23. Airin e Rose. 3

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Rose indugiò a lungo davanti alla porta della camera, da quel giorno tutto era cambiato, non era più riuscita a parlare con nessuno, finiti i suoi compiti giornalieri si ritirava in camera dove semplicemente fissava il soffitto cercando di non pensare a nulla. Come sempre però prima di entrare aspettava di calmare il suo animo, più di una volta era finita a litigare con dei colleghi per motivi futili. Ma più di tutto sperava che entrando qualcosa fosse cambiato ma, come sempre da allora, tutto rimaneva uguale.
Entrò silenziosamente e con lo sguardo percorse i muri spogli della camera fino ad arrivare sempre allo stesso punto. Lì sul letto che era stato della sua amica Lucia vide la solita immagine. Lei continuava a starsene rannicchiata con le ginocchia al mento e lo sguardo perso nel vuoto. Da allora non aveva più parlato, chiusa nel suo silenzio si limitava a respirare. Presa da una furia omicida e assetata di vendetta si era scagliata frontalmente contro l'esercito demone mietendo vite. Quando la sua furia si era placata era crollata a terra urlando al cielo tutto quello che aveva dentro. Rose era corsa da lei temendo che impazzisse dal dolore, l'aveva tenuta stretta mentre gridava disperata e non l'aveva lasciata per ore e ore. Non riusciva a calmarsi, cercava di liberarsi dalla stretta della sua amica per poi svenire per qualche minuto e ricominciare nuovamente. Quando stremata era crollata definitivamente l'aveva riportata indietro cercando di non crollare a sua volta sopraffatta dal dolore. Ora però doveva fare qualcosa, non potevano andare avanti così. Andò da lei e guardandola prese la sua decisione. Le strinse le braccia tirandola a se cercando di alzarla, Airin non capì cosa stesse facendo e cercò di liberarsi.
"Lasciami! Cosa vuoi?!"
"Non puoi continuare così....noi non possiamo continuare in questo modo! Dobbiamo reagire.....dobbiamo vivere! Anche per loro!"
Lei la guardò con i suoi occhi verdi che avevano perso tutto il calore della vita, non voleva dimenticare.
"No, non voglio, io...voglio morire....ti prego..."
A quelle parole sentì la rabbia esploderle nel petto, la mano si mosse da sola e la colpì violentemente al volto.
"Razza di stupida! Non devi permetterti di dire certe idiozie. Vuoi morire? Davvero? Vuoi raggiungerli così tanto? Bene, ti aiutero' io razza di imbecille! Così quando li rivedrai potrai dire loro di persona che sono morti invano per salvarti, ne saranno felici!"
Questa volta fu lei a colpirla al volto facendola cadere a terra, quando Rose si girò a guardarla rivide la sua vecchia amica. In piedi sopra di lei la guardava minacciosa, nei suoi occhi colmi di lacrime rivide la vita. Decise di far uscire dal loro cuore tutto quello che avevano tenuto dentro a forza opprimendole nel dolore. Si alzò di scatto e la spinse a terra picchiandola selvaggiamente. Lottarono rotolandosi a terra, distrussero il tavolo e le sedie urlando tutto quello che avevano dentro, con i volti tumefatti e sanguinanti continuarono a colpirsi fino a quando sfinite si sdraiarono a terra l'una accanto all'altra coperte di sangue e con il volto gonfio. Piangevano a dirotto tenendosi per mano, tutto quello che avevano accumulato in quei giorni venne finalmente fuori allentando la stretta del cuore. Fuori nel corridoio si erano riuniti diversi guardiani attirati dai rumori, nessuno però aveva osato entrare, tutti sapevano cosa stavano passando ma soprattutto non osavano mettersi in mezzo alle due guardiane più forti del loro esercito. Stese a terra fra le macerie dei mobili finalmente si calmarono, si guardarono e all'improvviso scoppiarono a ridere.
"Airin....sei orribile!"
"Tu sei anche peggio....hai un occhio viola!"
Risero ancora alternando smorfie di dolore, le labbra erano rotte e ad ogni movimento spillavano gocce di sangue. Poi dopo alcuni minuti quando le ferite cominciarono lentamente a guarire si alzarono e si abbracciarono strette.
"Ti odio....e ti voglio bene, non lo so nemmeno io"
"Io ti voglio bene, lo so per certo e te ne vorrò sempre biondina"
"Rose....lo sai che con il casino che abbiamo fatto ci toccheranno ancora i bagni vero?"
"Cavolo noooo...."
Il giorno seguente mentre pulivano accuratamente le docce tornarono sul discorso.
"Rose...grazie"
"E di che, lo so che impazzisci di gioia quando ti fanno pulire i cessi. Se non fosse per me...."
"Scema! Dicevo per...lo sai"
Rose si fermò a guardarla, china a terra stava pulendo in modo maniacale il bordo dei piatti doccia, aveva le guance leggermente arrossate e finalmente un accenno di sorriso sulle labbra.
"Quello che è successo è terribile e ne portetremo le cicatrici per sempre. Ma dobbiamo andare avanti, anche per loro. Mi mancano terribilmente ma noi siamo ancora qui quindi dobbiamo voltare pagina".
" Si, li porterò sempre nel cuore ma hai ragione, dobbiamo andare avanti anche per loro".
Finirono a tarda sera visto che a differenza delle altre volte, dopo il macello che avevano combinato, era toccato loro anche la pulizia dei bagni degli uomini. Quando riposero finalmente gli attrezzi si precipitarono alle docce che avevano pulito e si concessero una lunga pausa sotto l'acqua calda. Quando finirono andarono negli spogliatoi ma Airin si bloccò perplessa. Rose con fare indifferente le chiese cosa succedesse.
"Beh, che succede?"
"Non trovo la biancheria, ero sicura di averla messa nella borsa...."
L'amica la lasciò rovistare ancora per un po' godendosi la vista del suo volto accigliarsi sempre di più.
"Ok fermati, non troverai nulla lì dentro. Ti ho gettato tutto, erano impresentabili! Nemmeno una nonnina umana si metterebbe quelle mutande!"
"Io ti strozzo!"
"Calmati, tieni, ti ho portato queste. Stasera io e te usciamo a rimorchiare e hai bisogno di biancheria da assalto"
Detto questo tirò fuori dalla borsa un completo a dir poco provocante, mutandine e reggiseno erano in pizzo nero, le prime in particolare non lasciavano nulla all'immaginazione.
"Tu sei pazza! Non mi metterò mai quelle cose!"
"Davvero? Allora ti toccherà uscire senza nulla addosso. Contando che siamo venute qui in pantaloncini e canotta e che dovremo passare per l'area comune....".
"Io ti...."
"Voglio bene? Lo so, meno male che hai me, tu per certe cose sei senza speranza!".
Rossa in viso le strappò gli indumenti di mano e dopo un'esitazione infinita li indossò. Risultarono più comodi del previsto e guardandosi nel grande specchio in fondo alla sala non poté non notare che le stavano benissimo. Quella sera uscirono per la prima volta da quando tornarono sole dalla guerra, Rose era decisa a trovare dei ragazzi con cui divertirsi ma alla fine finirono per fare baldoria in un locale del centro dove ballarono fino a tarda notte. Entrambe si ubriacarono in modo pesante finendo per diventare l'attrazione della serata mentre ballavano scatenate in mezzo alla pista. Alla fine crollarono esauste e furono portate alle loro stanze da alcune guardiane che conoscevano da tempo. Stese sul letto continuarono a ridere fino all'alba facendo discorsi senza senso in preda ad una forte sbornia. Si addormentarono sfinite fino a quando a metà mattina furono svegliate con una secchiata di acqua gelida dalla loro comandante che mossa a pietà, conoscendo cosa avessero passato, le aveva lasciate dormire fino a metà mattina. Poi però visto che non davano cenni di vita ai suoi continui richiami era ricorsa ad un metodo ad impatto. Si svegliarono di soprassalto bagnate fradice e a forza furono costrette a vestirsi e a raggiungere la caserma per le quotidiane esercitazioni. Non capirono nulla, entrambe con il cervello in pausa e frastornate da un martellante mal di testa post sbornia seguirono come automi le indicazioni del superiore cercando di rimanere in piedi. A sera sfinite si ritirarono nella stanza e sdraiate finalmente cominciarono a rimettere in moto i pensieri.
"Rose..."
"Si...."
"Se tocco ancora....qualcosa di alcoolico... ti do il permesso di picchiarmi"
"Idem...mai più!"
Si guardarono e risero tenendosi la testa dolorante, il loro legame era profondo e sarebbe durato per sempre.
Passarono alcuni secoli, il dolore per la perdita dei loro amici non le abbandonò mai ma impararono a conviverci, il loro pensiero era sempre presente anche se accantonato in un angolo della loro mente. Rose alcuni decenni dopo decise di andare a vivere da sola, il suo repentino cambiare partner non andava molto d'accordo con la loro convivenza ma rimasero sempre vicine e tutti i giorni si incontravano per chiacchierare. Airin non trovò mai il compagno giusto, uscì per un breve periodo con un guardiano che si occupava dei rapporti con gli umani che nel frattempo avevano fatto passi da gigante. Ma di fatto l'amore vero non era mai arrivato, preferiva rimanere sola piuttosto che costringersi a far funzionare un rapporto che non le dava nulla se non un po' di compagnia. In tutto quel tempo il suo potere si era sviluppato moltissimo, ora riusciva a comunicare con chiunque e riusciva a leggere chiaramente cosa stessero pensando le persone anche a notevole distanza. La regola che si era imposta di non invadere la privacy degli altri era ancora valida per lei ma non più così categorica come prima, spesso si intrufolava nei pensieri altrui per contrastare la noia. Riusciva a farlo con tutti ma non con Rose, lei infatti aveva un dono simile anche se molto meno sviluppato ma tanto bastava per accorgersi di lei quando tentava di capire cosa le passasse per la mente. Entrambe però divennero formidabili combattenti, in quel lungo periodo di pace svilupparono appieno le loro potenzialità diventando una sorta di leggenda fra i guardiani. Le piccole dispute con gruppi di demoni ribelli che si riversavano nel mondo umano per uccidere le persone per poi cibarsi delle loro paure venivano risolte quasi subito quando inviavano sul posto loro due, non importava chi avessero di fronte, il risultato non cambiava e in pochi istanti non rimaneva che qualche mucchietto di cenere. Airin sviluppò anche un altra dote che, a parere di molti, era molto più temibile delle sue abilità sul campo. Lei era forse la più bella tra le guardiane, ammirata per il suo fascino e il suo portamento ma più di ogni altra cosa era il suo viso sempre sorridente. E proprio quel suo sorriso che incantava chi le stava davanti poteva congelare sul posto chi non le andasse a genio. Ad un occhio distratto poteva sembrare che la sua espressione fosse sempre la stessa ma avvicinandosi ci si accorgeva del tremendo errore, qualcosa in lei in quel momento faceva intendere che la tua vita era in pericolo. Tutti ormai sapevano di questa sua caratteristica e quando le facevano uno sgarro guardandole il viso sorridente sentivano il ghiaccio su tutto il corpo. Solo una persona osava sfidarla, solo Rose trovava quella sua caratteristica estremamente divertente e quando voleva passare un quarto d'ora a ridere fino alle lacrime si intrufolava nella stanza per mettere "ordine" fra la sua biancheria che comunque, aveva notato con piacere, era notevolmente migliorata. Quando succedeva la aspettava nella palestra da allenamento dove Airin la raggiungeva furiosa. Lì si presentava con la sua fidata spada in pugno e con un sorriso tirato le diceva sempre le stesse parole.
"Lo hai fatto ancora...."
Poi passavano le due ore successive a combattere sotto gli occhi increduli di centinaia di guardiani che rimanevano senza parole davanti ad una dimostrazione di grazia e tecnica senza pari delle due amiche.
La pace però alla fine finì, dopo secoli di tranquillità giunsero al consiglio notizie poco rassicuranti. Airin e Rose da qualche decennio ne erano entrate a far parte portando una ventata di freschezza e rinnovamento. Ma ora erano davanti alla loro prima imminente guerra da consiglieri. Le notizie riportavano che nel mondo degli inferi era in atto una grande rivolta che aveva portato all'uccisione dei regnanti che avevano assicurato quel periodo di stabilità. Al trono era salito il figlio che come il padre non voleva in nessun modo portare una nuova guerra che avrebbe solo decimato le rispettive popolazioni. Ma le fazioni contrarie alla pace era molte e si prospettava un'imminente invasione. Cosa che successe dopo pochi anni.
Il nuovo sovrano non riuscì a contenere la rivolta e un grande esercito si riversò fra le montagne di un lontano paese. Airin prese il comando del loro esercito e partì in volo con migliaia soldati per unirsi agli eserciti guardiani di altri paesi. Giunti sul posto capirono subito che sarebbe stata una guerra molto diversa dalle altre. I demoni non formarono un fronte compatto ma si divisero in molti gruppi su un'area vastissima e impervia. Scoppiarono battaglie ovunque e fin da subito furono in difficoltà. I demoni erano più avvezzi alle imboscate e sfruttarono meglio il territorio, i guardiani furono decimati. La guerra durò un anno intero, fu sfiancante, i rinforzi non bastavano mai e le battaglie sparse fra i monti divennero sempre più complicate con ingenti perdite. Airin era sempre in prima fila, combatteva fianco a fianco con i suoi compagni senza risparmiarsi, la sua determinazione unita alla sua grazia aiutava il morale tenendo viva la speranza. Ma i demoni non diminuivano. Dopo un anno passato a lottare erano rimasti in pochi ancora in grado di combattere e per la prima volta cominciò a farsi strada fra i soldati l'idea della prima sconfitta. Rose fu richiamata insieme ad Airin al centro di comando per una riunione d'emergenza.
"Rose! Quanto tempo! Finalmente posso rivederti!"
"Biondina!! Anche se ci sentiamo tutti i giorni poterti riabbracciare e magnifico!"
"Sai cosa succede?"
"No, come te mi hanno solo detto di venire subito. Non so altro"
Entrarono nella tenda e insieme agli altri comandanti cominciarono. Prese parola il generale a capo dei tutto l'esercito, era il più anziano di tutti anche se sembrava, ad occhio umano, un trentenne nel pieno del vigore fisico.
"Vengo subito al punto, sapete tutti la situazione e francamente non siamo messi bene. Questa volta ci hanno reso la vita molto difficile su questo territorio. So che siete tutti stanchi ma dobbiamo resistere. Se le informazioni sono esatte stiamo per ricevere un aiuto importante e inaspettato"
Tutti lo guardarono dubbiosi, ormai non vi erano più rinforzi disponibili e nessuno capiva da chi potesse venire questo aiuto.
"Pare che il nuovo sovrano degli inferi abbia radunato un esercito per contrastare i demoni ribelli. In questo momento sta tagliando loro tutte le linee di rifornimento. Io...sono in contatto con lui da tempo e mi ha chiesto di resistere qualche giorno ancora, mi ha promesso che metterà fine a questa guerra"
Rimasero tutti in silenzio, nessuno credeva possibile che il loro sovrano combattesse contro i propri simili e men che meno venisse in loro soccorso. E poi anche il fatto che il loro comandante in capo fosse in contatto con lui era assurdo. Dopo alcuni minuti di silenzio Airin esplose.
"È inaccettabile! Non possiamo accettare questa sorta di alleanza con loro....loro...sono il nostro nemico! È una trappola! Ti hanno mentito, come fai a non capirlo!"
Le sue mani picchiarono violentemente il tavolo, nessuno proferì parola, dal suo viso era sparito il sorriso lasciando il posto ad un'espressione di odio puro. Anche Rose era infuriata, prepotente nei loro pensieri erano riapparsi i volti dei loro amici uccisi dai demoni. Il comandante la guardò consapevole che la cosa sembrava inverosimile ma era la verità.
"Airin lo capisco, tutti qui hanno perso persone care uccise da loro ma è la verità. Lui sta avanzando per aiutarci e noi ne abbiamo un disperato bisogno. Ho parlato con lui tramite un piccolo portale, all'inizio ho avuto anch'io molti dubbi ma poi mi sono convinto. Voi sapete chi sono e se sono arrivato a fidarmi è perché ho visto in lui qualcosa di diverso rispetto a tutti loro. Abbiate fiducia ma la cosa deve rimanere segreta per ovvi motivi. Tornate dai vostri uomini e resistete qualche giorno ancora, poi avremo la nostra occasione".
Airin ascoltò il resto della riunione in silenzio stringendo sotto il tavolo la mano dell'amica, entrambe erano furiose.
Quando uscirono poterono finalmente sfogarsi.
"È inconcepibile....mi sembra un incubo!"
"Si, non credo ancora a quello che ho sentito"
"Possibile che non si rendano conto che è una trappola? Ci circonderanno con la scusa di aiutarci e ci annienteranno!"
"Lo penso anch'io Airin. Comunque dovremo guardarci le spalle a vicenda. Ho ricevuto ordine di accorpare i miei uomini ai tuoi e di dirigerci verso una vallata poco distante, sembra che i demoni stiano per sfondare le nostre linee".
" lo so, almeno saremo insieme. Ma te lo giuro, non mi importa chi si presenterà in nostro aiuto, se è un demone lo uccido".
Partirono la sera stessa e quando arrivarono al fronte si presentò uno spettacolo agghiacciante. Pochi guardiani stavano affrontando un'orda di demoni inferociti, sarebbero stati sconfitti in poco tempo. Piombarono su di loro annientandone buona parte fino a quando li videro ritirarsi dietro un'altura. I giorni seguenti furono durissimi, fianco a fianco le due guardiane resistettero agli assalti, erano sfinite, non dormivano da giorni e i loro vestiti erano sporchi di sangue. Airin però non perse mai l'impeto, si muoveva con grazia anche con i muscoli doloranti. Ma da sole e con pochi guardiani ancora in piedi stavano per soccombere, una nuova ondata di demoni si riversò nella valle alle prime ore del mattino. Le due si fermarono per rifiatare.
"HEI, biondina, credo che sia finita...sono troppi!"
Rose al suo fianco respirava a fatica, Airin la guardò sorridendo, sapeva che aveva ragione.
"Alla fine era tutto un bluff, Rose, se dobbiamo morire qui....voglio ridurne in cenere il più possibile".
L'amica si rialzò brandendo la sua spada.
" ok facciamolo".
"Ti voglio bene, fra poco ci ritroveremo con loro..."
"Si..."
I demoni corsero verso di loro, Airin ne falciò una miriade muovendosi come se danzasse ma stava per essere sopraffatta, Rose fu colpita al fianco e perse la spada, Airin corse al suo fianco difendendola ma erano troppi. Stavano per morire. Quando ormai erano pronte all'inevitabile sentirono il suono di un corno provenire dalla cima della collina, tutti si fermarono girandosi per capire chi o cosa fosse. Lì in piedi con il sole alle spalle un demone li osservava con gli occhi di un rosso ardente. Airin lo vide e subito capì, era il loro signore che era venuto per punirli. Qualcosa in lei si mosse, lo osservò rapita mentre quasi senza accorgersene riprese a combattere. Lo vide stagliarsi all'orizzonte, possente e orgoglioso con i suoi lunghi capelli corvini al vento. Indossava solo dei pantaloni in pelle nera e teneva la spada alzata i segno di sfida. Poi lo vide correre a capo di un vasto esercito contro i suoi simili. Si sentì viva, nuovamente, e una strana sensazione mai provata prima si impossessò di lei dandole una forza incredibile. Avanzò fra i nemici, qualcosa la spingeva a cercare quel demone, era inspiegabile, perché sentiva il bisogno irrefrenabile di raggiungerlo? Poi all'improvviso comparve davanti a lei, lo vide eliminare i suoi simili con colpi possenti e precisi, il suo portamento era fiero. Si accorse che era bellissimo, il corpo era muscoloso e ben proporzionato, il viso squadrato e deciso mentre i suoi occhi ardenti. Si fermò mentre lui fissandola la raggiunse. Rose li guardò incredula parlare come se intorno non ci fosse nessuno e dopo un po', come se fosse la cosa più naturale del mondo, vide il demone accarezzarle il viso e , subito dopo, si baciarono.

Il primo angelo demone: l'eredità.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora