chapter 2

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<<Venite!>> Comincia a saltellare sbracciandosi per attirare l'attenzione dei suoi amici rimasti nel campo vicino alle rotaie.

Si mettono a correre verso di noi passandosi, tra un calcio e l'altro, una palla ricoperta di fango e terra.

A dir la verità tutti loro sono molto sporchi sia di fango che di erba sulle ginocchia, suoi gomiti, sulle guance... se mamma li vedesse avrebbe un colpo al cuore.
Per lei i vestiti devono assolutamente essere puliti e senza una piega, così come le scarpe.

<<Volevo presentarvi una mia nuova amica! Lei è Bethney>> Cerca di prendermi il polso ma indietreggio di colpo sbattendo il tallone contro il metallo dello scivolo posto dietro di me.

Mi mima di stare tranquilla e con un cenno di capo indica i tre bambini che mi stanno ancora fissando intensamente, tranne uno con i capelli marroni e gli occhi chiari che non guarda me, ma osserva divertito il mio vestitino giallo e nero.

<<Allora, lui è Shunko!>> Cooper punta l'indice contro quello più alto che tiene il pallone da calcio sotto il piede muovendolo avanti e indietro.

Shunko, che strano nome.

<<Sono metà giapponese e metà coreano, lo so, non è molto comune - ridacchia spostando i capelli corvini dalla fronte aiutandosi con il polso- neanche a me piace tanto>>

<<Bethney invece mi piace come nome!>>
Continua gesticolando con entrambi le mani.

Sorrido dondolandomi sui talloni un po' imbarazzata sotto lo sguardo attento di tutti loro. [sopra]

<<Sebastian, dove stai andando?>>

Il bambino più basso cerca di svignarsela mettendosi a carponi passando dietro la sabbiera, ma i suoi capelli a cespuglio biondi non passano inosservati a Cooper che lo costringe a ritornare qui battendo il piede a terra.

<<Ciao sono Sebastian, ehm... quanti anni hai?>> Balbetta lanciandomi un'occhiata fugace.

<<Ne ho sette>> Strizzo gli occhi guardandolo attentamente non capendo il perché sia così timido, non credo di avere un'aria minacciosa, insomma non ho fatto ancora niente per stargli antipatica.

Forse gli sto dando fastidio.

Abbasso gli occhi concentrandomi sulle sue scarpe da ginnastica gialle con le stringhe rosse.

Mamma dice che devo guardare meno insistentemente negli occhi le persone perché le metto a disagio; ma a me piace osservarle, trovare piccoli particolari che non tutti fanno caso.
Come la sua piccola voglia a forma di nuvola sulla fronte in alto a sinistra.

<<Invece lui è->>

Un bambino, con la pelle scura come Grace, salta giù dallo scivolo atterrando agilmente dietro Cooper senza fare troppo rumore.

Un ninja.

Porta la mano stretta in un pugno sopra la testa del mio nuovo amico e prima di correre via la spalanca riempiendogli i capelli marroncini di piccoli petali di margherita.

<<Yerodin dove pensi di andare!? Torna subito qua!>> Urla il suo amico voltandosi di scatto mentre scuote la testa facendo cadere i cadaveri di quei poveri fiorellini; comincia a rincorrerlo seguito a ruota da Shunko e Sebastian, lasciandomi da sola con il bambino che rideva per il mio vestito.

Rimaniamo fermi uno davanti al altro a squadrarci in silenzio.
Io guardo male lui, lui guarda sorridente me.

Ha gli occhi un po' allungati, a mandorla come la mamma, solo che lui vicino all'occhio sinistro ha un piccolissimo neo, quello all'altezza della scapola che s'intravede dalla canottiera rossa invece è un pochino più grosso.

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