AMORE FALSO

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-Allora dove andiamo?- inizio a far sobbalzare le gambe in su e in giù, presa da una smisurata frenesia.

-È una sorpresa, vedrai ti piacerà- sorride per poi guardarmi brevemente.

Di soppiatto controllo i dolci per verificare se sono ancora intatti e nonostante la batosta sono ancora mangiabili con lo sguardo, a parte qualche crepa glassata.

Le casse dell'auto vibrano sotto melodie rock e hit degli ultimi mesi, sono talmente rumorose che non riesco neppure a riflette sulla sorpresa di Taekim.

Preferirei parlare con lui del fatto che a breve partirò e non ci vedremo per un lungo tempo, per l'amore anche solo qualche giorno è l'eternità, resto convinta sempre di ciò.

Percepisco un improvviso calore sulla coscia, velata soltanto delle calze, le sue dita mi accarezzano lievemente per poi salire e la stretta farsi sempre più potente.

La sua mano è a pochi centimetri dalle mie mutandine e a quel punto una voce impazza nella mia testa e mi implora di non farglielo fare, almeno questa volta.

-Taekim no, dai non mi va- lo guardo un po' delusa.

La sua espressione di furbizia e il suo apparente eccitamento si consumano in un battito di ciglia, strappa la mano dalle mie gambe e la riporta sul volante.

-Eh allora, che vuoi?- parla il suo io scontento del fatto che non mi sono concessa alle sue voglie, al suo tocco, a lui.

Spengo la radio -Vorrei parlare un po' con te, sai domani parto- rigiro l'indice all'interno di uno degli anelli di ferro della gonna in preda al senso di colpa per vederlo in quello stato rabbuiato.

-Ah sì, hai già preparato tutto?-

-Sì certo-

-E dove starai? A casa dei tuoi?-

-Credo di sì, altrimenti mi troverò una camera in città, ma penso proprio che a loro faccia piacere rivedermi- sorrido al mio riflesso nel finestrino, il ricordo dei miei genitori non può destar altro che felicità.

-E quel tuo amico, quello lì...- schiocca le dita implorando aiuto.

-...Jungkook?- intervengo.

-Sì lui. Hai intenzione di vederlo? Di uscirci?-

-Ma è ovvio, non lo vedo da tantissimo, aspetta...non sarai mica geloso?- ironizzo.

-No, so di essere meglio di lui e molto più furbo-

-Ahah ma perché dici così?- tento di nascondere l'imbarazzo e anche l'irritazione.

-Perché io non mi sarei mai fatto scappare un bocconcino come te- mi sfiora delicatamente la guancia.

A queste parole mi ammutolisco e penso nuovamente a ciò che non dovrei pensare, ovvero io e Jungkook, quella volta nel bosco, quella volta che mi ha curato, quella volta che l'ho conosciuto e tutto questo casino è cominciato.

-Eccoci arrivati- sterza per poi tirare il freno a mano.

Sento le ruote sgommare tra i ciottoli e alzo lo sguardo, abbassato per la precedente frase.

-Wow ma dove siamo?-

-Siamo su una delle cime più belle di questa schifosa città- si slaccia la cintura.

Il sole sta per dire addio al mondo e per accogliere la luna, i suoi ultimi schizzi di vita si riflettono sulla città che sta per ravvivarsi con i bagliori notturni e con il baccano della notte.

Il bosco che ci circonda è sporco di quello che tutti chiamano tramonto, danza tra la brezza fresca di inizio autunno e le voci della bellezza che l'uomo non ha ancora avuto tempo di distruggere.

тнє S҉тorιeѕ σf 7  ℣αмριяєѕ ❦втѕ❦ (Sequel)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora