15. Le porte dell'Inferno

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Due ore di trattative estenuanti non avevano portato a nulla, i due capofamiglia erano arrivati con un piccolo drappello di demoni e da subito era stato chiaro che non avevano nessuna intenzione di collaborare, la faida fra i due clan era millenaria e ora potevano finalmente risolvere una volta per tutte la questione. Ormai lo scontro sembrava inevitabile, durante le trattative i demoni al seguito si erano attaccati almeno cinque volte e solo l'intervento delle guardie reali era riuscito ad evitare che finissero con l'uccidersi a vicenda. Marcus e Sara avevano provato in tutti i modi a spiegar loro che quello che era successo era stato molto probabilmente architettato da qualcuno per farli arrivare proprio a quel punto ma entrambi sembravano non sentire ragione. Marcus stava perdendo la pazienza e Sara altrettanto.
"Tesoro, comincio a stancarmi...lo sai che mal sopporto gli ottusi. Mi prudono le mani!".
"Sara aspetta, fammi provare una cosa".
Per l'ennesima volta si intromise nel fiume di accuse e insulti che i due si stavano rovesciando addosso.
"Per favore, fermatevi un attimo. Provate a riflettere, quello che è successo è fin troppo semplice, uccidere a quel modo e senza precauzioni è un invito chiaro per una trappola e voi ci siete caduti in pieno!"
"Io ti rispetto Marcus! Tu e la tua compagna ci avete dato la pace e finalmente possiamo vivere tranquilli dopo millenni di guerre con i guardiani. Ma sono sicuro che loro c'entrano, è venuto il momento di fare pulizia!"
"Noi non avremmo mai agito così...se proprio lo vuoi sapere vecchio stupido se avessimo deciso di annientarvi non avremmo lasciato in vita nessuno. È questa pace è una farsa! Chi sono loro per impedirci di fare ciò che vogliamo. Noi siamo demoni e nessuno può darci ordini!"
"Vecchio bacucco, è grazie a loro se siete ancora vivi, nell'ultima guerra stavamo per morire tutti, voi eravate a favore della pace!!"
"Noi non volevamo la guerra, solo quello! Non ci interessa andare d'accordo con umani e guardiani!".
Sara stava stringendo con forza i pugnali dietro la schiena, avrebbe volentieri messo fine alla discussione a modo suo. Contattò il marito al limite della sopportazione.
"Ricordami perché quel giorno li abbiamo risparmiati".
"Erano fra quelli che ci stavano aiutando, ci siamo fidati e comunque non bramavano la fine del mondo. Col senno di poi però...".
I due capoclan si scaldarono ulteriormente alzandosi in piedi, sbatterono entrambi i pugni sul tavolo fino a quando capitò l'inevitabile. Un boccale di vino volò sopra il tavolo finendo addosso a Marcus, nello stesso istante il demone contro la pace sbottò contro Sara.
"... e comunque non accettero' mai che una mezza guardiana imbastardata con sangue demone ci dica cosa fare!!"
Sara estrasse le ali e i pugnali contemporaneamente, quello che aveva sentito aveva rotto le ultime catene che la tenevano a freno. Scomparve dalla loro vista e un attimo dopo i demoni dei due drappelli cominciarono ad accasciarsi a terra con la gola squarciata. A peggiorare la situazione videro il prescelto alzarsi sopra di loro con le sue enormi ali nere striate di bianco, i suoi occhi di un blu cobalto non promettevano nulla di buono. Intanto Sara li aveva abbattuti tutti in pochi secondi, non aveva ucciso nessuno ma li aveva ridotti all'impotenza. In ultimo prese uno dei due scagliandolo con un calcio contro l'altro, sparì un istante ricomparendo alle loro spalle puntando i pugnali alle loro gole, nessuno dei due parlò, gli occhi di Sara erano neri come un abisso e i riflessi scarlatti saettavano pericolosamente al loro interno. Ma più di tutto fu la voce profonda e terribile che sentirono provenire da lui.
"Voi...ora ci avete stancato. Lei è parte di me...lei è me! Voi non sapete nulla!!!"
I due vennero strappati a Sara e stretti in una tremenda morsa  invisibile furono portati al cospetto di Marcus. Li scrutò in silenzio, nessuno dei due parlava, per loro era impossibile stretti a quel modo, Sara lo osservava sorridendo mentre Logan cominciava seriamente a preoccuparsi, sapeva che la linea tra la vita e la morte per quei due era dannatamente sottile. I due schieramenti si ammutolirono quando si resero conto di cosa stesse succedendo, i rispettivi capoclan erano immobili a mezz'aria in una posa anormale davanti ad un essere terribile, la sua aura era potentissima e pesante. Il tempo così come l'aria si erano fermati.
Finalmente parlò di nuovo.
"Vi risparmio la vita, ora tornerete dai vostri demoni e lascierete questo posto, domani sarete convocati a palazzo con tutti gli altri e ascolterete quello che io e la mia compagna abbiamo da dirvi. E lo accetterete senza fiatare. Qualcosa di ben più grave sta per accadere e quello che è successo probabilmente è il preludio. Mai più oserete mancare di rispetto a lei, mai più! O vi ridurro' in cenere fra atroci sofferenze. Ora andate!"
Li lasciò cadere a terra dopo aver loro rotto parecchie ossa, a fatica e senza alzare lo sguardo si separarono seguiti dai loro demoni che si reggevano in piedi a malapena. Pochi minuti dopo sulla piana erano rimasti solo loro. Marcus tornò normale e calò a terra dove fu assalito da Sara che lo rovesciò di schiena montadogli a cavalcioni sullo stomaco.
"Il tuo potere è tornato! Ti voglio ora....quando spalanchi le ali a quel modo...e la tua voce...mmmmhhh....i tuoi occhi....".
L'eccitazione di Sara era al limite e Marcus stava per strapparle i vestiti di dosso, sentiva il suo desiderio dentro di lui mentre la ragione lo stava abbandonando. In quel momento il sangue demone in lei stava ribollendo.
"Beh, non si può dire che in lei non scorra il nostro sangue, le nostre donne impazziscono quando i loro compagni le difendono a quel modo. Ma dovete calmarvi....questo non è proprio il posto più adatto!"
Logan era riuscito a fermarli giusto in tempo, sapeva quanto quei due fossero attratti l'uno all'altra e quanto si amassero. Me quello era un posto sacro. A fatica si rialzarono, Sara aveva i canini allungati e rivolse uno sguardo assassino a Logan il quale fece finta di non vedere, decisamente il sangue demone la stava comandando in quel momento.
"Bene, prima che Sara mi uccida vorrei sapere cosa avete in mente ma soprattutto.... ho sentito il tuo potere amico mio!".
Marcus chiuse gli occhi per qualche secondo raccogliendo il suo essere, in quel momento non pensava ad altro se non a lei, loro l'avevano offesa e questo gli aveva fatto perdere la calma. Effettivamente qualcosa in lui si era sbloccato, nel liberare il suo potere il ricordo di quel giorno terribile non era riemerso bloccandogli la mente come al solito, lo aveva sentito fluire liberamente. Ma era tornato veramente se stesso? Era bastato così poco? No pensò, qualcosa si era mosso in lui ma sentiva che era ancora lontano dal recuperare se stesso.
"Non lo so, non so se io sia tornato quello che ero, quel giorno ho perso per sempre una parte di me anche se era la mia parte oscura. Comunque ora sento di aver ritrovato parte di esso. Vedremo".
Sara gli strinse il braccio al petto guardandolo emozionata, solo lei sapeva quanto aveva sofferto da allora e con lui aveva attraversato momenti bui, ora però vedeva un po' di luce. Non era solo una questione di potere o di forza, dopo tutti quegli anni di profondo legame lo aveva compreso nel profondo, il suo potere era parte integrante di lui, quando aveva deciso di strappare la parte oscura che lo stava assorbendo aveva reciso una parte del suo essere e il dolore era stato straziante. Lo aveva sempre portato dentro di se senza mai farlo pesare a nessuno, solo lei che era parte di lui ne era a conoscenza. Si girò verso Logan per esporre quello che avevano in mente.
"Abbiamo forzato la mano, spero che la paura faccia entrare loro un po' di sale in zucca, da quando siamo tornati sentiamo qualcosa di preoccupante. Non riusciamo a capire cosa sia ne da dove provenga ma sta per accadere... un potere oscuro e potente sta premendo per manifestarsi. Io e Marcus riusciamo a percepirlo chiaramente. Abbiamo pochissimo tempo. Questa è l'unica cosa di cui siamo certi".
"Domani ne parleremo con tutti e li costringeremo ad allearsi. Useremo la forza se necessario. Logan parlane con tuo padre e organizza il tutto per favore. Noi perlustreremo la zona in cerca di un indizio. Ci vedremo direttamente domani".
"Va bene ma vorrei assegnarvi le guardie...."
"No, ti ringrazio. Non voglio dare troppo nell'occhio e comunque....con lei al mio fianco non temo nessuno".
Sara si girò a guardarlo con ancora i pugnali in mano, un piccolo sorriso le illuminò il volto.
"Va bene, vi aspetto domani mattina allora. Se è vero quello che hai detto saranno guai seri. Se trovate qualcosa non fate nulla di avventato. Non vorrei avere a che fare con tua madre, sarebbe capace di piombare qui negli inferi e mettere l'intero reame a soqquadro. Ancora mi ricordo nell'ultima guerra quello che ha combinato".
Rimasero soli dopo alcuni minuti, la piana era desolata e silenziosa e sullo sfondo si stagliava la grande catena montuosa.
"Marcus hai idea di dove cominciare a cercare? Da quando siamo arrivati sento attraverso te questo potere aumentare ma sembra impregnare tutto".
"Non lo so, riconosco però la sua origine. È la stessa di quel mondo. Cosa sta succedendo?".
Partirono verso le montagne, non avevano una meta precisa, una direzione valeva l'altra ma istintivamente fu attratto da quei luoghi. Si lasciarono quel posto alle spalle pensando di aver risolto almeno quel problema ma si sbagliavano. In un piccolo vicolo della città un demone sporco di sangue era chino su un corpo inerme, un istante dopo la sua mano destra entrò nel torace strappandogli il cuore. Un'ora dopo un'intero rione della città era in preda ad una follia assassina, vendette e vecchi rancori esplosero nel sangue allargandosi sempre di più, l'avvertimento appena ricevuto era già stato dimenticato. Sembrava che ogni demone di basso rango fosse preda di una follia omicida. Logan si mise a capo dell'esercito cercando quanto meno di arginare le lotte fra gruppi di demoni ostili ma fu inutile.  Servivano loro per mettere fine a quel lago di sangue ma erano irraggiungibili, probabilmente si erano schermati per potersi concentrare sulla loro ricerca. Quando sarebbero tornati avrebbero trovato un'amara sorpresa.
Ormai lontani dai centri abitati volavano in mezzo alle montagne già da un bel pezzo, Marcus era nervoso, lì c'era qualcosa, lo sentiva chiaramente ma non riusciva ad individuarne il punto esatto. Quel potere oscuro lo conosceva bene e ritornare a sentire il suo tocco ingannatore lo stava innervosendo parecchio.
"Amore calmati, così non risolverai nulla!".
Gli volò accanto prendendogli la mano, il suo tocco lo tranquillizzò quel tanto che bastava per ritornare lucido. La guardò grato incrociando i suoi occhi che tanto amava. In essi riusciva a vedere tutto il suo universo, quei riflessi scarlatti nell'immensità del nero mare del suo sguardo gli toglieva il fiato.
"Marcus....ti prego, se fai così non resisto....sono ancora agitata per prima. Questo sangue demone è ingestibile e se pensi queste cose...".
Più di tutto amava metterla in difficoltà, la desiderava costantemente e sapeva che anche per lei era lo stesso. Ma lei ancora non riusciva a gestire del tutto la parte che le aveva donato quel giorno in cui stava per perderla. E questo lo faceva impazzire, vederla in difficoltà e cercare inutilmente di controllarsi era il suo afrodisiaco per eccellenza. Le inviò quello che provava e la vide diventare rossa, sentì la sua eccitazione aumentare e il vano tentativo di contenersi. Poi si ritrovò Sara avvinghiata a lui, i canini snudati e uno sguardo che lasciava ben poco al dubbio, lo voleva, ora. La baciò assaporando le sue labbra, sapeva di desiderio. Con le mani entrò nei suoi pantaloni stringendole con forza il fondoschiena, lei reagì mordendogli il petto assaporando il suo profumo mischiato alle gocce di sangue che erano fuoriuscite.
Le loro menti si unirono esplodendo in un vortice di passione, erano partiti per esaminare quei luoghi per scovare quella minaccia incombente ma il loro amore aveva avuto la meglio. Stavano per strapparsi i vestiti quando all'improvviso Marcus si fermò separando i suoi desideri dalla moglie.
"Marcus perché...".
"Sara fermati! Lo senti?"
Ancora confusa impiegò qualche istante per calmarsi poi il suo sguardo si fece serio.
"Si, è qui sotto da qualche parte....Marcus....ho.....i brividi...perché?"
La sentì tremare, mai prima di allora aveva visto sul suo volto quell'espressione. Era diventata pallida, lo sguardo terrorizzato saettava in tutte le direzioni e il suo corpo tremava fra le sue braccia. La strinse a se infondendole tutto il suo calore, aveva una paura incontrollata e non riusciva a controllarsi. Poco alla volta però riuscì a calmarla, smise di tremare e alzò finalmente lo sguardo.
"Ti sei calmata?"
"Ora si....cosa mi è successo?"
"È colpa mia, non ho schermato a sufficienza la mia mente e questo potere oscuro è arrivato a te attraverso me".
"Marcus...tu...mi hai sempre protetta da lui? È questo quello che hai sempre sentito? Dimmelo....".
"Si....ma è un mio fardello, tu non dovevi sentirlo. Scusa".
"Cosa hai sopportato, tu sei...uno stupido. Io sono tua moglie, anzi, sono di più, sono una parte di te! Smettila di proteggermi!".
Lo abbracciò stretto godendo del suo calore, l'aveva sempre protetta nonostante condividessero ogni pensiero e sensazione. Voleva condividere tutto con lui anche le sue sofferenze ma lui era uno stupido, il suo bellissimo e unico stupido.
"Marcus, ora sto bene, vogliamo scendere?"
"Sicura? Posso andare da solo e..."
Gli assestò un pugno allo stomaco, il suo sguardo finì la sua risposta.
"Ok...capito. Ma che allenamento fate tu e mia madre!?".
Scesero ai piedi di un alto dirupo, da lì partiva una stretta gola che serpeggiava per parecchie centinaia di metri fra pareti scoscese. Non si sentiva nulla, il silenzio era totale e l'aria immobile. Camminarono per una decina di minuti senza proferire parola, si scambiarono le impressioni con la mente per non turbare quella calma irreale. La gola fece una svolta a destra in modo secco e appena svoltarono trovarono qualcosa di incredibile. Poco più avanti sospesi a mezz'aria alcuni massi bloccavano il passaggio. Erano di ogni dimensione e forma, non si muovevano, erano semplicemente congelati nel tempo e nello spazio.
" Marcus....".
"Non me lo chiedere, non saprei cosa risponderti. Proviamo ad avanzare con cautela...".
Marcus toccò il primo masso delle dimensioni di una palla da basket sospeso ad un metro da terra, questo si spostò di lato senza opporre alcuna resistenza. Stupiti avanzarono lentamente spostandoli di lato, notarono che dopo poco tornavano lentamente alla loro posizione originale comandati da una forza sconosciuta.
"Chissà cosa succederebbe se lanciassi una mega palla da bowling....".
"Scemo!".
Una ventina di minuti dopo uscirono da quel labirinto ma ad attenderli trovarono qualcosa di ancora più assurdo. Un globo di luce bianca volteggiava a pochi metri da terra, la sua luce era intensa e brillante ma non feriva gli occhi. Guardandola si sentirono al sicuro. Lentamente scese alla loro altezza, si avvicinò  e girò loro intorno. Nessun rumore proveniva da essa e dall'ambiente intorno, rimasero immobili inspiegabilmente sicuri  che fosse innocua. Poi con uno scatto improvviso si mise davanti a loro. Solo ora si accorsero che esattamente dietro di lei sulla parete di roccia una strana nebbia grigia volteggiava minacciosa intorno ad un cerchio di simboli neri impressi su di essa. Un aura oscura e potente come mai avevano percepito scaturiva da quel cerchio, qualcosa di terribile era al di là di esso in attesa di entrare nel loro mondo.
Poi una voce cristallina interruppe i loro pensieri.
"Finalmente sei arrivato prescelto, da tempo attendevo di conoscerti".
"Chi sei?"
"Mmmhhh....vediamo, considerami un tuo lontanissimo parente, da parte di tua madre s'intende. Anche se alla fine siamo tutti suoi figli....".
"Marcus ho un sospetto ma mi sembra assurdo anche solo pensarlo!"
"Sei molto intelligente donna, Sara è il tuo nome vero?"
"Ma come..."
"Scusate, posso leggere quello che pensate ma non posso interrompere questo mio dono".
"Mi ricorda qualcuno..." disse Marcus sorridendo appena.
"Ah! Si...Airin! Lei ha lo stesso dono, la seguo con attenzione da sempre, lei è speciale. Comunque hai ragione giovane guardiana, io sono esattamente chi pensi che io sia. Sono qui per Sua intercessione. Porto un avvertimento, quello che vedete dietro di me è un portale, al di là di esso vi è oscurità e distruzione. Se sono qui è perché il mondo sta per essere inghiottito dalle fiamme. Uomini, demoni, guardiani e ogni forma di vita su questa nostra amata Terra sta per essere spazzata via per sempre. Dovete prepararvi, dovete essere pronti. Unite le due razze per affrontare questo pericolo o soccomberete".
"Quanto tempo abbiamo?"
"Purtroppo il tempo è scaduto, per voi potrebbe essere qualche giorno?".
"Cosa dovremo affrontare? E come?".
"Li avete già affrontati, sono i maghi oscuri. Ma stavolta arriveranno in massa e divoreranno tutto, non posso dirvi altro, non mi è permesso".
Sara fece un passo verso la luce, voleva sapere altro.
"Sei venuto fino a qui infrangendo il vostro giuramento e ora non ci dici tutto? Dicci come affrontarli ti prego!".
"Non posso, non mi è permesso. Abbiamo trasgredito al nostro giuramento per....amore. Ora devo andare. Ma prima....Marcus allunga la mano".
Senza pensarci si avvicinò alla luce e allungando la mano la sfiorò, fu subito avvolto da un turbine di luce abbagliante che roteo' intorno a lui per alcuni secondi. Poi tutto si fermò.
"Ti dono la parte di te che hai sacrificato per tutti loro, usa il tuo potere senza paura, il tuo cuore è puro e lei ti proteggerà sempre".
Marcus si sentì svuotato, ogni pensiero che da allora gli attanagliava il cuore si sciolse, sentì la sua anima piena e potente, ciò che era ritornò a lui.
"Devo andare, un'ultima cosa, vostro figlio dovrà affrontare un nemico mortale ma lui è potente, deve solo convincersene".
Sara scattò in avanti, suo figlio era in pericolo e questo bastò a rompere ogni forma di reverenza.
"Cosa vuoi dire! Chi dovrà affrontare!? DIMMELO!!".
Ma il globo di luce svanì in un lampo, erano tornati soli.
"Marcus....Alex è in pericolo!"
"Forse, ma ho fiducia in lui, nessuno può batterlo".
"Ma..."
"Non devi preoccuparti, io so cosa si cela nel suo potere".
Riluttante si convinse anche lei, avrebbe voluto scappare a casa da lui ma sapeva che Marcus aveva ragione. Alex era potente, forse più del padre. E comunque loro non potevano andarsene. Nonostante tutto avevano un compito da portare a termine per il bene di tutti. Si avvicinarono alla parete di roccia, i simboli tremolavano leggermente mentre una densa nebbia grigia vorticava in circolo attorno ad essi, non potevano avvicinarsi, Marcus provò ogni sorta di attacco per cercare di distruggere quel portale ma fu tutto inutile, riuscì senza problemi a raccogliere tutto il suo potere, le ali presero fuoco mentre esplodeva verso quel punto tutta la sua forza ma fu tutto inutile, la roccia e tutta la montagna sarebbero state polverizzate e invece erano ancora lì perfettamente intatte. Il potere che difendeva quel passaggio trascendeva le leggi del loro mondo.
"Assurdo! Nemmeno con tutto il mio potere riesco a raggiungerlo! Non ha senso!".
"Nulla qui ha senso, questo e quello che abbiamo sentito prima. Uno dei primi ha infranto il giuramento tornando sulla Terra e per giunta qui nel regno dei demoni! Questo è il passaggio per un altro inferno, questa è la porta del male assoluto.

Il primo angelo demone: l'eredità.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora