L'ILLUSIONE DI VINCERE

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-Okay il pugnale è pronto- Yoongi ripulisce le ultime tracce di residuo sul tavolino ed infila la lama nella tasca interna del soprabito.

Gli altri due sono già pronti ed immobili all'entrata -Jin, ma sei sicuro che riusciremo a muoverci con tutte queste cose? E poi la maggior parte non ci servono, i cerotti e poi tutta questa carne secca...- afferra la scatoletta prima che cada a terra per i suoi continui movimenti disattenti.

-A noi non servono, ma a Youra sì- si appresta a richiudere la cerniera lasciata sbadatamente aperta -Stai attento, cavolo, non vorrai mica lasciare indizi o perdere le provviste- gli dona un moderato scappellotto dietro la nuca.

-Sì lo so, aish e non darmi i colpi dietro la testa che non li sopporto. Vi aspetto fuori- si massaggia cautamente la chioma arruffata.

-Vado anche io, devo fare delle ultime constatazioni prima di partire- gli si accoda lo smorfioso tenendo il progetto di vittoria tra le dita, lo custodisce gelosamente ed accuratamente sapendo di non aver abbastanza genialità nel ricrearne un secondo.

-Hoseok, come stai?- mi precipito verso di lui dopo aver indossato gli stivali, le sue orme sono ancora impresse sul divano raccapezzato in malo modo e con fortuna materiale.

-Oh Youra, ho russato stanotte? Vi ho dato fastidio per caso?- sbadiglia tossendo subito dopo, porta una mano verso il torace ed inizia a tastarlo.

-Ma cosa dici? Tu piuttosto hai qualche dolore?- sorrido per quanto sia vero il suo altruismo dopo quello che gli è capitato, mi accovaccio e nel frattempo mi lancia sguardi dall'altro del suo nido medico.

-Ma figurati...oddio ti ha fatto qualcosa quell'illegittimo?- agguanta il mio mento e mi volta a suo piacimento, scrutando ogni piccolo livido e graffio, scuoto la testa e racchiudo le sue mani tra le mie -No, no io sto bene. Mi hanno salvata gli altri-

-Scusami, non sono riuscito a tenergli testa, ma ti giuro, non mi è mai successo e ti prometto che non capiterà mai più, oh dio, se solo penso a quello che sarebbe potuto accadere...- abbassa la testa.

-Ehi...-riporto i nostri sguardi ad incrociarsi -...hai fatto tutto quello che potevi e anche di più, non rischiare la vita per me spingendoti al limite o non te lo perdonerò mai. Sai già il piano?-

Lui annuisce alzandosi e portandomi a fare lo stesso -Me ne ha già parlato Jin poco fa-

-Hoseok ecco qui, ho preparato uno zaino anche per te, presto raggiungi gli altri- ci interrompe il maggiore sistemandoglielo sulle spalle, e immediatamente gli ordini vengono eseguiti.

Raccatta le ultime necessità in giro per il rifugio e le spinge dentro la borsa con noncuranza -Hai preso tutto?- rispondo con una pacca sulla tracolla.

-Mi mancherà questo posto, è diventato per noi la nostra nuova casa negli ultimi anni- accarezza la parete rugosa studiando per l'ultima volta ogni dettaglio.

-La vostra che fine ha fatto? È stata distrutta?-

-No, anche se preferirei fosse così. È una delle poche case che Tae ha permesso di lasciare intatte, nonostante questa piccola concessione ci ha vietato di tornare e ora ci dimorano alcuni suoi illegittimi, che mangiano, si lavano e divertono nelle nostre stanze ricolme di tesori ed affetti- la presa si accanisce contro l'intonaco e sbriciola un paio di sassi e piastrelle -Ah- striscia contro la stoffa la polvere di gesso che lo sporca.

-Dopo oggi potrete tornare nella vostra vera casa, non fallirò, questa è una promessa- gli infondo l'esuberanza di coraggio che possiedo ed usciamo anche noi.

Il percorso è come al solito innevato ed ostacolato dalle macerie, ma sembra meno difficoltoso ed interminabile se affrontato con qualcuno.

Dopo qualche ora di cammino riconosco uno spiazzo seminascosto alla mia sinistra ed inconfondibile, rimembro il campo sportivo della scuola, ora al suo posto solo un cumulo calmo e frastagliato di tegole e colonne con sporgenti fili metallici, segno che siamo subentrati nel quadrante nord.

Nessuno parla, scherza o confabula, ma la quiete ad un tratto è spezzata da Yoongi che mi tira a sé e mi passa l'arma -Abbiamo già captato la presenza di qualcuno nei dintorni, prendi la lama ora e nascondila bene, non avere paura, conficcala senza timore di ferirlo, altrimenti sarà lui a farlo- sussurrato senza ripensamenti o balbettii si allontana.

Pochi minuti dopo vedo il fermento del loro comportamento ed irrequietezza -Jin attento- urla Hoseok e Namjoon, quello più vicino a me, si para davanti in difesa.

-Pensate a Youra- grida il maggiore e colpisce il primo di una lunga serie di nemici.

In brevissimo tempo fuoriescono come fiotti di sangue da un cadavere morente, da ogni dove sbucano uomini in divisa nera e altri in borghese, ci circondano.

Yoongi e Jin sono maggiormente esposti, proprio per ciò prendono ad abbatterne il più possibile, ma prestano attenzione a non ucciderli, bensì a mandarli fuori gioco o ferendoli, sono pur sempre civili, ma la troppa bontà non è mai ben ripagata.

Un paio li immobilizzano trattenendoli per il collo e le braccia, Hoseok li segue subito dopo aver tentato di aprire un varco vanamente.

L'ultimo è Namjoon, che rimasto da solo, continua a proteggermi con ostinazione -Non ti preoccupare, non ti abbandono. State indietro brutte teste di cazzo- mostra i canini e retrocedono.

-Ma guarda un po' chi si è deciso a tornare a casa- emerge una voce famigliarmente profonda da quel gruppo di corpi in divisa, i passi riecheggiano solitari ed un figura si fa largo tra la barriera non-umana.

I capelli riportano ancora le tonalità bionde del passato, il viso pare imperfetto e addirittura ringiovanito, la maglia marmorea entra in contrasto con il lungo cappotto pece e la solita nostalgica espressione affascinante e velenosa.

Resto incantata, allo stesso tempo pietrifica mentre si avvicina.

-No figli di putt...ah- vedo venir Namjoon tirato per i capelli e fatto cadere in ginocchio per colpa della distrazione nell'incontro.

Ora che Tae è a pochi passi da me si accende un luminoso sorriso sulle sue labbra -Sei tornata da me- appoggia la mano gelida sulla guancia lasciando carezze e tocchi leggeri.

Mentre la felicità gli offusca la mente scendo fino al bacino con il braccio.

-Non sai quanto mi sei mancata-

Slaccio il cinturino ed estraggo il pugnale.

-Ora staremo per sempre insieme- si avvicina ancora.

-No Tae, tutto questo non potrà mai essere quello che desideri- velocemente miro al cuore e faccio penetrare l'arma nella carne.

Vedo i suoi occhi che mi fissano interrogativi, cade al suo sputando sangue e cessando di muoversi e con questo anche di vivere.

Mi giro con ansia verso i suoi fratelli che hanno il mio stesso sgomento dipinto in faccia, finché il cuore si raggela appena percepisce le vibrazioni di un applauso.



Come vi sembra? Il piano non ha funzionato a quanto pare. Tae è morto e allora chi sarebbe la persona che applaude? Nel prossimo capitolo torneranno alcuni nostri animati personaggi... e nulla nono so che altro scrivere perciò...
Alla prossima 💕

тнє S҉тorιeѕ σf 7  ℣αмριяєѕ ❦втѕ❦ (Sequel)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora