chapter 10

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Okay, amo l'aereo.
Poter vedere il mondo dall'alto mi trasmette una scarica di adrenalina incredibile.
Sorvolare kilometri e kilometri in poche ore.
È come sentirsi superiori a tutto e tutti.
Non so come spiegarlo, è un emozione unica per me.

<<Io sto morendo di paura e tu non mi tranquillizzi nemmeno un po'!>> Rompe le scatole Sebastian seduto vicino a me.
Purtroppo.

Lo guardo male per riportare la mia attenzione al paesaggio al di fuori del finestrino. [sopra]
Jacob è lì sotto, nelle grinfie di quella bastarda e io non posso farci nulla.
Potevo restare con lui, così non avrebbe affrontato tutto quello che lo aspetta da solo.

Sono io il mostro per averlo lasciato lì.
<<Bibi...>> Mi fa voltare verso di lui.
Mi dimeno dalla sua presa e lo ignoro.
Lui, loro, non mi hanno detto nulla, avevano già pianificato tutto.
Dovrei ignorarli fino alla fine dei miei giorni.

<<Perché? Perché non avete fatto nulla?>> Mantengo la mia posizione dandogli le spalle.
<<Ci ha imposto di restare con lui, voleva proteggere tutti noi>> Sospira e lo sento agitarsi sul sedile.

<<Voleva che ti tenessimo all'oscuro perché sapeva bene come avresti reagito>> Sento che si slaccia la cintura e va in bagno, suppongo.
Non mi interessa, non aveva il diritto di non dirmi niente!

Stringo tra le mani in ciondolo.
Avevamo trovato degli spiccioli sotto al letto della Thompson.
Siamo corsi al negozietto di fronte alla gelateria per compare qualcosa che ci piaceva.
Un piccolo sfizio, dato che non ricevevamo né regali, né giocattoli da nessuno.

Poi io vidi appesi dei gioiellini con agganciate delle lettere.
Ovviamente, io presi l'iniziale del mio nome mente Jacob del suo.

<<Oh mio dio Bibi!>> Sebastian si siede di botto per una piccola turbolenza.
<<La carta igienica viene letteralmente risucchiata dal water! Mi sono spaventato a morte!>> Apre un pacchetto contenente delle arachidi.

Cavolo, non ho visto l'hostess passare, dovrò aspettare l'atterraggio.
Sbuffo e appoggio rumorosamente la testa sul vetro.

<<Merda>> Mi massaggio il punto dolente.
Possibile che non me ne va bene una oggi?
<<Bibi>> Mormora ancora avvicinandosi come un cane bastonato.

Fa bene a sentirsi così.
<<Mi perdoni?>> Si guarda la punta delle scarpe.
Sono davvero tentata di dirgli un bel "no" secco.
Ma gli voglio troppo bene e poi andremo a convivere, restare con il broncio tutti gli anni che passeremo insieme non è una gran cosa.

<<D'accordo>> Gli prendo la mano tremante.
Mi sorride a trentadue denti e mi abbraccia.

<<Hai visto là avanti che figo da paura che c'è? È un modello secondo me>> Pettegola lanciando in aria una nocciolina per poi prenderla al volo.
<<Sebastian, credo sia sposato e... etero>> Gli blocco i suoi filmini mentali prima che sia troppo tardi.

<<Cara Bethney, posso convertirlo senza problemi>> Fa finta di guardarsi le unghie con fare da snob.
Trattengo una risata e gli do uno scalpellotto.

<<Sarebbe comunque pedofilia, lui avrà circa trent'anni tu quattordici>> Gli do due pacche sulla spalla fingendo di consolarlo.
<<Troverai anche tu il tuo uomo>> Mormoro scoppiando a ridere facendo girare quasi tutti i passeggeri.

<<Lo dici solo perché tu hai già trovato il tuo>> Gesticola mettendo il broncio.
Mi mordo l'interno guancia.
Come farò senza di lui?
Passare da vederlo 24h su 24h a mai?
Smettila Bethney, smettila cazzo!

<<Hai buon gusto ragazza, è davvero bellissimo>> Fa comparire un ghigno per stuzzicarmi.
<<Bada a ciò che dici, biondino>> Picchietto il suo petto con l'indice.

<<Più che altro devo badare a ciò che faccio>> Ammicca incrociando le braccia dietro la testa mettendosi comodo.
<<Sei sulla mia lista nera>> Gli do un leggero pizzicotto.

Sobbalza imprecando tenendosi il punto dolorante.
Okay, forse non era proprio leggero.
<<Cattiva>> Aggrotta la fronte.
<<Rompipalle>> Gli bacio la guancia e infilo gli auricolari.

Non ho ancora un cellulare dato che non avevo né soldi né il bisogno dato che le uniche persone che conoscevo abitavano insieme a me, escludendo i miei compagni di scuola.

Il mio MP3 è perfetto per i viaggi.
Piccolo ed efficace.
Faccio partire la mia playlist e chiudo gli occhi cercando di riposare.

Magari quando mi sveglierò Jacob sarà magicamente apparso sul mio stesso aereo...
Ma che dico, devo smetterla.
Avanti Bethney pensa solo a dormire e nient'altro.
Facile, no?

<<Dormi?>> Sento il fiato caldo di Sebastian sul mio orecchio.
<<No, escogito un piano per ucciderti>> Mi sistemo meglio sul sedile.

Bello sì l'aereo, peccato che le poltroncine siano scomode.
<<Ma se mi adori, ammettilo cucciolotta mia>> Mi pizzica la guancia blaterando frasi da nonnette.
Lo uccido davvero.

Gli tiro uno scappellotto e si zittisce.
Prendo il piccolo zainetto sopra di noi.
All'interno ci sono solo le foto dei miei genitori, il mio cagnolino peluche, il bracciale di papà insieme all'anello di mamma.

Un bagaglio stracolmo direi.
Lo richiudo e mi concentro sul testo del brano che sto, tecnicamente, ascoltando.

Dopo non so quante ore di volo, ma credo tante, arriviamo a Monterey.
Tutte le persone applaudono quando l'aereo si ferma.
Sì sì, grazie che non siamo morti precipitando.

Mi affretto a seguire Sebastian e dopo qualche altro controllo siamo finalmente in California.

<<Abbiamo a disposizione due taxi, uno di voi dovrà stare in braccio a qualcuno>> Ci avverte Marcos indicandoci tornando alla sua telefonata.
<<Betty, starai su di me>> Mi prende Cooper la mano.
C'è un non so che di ambiguo in questa frase.

<<Se Jacob lo venisse a sapere ti ucciderebbe a mani nude, fratello>> Gli da una spallata amichevole Shunko ricevendo in cambio un calcio sul didietro.

Non appena arrivano i taxi si accomodano tutti, tranne me.
Cooper batte ripetutamente le mani sulle cosce invitandomi a salire.
Roteo gli occhi e faccio come mi dice.

Mi stringe la vita con il suo braccio mentre io mi appoggio contro il suo petto.
Ormai io lo considero più come mio fratello che come amico.

Quando finalmente mi sto per addormentare, l'auto inchioda facendomi cadere dalle gambe di Cooper.
<<Ma chi cazzo te l'ha data la patente?!>> Sbraito cercando di alzarmi, esco il più veloce possibile da quel catorcio dato che siamo arrivati a destinazione.
Finalmente terra ferma.

<<Dovevi mettere la cintura, ragazzina>> Si sporge dal finestrino l'autista lanciandomi un'occhiataccia.
<<E tu non dovevi superare l'esame di guida>> Sbatto la portiera con forza dopo che tutti sono scesi.

Dopo aver borbottato qualcosa sgomma via.
<<Si comincia bene la vita qui in California, vedo>> Ride di gusto Frederick prendendomi a braccetto.
<<Alla grande>> Dico ironicamente lasciandomi trascinare verso l'abitazione.

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