chapter 18

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La prima settimana è quasi finita.
Se saranno così tutti i quattro anni potrebbe anche piacermi la scuola.
Se non fosse per la maggior parte delle ragazze che mi squadrano da capo a piedi con quell'espressione piena d'invidia.

Avendo amici solo maschi, a parte Ellie, le ragazze mi hanno già etichettato come "la più grande minaccia per le loro conquiste".
Solamente perché Cooper e gli altri, essendo nella squadra di football, fanno amicizia molto più velocemente di me e poi, pur contro la mia volontà, me li presentano uno ad uno.

Se le tipe passassero una giornata intera con tutti i maschi attorno, che parlano di: ragazze, sport, videogiochi, ragazze, cibo, moto, ragazze, altri videogiochi, football...ho già detto ragazze?
Sono sicura che cambierebbero idea.

Una volta a scuola prendo il libro di arte e chiudo con troppa forza l'armadietto, attirando l'attenzione dell'intero corridoio composto da alcuni professori.

Questo venerdì non è cominciato affatto bene.
Mi sono svegliata in ritardo, Boss mi ha fatto pipì sulle scarpe, una ragazza mi ha spintonato facendomi cadere in una pozzanghera e come se non bastasse, stamattina mi sono beccata una punizione per essere entrata dopo il suono della campanella.

Forse e dico forse, ho risposto un po' male alla bidella.
Ma cavolo, mi ha chiuso il portone letteralmente in faccia!
Una nota ci sta, ma addirittura rinchiudermi dentro sta struttura il pomeriggio, anche no.
Oggi non voglio parlare, vedere, toccare nessun essere vivente.

<<Ciao Baby, volevo presentarti una nuova ragazza!>>
Vedo che la mia idea iniziale di non voler avere niente a che fare con gli umani sia impossibile.
Non volendo risultare scontrosa ad una sua nuova amica le dico che me la farà conoscere durante la pausa pranzo.
Sperando che mi sarà passata l'incazzatura.
Altrimenti rimandiamo l'incontro all'anno prossimo.

Ellie mi guarda preoccupata, ma con gesto di mano le faccio intendere di non farsi quali film mentali.
Annuisce e tira con sé la sua amica.
Abbasso lo sguardo per osservare un volantino caduto per terra e qualcuno mi viene addosso.

Se ora vivessi in un film alzerei lo sguardo e incontrerei due occhi mozzafiato che mi farebbero venire le farfalle nello stomaco.
In poche parole starei per incontrare l'amore della mia vita.
Ma non oggi e non in questo vita.

<<Di solito si osserva avanti, non il pavimento>>

<<Il pavimento è sicuramente più interessante della tua faccia da cazzo>>
Sputo acida non guardando nemmeno chi mi ha investito.
Oddio, e se fosse un professore?
Alzo immediatamente la testa per assicurarmi che la mia ipotesi sia errata.
Fortunatamente è così.
Un tizio biondo tinto mi sta sorridendo a braccia conserte.

Comunque avevo ragione.
Ha la faccia da coglione.

<<Beh, non ti hanno insegnato le buone maniere?>>

<<Mi hanno insegnato che non si parla con gli sconosciuti e che quando provano a disturbarti devi difenderti>>
Raccolgo il volantino, colui che ha causato questo sfortunato incontro.
Leggo velocemente le tre righe scritte e noto che sono solo delle noiosissime lezioni di giardinaggio.

Giardinaggio... non arte, non musica, non nuovi sport, no.
Giardinaggio!

<<Se non vuoi che io cominci ad urlare è meglio che tu ti leva dai piedi>>
Lo avverto cercando di levarmelo dalle palle dato che non sembra avere intenzioni di andarsene.

Invece di fare come, gentilmente, gli ho chiesto si mette a ridere.
Bravo ridi ora, che fra poco piangerai dal dolore.

Bethney Brooks, bisogna darsi una calmata.

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