_COMPLETED_
"Se ne sarebbe andato, non l'avrei più rivisto, non avrei più potuto vederlo sorridere, non avrei più potuto sentire il suo corpo caldo addosso al mio per scaldarmi, non avrei più provato niente di tutto questo, tutto quello che mi aveva...
Quest'ultimo mi fece distendere il collo e lo mostrò a tutti nella taverna. Versi di stupore si liberarono in aria. -Pensavo che saresti rimasto solo a vita, sono felice che tu sia riuscito a trovare qualcuno, tuo padre sarebbe orgoglioso di te, per non parlare di tua madre- continuò lo stesso. -Taemin, grazie, ma ormai non so neppure se loro siano ancora vivi o no, non li vedo da anni, dall'inizio della guerra- disse Jaehyun stringendomi a sé abbracciandomi da dietro. -Ho scoperto che tua madre è viva, ma è fuori dalla capitale ormai, se n'è andata da quando si è scoperto dei tuoi poteri, da quel che so è al villaggio in mezzo al deserto, quello vicino all'Oasi delle sirene, lì sono andate a vivere parecchie donne dopo aver perso i propri mariti- disse Sicheng lasciando finalmente che Yuta gli baciasse la guancia. -Mio padre quindi è morto, eh? Sai come?- domandò con tono triste di rimando il castano baciandomi il collo come se niente fosse. Sentivo le sue mani tutte addosso al mio corpo, analizzavano ogni centimetro della mia carne da sopra i vestiti. Era piacevole, sentivo che il mio corpo si stava riscaldando grazie al tepore del maggiore, era una sensazione stupenda, incredibile. -Mi dispiace dirtelo, ma è stato giustiziato dopo aver aggredito una guardia che ti aveva insultato, qui alla capitale, l'ha uccisa staccandole la testa senza pietà. Non so di preciso cosa abbia detto quella guardia, ma so solo che tuo padre urlava di rabbia in mezzo alla Piazza del Re, dove poi due giorni dopo l'hanno giustiziato- finì il biondo. -Ma gli altri? So che siete scappati dalle strade perché vi hanno scoperti, qui però voi due siete al sicuro, ma gli altri non ho idea di dove possano essersi riparati- domandò Yuta facendo nascere nella sua mano una piccola pianta. Rimasi a guardarlo stupito, dopo poco la pianta fiorì lasciando in bella vista i petali del fiore, era stupendo. -Wow- commentai alzando poi lo sguardo sul volto del ragazzo dai capelli arancioni, Yuta. -Ti piace? È il mio potere. Winnie, mostragli il tuo- disse, così spostai lo sguardo verso il biondo, dopo poco lui fece arrivare sulla sua mano una piccola scia di vento, ne sentivo il rumore, poi me la lanciò addosso facendomi ridere. Il cappuccio di Jaehyun cadde, mi preoccupai subito. Lui se ne accorse, così mi fermò prima che io potessi girarmi per risistemarglielo. -Va bene così, questo posto è nascosto alla guardie e tutte le persone qui dentro sono rinnegati o fuggitivi, non oserebbero mai andare dalle guardie per denunciarmi, verrebbero prima giustiziati- disse posando una mano sul mio fianco sinistro. Non aveva intenzione di lasciarmi andare, mi teneva stretto a sé come se avesse paura che gli potessi scappare. -Jae, s-smettila- dissi cercando di scansare le sue mani, le quali ormai si stavano avvicinando troppo alle mie parti basse. -Mh?- domandò senza fermarsi. -F-fermo... A-aaah, J-jae!- sussurrai lamentandomi del fatto che mi avesse preso con forza il sedere con una mano. Lui sorrise divertito, ma non si fermò. -Yoonoh, ancora ti stanno cercando, stanno setacciando la capitale, l'Impero vuole la tua testa su un palo- sentii una voce famigliare, Kun. A quelle parole sentii un grande vuoto dentro al mio petto, perché era ricercato in questo modo? Perché volevano ucciderlo? Lui per me era la creatura più buona e giusta del intero mondo, ma evidentemente l'Impero vedeva le cose in un altro modo, un modo che odiavo. Jaehyun percepí la mia ansia, rabbia, così mi strinse di più a sé lasciandomi un bacio sulla guancia in modo dolce per calmarmi, cosa che riuscì nel suo intento. -Va bene così, e grazie per l'ospitalità- disse rivolgendosi a Kun, poi si girò leggermente verso Yuta. -Non ho idea di dove siano finiti gli altri, spero stiano bene- rispose. -Mark e il diavoletto? Sapete dove siano?- domandò poco dopo il castano agli altri due ragazzi. -Chi hai chiamato "diavoletto", eh?- sentii da dietro di noi. Jaehyun si staccò da me, lasciandomi con un vuoto dentro al petto, sentivo già la mancanza del suo tepore. -Chi si vede, Mark, Donghyuck!- disse andandoli ad abbracciare. Io rimasi come uno scemo in piedi a guardarli salutarsi come se si conoscessero da sempre. -E lui?- fece il corvino, credo fosse Mark, indicandomi con occhi diffidenti. -Taeyong, ti presento. Questo è Mark, lui invece è Donghyuck. Ragazzi, Taeyong è il mio compagno- disse indicandoli con un sorriso stampato in volto per poi guardare me. I due si addolcirono subito all'ultima frase del castano. I loro sguardi non erano più sospettosi di me, erano più tranquilli, sicuri. -Mi siete mancati, ragazzi. Non ci vediamo da parecchio tempo- disse sia rivolgendosi ai due "nuovi" sia a Yuta e Sicheng. Jaehyun poi si avvicinò nuovamente a me e mi lasciò un dolce bacio sul naso, facendomi sorridere. -Vedo che finalmente anche tu ti sei trovato qualcuno, vederti solo tutto il tempo era diventato deprimente- tagliò Donghyuck. -Questa scotta anche a Yoonoh- rise il corvino. -Il duo del male- rise Jae. -Vorrei ben dire, un cecchino ed un ammaliatore che sono anche molto abili nel rubare e nel truffare le persone, non potevate essere altro che due porta guai- rise Yuta strappando un sorriso a tutti. Vidi con la coda dell'occhio Taemin allontanarsi, lo stesso per Bonhwa forse stavano tornando nelle loro camere. -Yoonoh, Taeyong, vi porto da mangiare?- domandò Kun poco dopo e Jaehyun annuì deciso. -Sì! Sto morendo di fame, grazie- disse sorridendo al ragazzo dietro al bancone che poco dopo scomparve entrando nella cucina.
Dopo un po' di chiaccerate finalmente arrivò il cibo con una bottiglia di liquore. Jaehyun non esitò un secondo a mangiare tutto il suo piatto ed a bere due bicchieri di liquore. Io mangiai con più calma, nonostante avessi fame anche io, bevvi giusto poco liquore, non mi fidavo molto del mio tasso di resistenza ad esso, ed effettivamente avevo fatto bene a berne poco, anche perché già sentivo gli effetti di esso nel mio corpo. Non ero ubriaco, ma non ero nemmeno troppo il contrario, ero il giusto, forse, ma sapevo solo che un forte sentimento dentro al mio corpo stava crescendo, come se stessi desiderando qualcosa più di qualsiasi altra cosa, e quel qualcosa era proprio davanti a me, Jaehyun, ma cercai in tutti i modi di reprimere questo sentimento.
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