IL MATRIMONIO

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Tutta la notte, incessantemente, quegli occhi di seta e merletti bianchi mi hanno fissata ricordandomi questo giorno.

-Signorina- irrompe nella stanza quel covo di ossa e stracci -Perché è ancora in vestaglia? La cerimonia inizia fra poco...a questo punto il banchetto serale lo degusterà in comodità- abbozza un sorriso che non ricambio, il mio disappunto per lei è ancora vivo.

-Arrivo subito- la lingua si limita a dire, nonostante voglia aggiungere altro, ma non posso.

-Devo farlo, per il mio bene e per quello degli altri...- accarezzo il velo.

Poco dopo, oramai presa l'abitudine di entrare nelle stanze senza permesso, si ripresenta la serva con pettini e spilli.

Mi arrendo e mi faccio agghindare come una bambina costretta a partecipare alle feste altrui.

L'abito si blocca sui fianchi -Ma come è possibile...- tenta nuovamente la vecchia ancella -...il Signore le aveva prese bene le misure...e poi non mangia un granché come ragazza- con un'ultima tirata l'imboccatura fila liscia senza danni.

Alle sue affermazioni resto sorpresa, ma non fiato.

Ecco quella sera oltre ad essersi divertito a prosciugarmi l'interno coscia cos'altro ha fatto, stringo i pugni.

-Ahia- la fulmino con lo sguardo mentre continua a muovere il pettine incastrato tra i nodi, nati da un'inesperta mano di acconciature.

-Ecco, solo il velo- me lo porge e io lo afferro rigirandolo tra le mani.

Per un istante la donna sparisce dietro di me, ci siamo solo io e il mio riflesso.

Non ero così elegante dal giorno del mio 18° compleanno.

Vestita di bianco, da sola questa volta, mi torna in mente la promessa fatta a Gi e quella ai miei genitori: avrei vissuto la vita a pieno, viaggiato...perdonatemi, perdonatemi tutti. Ho sbagliato e ora mi ritrovo in questa situazione, ho paura, paura di quello che accadrà, sarò in grado? Li salverò davvero tutti?

Adagio con delicatezza quella corona velata temendo di far sfumare ogni cosa al minimo errore.

-È ora. Mi prenda il braccio- protende l'avambraccio che avvinghio con la forza, che un giorno, avrei voluto riservare solo a mio padre.

Percorriamo il corridoio in silenzio prima di arrivare ad una scalinata ampia che porta ad un piano superiore.

-Non si preoccupi, avrà tutta la vita davanti...- iniziamo a salire e mi giro incredula di una simile uscita vocale.

Scalino dopo scalino.

-Avrà l'eternità per poter pensare ad una via di fuga, non è morta- fissa costantemente la porta alla quale siamo arrivate.

-Preferirei esserlo- entrambe guardiamo in avanti finché la sala si apre a noi mostrando la navata soffocata da un mare di gigli.

Le panche sono affollate dagli illegittimi e dai fratelli Kim in catene che si voltano con sguardi personali carichi di odio, rabbia o delusione.

Vorrei domandargli della loro salute, scusarmi, ma le mie gambe procedono senza sosta e il mio collo non intende piegarsi in nessun'altra direzione se non verso Taehyung.

Assurdo quanta malvagità si celi dietro ad un simile portamento e una tale bellezza, non credo di averlo mai visto più allegro e perfetto di così con quegli abiti.

Percorriamo la terra di petali e la donna mi lascia nelle mani del mio aguzzino.

-Sei stupenda- dichiara concisamente e sento qualche mormorio alzarsi, accompagnato dallo sconquassamento delle catene.

-Volevo che fosse una cerimonia a tutti gli effetti, perciò mi sono procurato un prete- sorride indicando l'ignaro sacerdote al nostro fianco.

Annuisco non mostrando il mio sconcerto.

-Perché hai ancora quella collana?- sfiora il mio petto con le fredde dita e in tutto questo Jungkook non distoglie l'attenzione dalle sue mani, la sua calma è nascosta da un'evidente agitazione.

-È un ricordo, non me ne sarei mai privata-

Mentre prova a girarla verso l'altra faccia gli afferro le mani chiudendo le mie a bocciolo -Non perdiamo altro tempo. Sono pronta...- sorrido.

Colpito dal mio gesto si scioglie dalla presa e mi porge un calice precedentemente riempito dalle sue vene.

-Hai ragione, non vedo perché indugiare oltre-

Per come sto affrontando la situazione gli obbligati spettatori si tormentano indeboliti dai morsi della fame e alcuni distolgono gli occhi per il flagello insostenibile.

Yoongi, non parla, è solito sbraitare e bestemmiare contro Taehyung ogni volta che ne ha l'occasione, ci guardiamo, ma la sua voglia muore tra le ciglia.

-Yoongi...-

-Oh non ti preoccupare. Non gli avrei mai permesso di rovinare il nostro matrimonio con quella sua sudicia lingua carica di infamie- riporta il mio mento verso di lui.

-Non gli avrai mica...- non riesco a concludere la frase per l'orrore.

-Tranquilla, gli ricrescerà- mi spinge la coppa verso la bocca.

Una scintilla, un impulso si attiva a quel gesto e senza transigere svuoto l'argento con pochi sorsi, il sapore del ferro mi dilaga in bocca e un senso di vomito si fa largo nel mio stomaco.

-Brava...ora l'ultimo passo- passa il pollice sulle mie labbra pulendo le tracce di sangue.

Il prete, dopo aver pronunciato alcune frasi in lingua antica, porge un vassoio su cui giace un pugnale immacolato.

Non sono spaventata stranamente, è come se tutto questo lo avessi già affrontato una volta.

-Taehyung, non staremo a guardare tu che la pugnali trasformandola in un vampiro- si alza a fatica Seokjin colpendo due seguaci e con lui anche gli altri fratelli.

La piccola sommossa viene riportata alla pace con pochi pugni e ognuno rimesso al suo posto.

-No cari fratelli, non sarò io a farlo, ma lei stessa. Come sapete la trasformazione è qualcosa di personale e se non è conseguita con la propria volontà ha scarse probabilità di riuscire e poi non rovinatevi i vestiti, quando sarà una di noi proseguiremo alla vera cerimonia in stile umano e poi ci saranno le foto-

-Youra...davvero tu vuoi...- il maggiore mi guarda con rammarico.

-Sì, io sarò una di voi...e Seokjin...- lo guardo.

Lui e i fratelli affianco si voltano.

-...io mi chiamo Haneul- a quest'affermazione percepisco un enorme vuoto e sconforto sui loro visi, i capi si abbassano.

Impugno la lama con due mani e la tengo sospesa a mezz'aria verso il basso.

Chiudo gli occhi e respiro profondamente, ma proprio in quell'istante sento un corpo divenire più leggero.

-Jungkook che fai? Vuoi forse fare l'eroe un'altra volta? È degno di noi non arrenderci mai vero?- domanda stizzito Taehyung per essere stato ancora interrotto.

-Youra...-

Una scintilla, uno scoppio più forte precedente al primo mi scuote.

-...tu non sei Haneul, sei la ragazza che amo-

Prima che il mio sposo possa accorgersene gli punto l'arma dritta al cuore e lo trafiggo sentendo la carne farsi spazio al passaggio del taglio.



Molti di voi si staranno chiedendo: "Ma cosa diamine sto leggendo? C'è un senso logico in tutta sta dannata storia o devo impazzire ancora per molto?" Ahaha pazientate e tra poco vi sarà svelato tutto

тнє S҉тorιeѕ σf 7  ℣αмριяєѕ ❦втѕ❦ (Sequel)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora