendo cosa stesse succedendo.
Jaehyun mi aveva caricato a mo' di sacco di patate sulla sua spalla.
Protestai per farmi mettere giù, ma non ci fu verso di farlo smettere, anche perché stava ridendo.
-Abbiamo lasciato Dodo!- mi lamentai cercando di convincerlo a lasciarmi andare.
-Dorme, ho controllato prima di svegliarti- rispose ridendo, mi maledissi per essermi fregato.
Uscimmo dalla camera così, senza scordarci la chiave, che presi con prontezza mentre lui si dirigeva alla porta.
-È ora di cena!- urlò felice scendendo le scale che portavano alla taverna, proprio da dove eravamo entrati la prima volta.
Gli sguardi si puntarono tutti su di noi, li vidi affacciandomi dal fianco di Jae, per un attimo mi si fermò il respiro in gola.
Che l'avessero riconosciuto?
Era forse diventato pazzo per urlare in quel modo?
-Vedo che il nostro Yoonoh è tornato! E anche con un bel dessert, spero tu voglia condividerlo- disse un uomo dai capelli lunghi leccandosi le labbra guardando il mio sedere all'aria.
Sentii il mio volto diventare rosso di rabbia ed imbarazzo.
Diedi delle piccole botte veloci alla schiena di Jaehyun per farmi scendere, ma non mi diede neanche un pizzico d'importanza in quel momento, un minimo d'attenzione.
-Non provare a toccarlo o ti do fuoco, Bonhwa, lui è mio- sentenziò con rabbia il castano facendomi perdere un battito.
-Vedo che qualcuno si è trovato una persona con cui stringere il patto, sbaglio?- disse un altro, la sua voce dava più tranquillità di quella del precedente uomo.
-Tranquillo Yoonoh, non te lo tocco, già ho il mio Winnie- continuò, così mi sporsi di più per vederlo, era un ragazzo dai bei lineamenti, era seduto al tavolo con un altro ragazzo e lo stava abbracciando cercando di dargli un bacio, ma l'altro tentava di allontanarlo.
-Yuta, vedo che sei ancora vivo, anche tu Sicheng- disse dandomi una pacca sul sedere per poi farmi scendere accanto a lui, non mi sentii mai tanto imbarazzato come in quel momento.
Strinsi la maglietta del castano con forza trattenendo le urla che cercavo di tenere dentro.
Lui si girò verso di me sorridendomi soddisfatto.
Si avvicinò lentamente al mio volto, poi vicino al mio orecchio iniziò a sussurrare.
-Hai un bel culo- disse piano lasciandomi a bocca aperta.
-C-c-co-cosa?!- risposi sbalordito dalla sua sfacciataggine.
-Mi ricordi Yuta qualche tempo fa, però lui era meno volgare- disse il ragazzo dai capelli color biondo cenere chiaro.
Mi sentii così imbarazzato a causa del fatto che altri ci avessero sentiti che socchiusi gli occhi e mi coprii in parte il volto con le mani.
-Taeyong, è tutto ok- disse ridacchiando il castano togliendomi le mani da davanti il viso.
-Grazie del complimento, Sicheng- rise Jaehyun ironicamente allontanandosi dal mio volto ed avvicinandosi ai due seduti ad un tavolo.
Quindi erano loro Yuta e Sicheng?
Ne avevamo parlato precedentemente.
Camminai dietro al castano, cercando di nascondermi dagli sguardi degli uomini intorno a noi.
-Yoonoh, non dirmi che l'hai marchiato veramente! Avevi detto che non avresti mai marchiato nessuno!- disse un altro uomo ed improvvisamente il mio collo iniziò a pulsare proprio dove Jaehyun mi aveva morso.
Quest'ultimo mi fece distendere il collo e lo mostrò a tutti nella taverna.
Versi di stupore si liberarono in aria.

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ᴡᴀɴᴛᴇᴅ | ᴊᴀᴇʏᴏɴɢDove le storie prendono vita. Scoprilo ora