"Chi sei veramente?"
"Spiegarlo non è facile, potrei definirmi una chiave....mmhh....si l'immagine calza a pennello! Io sono la chiave che aprirà la porta dell'Inferno. Ma non sono gli inferi che tu conosci. Ma prima di tutto sono un'arma".
"Io non capisco, cosa intendi per la porta degli inferi?"
"Lo capirai molto presto".
"Cosa vuoi da me!"
Lentamente lui si avvicinò, strinse il pugnale nascosto dietro la schiena pronta a colpire ma quando fu a portata non riuscì a muoversi, qualcosa la bloccava. La sua mano le accarezzò il viso mentre un sorriso freddo e ammaliante comparve sul suo volto. Le accarezzò il volto delicatamente, Sofia non riusciva a parlare non capendo se era per quella forza invisibile che la teneva bloccata o per l'espressione di lui, seppur sorridendo nei suoi occhi si riusciva a scorgere un immenso universo nero.
"Sei veramente bella, capisco perché lui ha occhi solo per te"
Un dubbio si insinuò nella sua mente, lei era stata rapita per avere lui? Lentamente la stretta si allentò, probabilmente non la considerava una minaccia e mentre si girava per andarsi a sedere sulla poltrona decise di provare il tutto per tutto. Alex era in pericolo e avrebbero usato lei per ricattarlo.
Appena si girò scattò in avanti infilando la lama smussata nella schiena all'altezza del cuore, tutto sarebbe finito lì. Qualche goccia di sangue macchiò la camicia bianca ma incredibilmente lui non si accasciò a terra, si girò lentamente e con una mossa fulminea le afferrò la gola alzandola da terra. Ma come era possibile? Anche se era una lama smussata avrebbe comunque dovuto raggiungere il cuore perforandolo e invece sembrava che non provasse nemmeno dolore. La morsa della mano sul suo collo si fece più stretta cominciando a soffocarla, tutto divenne sfocato e quando stava per perdere i sensi fu lasciata cadere a terra dove si accasciò tossendo violentemente.
Gabriel senza battere ciglio estrasse il coltello dalla schiena gettandolo in un angolo.
"Bella e pericolosa, un'accoppiata mortalmente perfetta ma sfortunatamente per te non basta così poco per uccidermi. Ora fai la brava, mi servirai in forze per quando arriverà".
Allora era vero, lei era lì per costringere Alex a venire a cercarla, ma perché?
"Cos...cosa vuoi da noi, cosa vuoi da Alex!? Perché fai questo!"
"Perché? Perché ho un compito da portare a termine e lui non ama i fallimenti".
Entrò in quel momento la demone che vedendola a terra sofferente sorrise leggermente.
" Talitha portala nella sua camera e non farla uscire".
Sofia stava per dire qualcosa ma un colpo tremendo alla nuca le fece perdere i sensi, la demone l'aveva colpita con il manico di un pugnale, si caricò il corpo inerme di Sofia in spalla e uscì dalla porta. Gabriel si girò verso la finestra che dava sul giardino, tutto stava per iniziare.
"Coraggio ti sto aspettando, sarà una battaglia splendida!".
In ginocchio circondato da macerie continuava a maledire se stesso, le aveva promesso che l'avrebbe protetta per sempre e invece alla prima difficoltà aveva fallito. Nuovamente sentì la rabbia e la frustrazione crescere in lui come l' onda di una tempesta, urlò con tutto il fiato che aveva liberando per l'ennesima volta una scarica di energia pura che si infranse su ciò che rimaneva della caverna del nonno facendo crollare altre rocce. Nonostante il campo di forza che Robert aveva eretto la caverna aveva resistito solo ai primi colpi, poi aveva cominciato a cedere. Era stato costretto a scendere lì sotto da Airin e Robert per evitare che radesse al suolo l'intera città dopo che suo nonno era riuscito a contenerlo a malapena al suo scatto d'ira.
"Io ti troverò chiunque ti sia, ti troverò è ti uccidero' con le mie mani....lei è mia....lei è la mia vita...amore mio resisti...".
Nuovamente strinse i pugni in preda alla rabbia, questa volta si accani' su un enorme cumulo di macerie facendolo implodere in un lampo accecante creando un'esplosione che fece tremare la caverna e tutta la casa sopra di essa.
"Se non la troviamo subito crollerà tutto è poi non so cosa possa succedere....".
Nel suo studio Robert camminava nervosamente evitando i libri e i suppellettili che erano caduti a terra durante gli sfoghi del nipote, ormai non riusciva quasi più a tenere la barriera che in tutta fretta aveva eretto in aggiunta a quelle esistenti intorno alla caverna. Di fronte a lui seduti nervosamente sulle poltrone Greg e Roland si contorcevano le mani impotenti. Greg era al limite della pazzia, sua figlia era in mano probabilmente ad un essere sconosciuto senza sapere se stava bene mentre Roland era diviso fra la preoccupazione di quello che stava accadendo al loro mondo e al mondo degli inferi e la rabbia per quello che era successo a sua figlia. Probabilmente anche lei era stata rapita per poi essere liberata dopo che le avevano manipolato la mente.
In un'altra stanza Airin era seduta con la testa fra le mani intenta ad espandere al limite delle sue capacità il suo potere, era entrata in una fase di trans abbattendo tempo e spazio per sondare l'intero pianeta. Questo la stava spossando provocandole forti tremori, solo l'aiuto di July le impediva di distruggersi la mente. Ma ancora non la trovava, era riuscita ad escludere ogni essere vivente dalla sua ricerca, solo la presenza di Alex la disturbava di tanto in tanto quando perdeva il controllo essendo il suo in potere smisurato. Doveva trovarla. Si concentrò di nuovo, decise di esplorare per l'ennesima volta i dintorni della città, lo aveva già fatto un'infinità di volte ma ormai non sapeva più che fare. Passarono minuti eterni mentre July continuava ad infonderle il suo potere per tenerla in vita, poi qualcosa cambiò, un leggero tremore nel suo potere la fece bloccare su un luogo della città. Qualcosa aveva attirato la sua attenzione, diresse verso quel posto tutto il suo essere incontrando quasi subito un muro invisibile che la bloccò. Chi poteva aver eretto quella barriera così potente da riuscire a fermarla? Ma la speranza infuse in lei ciò che le mancava, raccolse tutte le sue ultime forze e si scagliò contro di esso urlando la sua disperazione con tutta la sua anima. L'impatto fu devastante, dai suoi occhi chiusi comparvero alcune lacrime di sangue mentre la sua mente si frantumava. July se ne accorse e disperata usò tutto quello che aveva per tenerla in vita e per ricomporne i frammenti. Riuscirono a sopravvivere ma entrambe piombarono nell'incoscenza. Solo un lieve sorriso sulle labbra di Airin faceva intendere che aveva trovato il suo tesoro.
"La sua fama era veritiera, è riuscita ad infrangere il mio incantesimo, che potere straordinario!". Seduto sulla poltrona con un bicchiere di vino in mano sorrideva compiaciuto, lei aveva solo accellerato i tempi. Meglio così pensò mentre assaporava quel nettare che solo da qualche tempo aveva scoperto nella cantina sotto casa. " Ora vieni!".
Alex stava cercando di riprendere il controllo, era in mezzo a cumuli di massi, ciò che la caverna era una volta ora era qualcosa di indefinito, avrebbe voluto sprigionare tutto il suo potere ma aveva conservato un po' di lucidità per non ridurre la casa e la città in cenere. D'un tratto arrivò ciò che più aspettava.
"Alex...vieni subito..."
La voce della nonna gli arrivò roca e sofferente, impiegò pochi secondi per salire al piano superiore e arrivato nella sala la vide accasciata a terra pallida e con il respiro affannato. Al suo fianco una July spossata cercava di sorreggerla aiutata da Lucy.
"Nonna...cosa è successo!"
Nel mentre arrivarono Robert e gli altri, vedendola a terra a quel modo si precipitò da lei stringendola a se, vederla soffrire era come se qualcuno gli trafigesse il cuore con una spada.
"Airin ma cosa hai fatto...".
Senza rispondere scostò il marito e trascinandosi a terra si avvicinò al nipote, allungò una mano verso di lui che si chinò a terra prendendola con le sue. Lo tirò a sé e con un filo di voce fredda e tagliente come una lama troppo affilata gli disse quello che aveva scoperto.
"Questo è quello che ho visto, lei è là ne sono certa" Gli trasmise l'immagine di una grande villa ai margini della città.
"Tu ora andrai là e la riporterai indietro sana e salva. Tu sei l'unico che può farlo. Ma ad aspettarti c'è qualcuno di potente, la sua aura e immensa e nera. Voglio...che lo uccidi! Uccidi tutti quelli che hanno osato toccarla!"
"Lo farò".
Poi si girò verso Robert, gli occhi stanchi erano di un verde glaciale. Se non fosse stata in quelle condizioni sarebbe partita subito per fare una carneficina ma si rendeva conto che ora era impossibile.
"Vai con lui, devono tornare entrambi sani e salvi, tu sei il legittimo sovrano degli inferi, agisci come tale".
Ciò che gli trasmise concluse il dialogo tanto che i suoi occhi divennero rossi e i canini si allungarono fin sotto il mento.
"Alex andiamo".
"Vengo anch'io".
Lucy si era fatta avanti, era guarita del tutto e quando era venuta a conoscenza di quello che aveva fatto era stata talmente male da vomitare per un'ora intera. Era stata ingannata, stuprata, usata ed infine aveva quasi ucciso Airin che considerava come la sua vera nonna, tutto questo aveva portato al rapimento della sua migliore amica. E ancora non sapeva chi fosse il colpevole, nel recuperare i ricordi grazie a Robert si erano bloccati sulla sua identità. Con se aveva due corte spade che sistemò ai lati della vita, voleva vendetta.
"Lucy è troppo....".
"Alex!! Non ci provare, voglio vendetta e verrò anch'io. Se è vero che dovrai affrontare un nemico formidabile ti aiutero' cercando Sofia. Ora andiamo, stiamo perdendo tempo".
Mentre si stava dirigendo all'esterno fu fermata da Airin, la tirò a se e la abbracciò stretta. Lucy da quando aveva ripreso conoscenza e aveva saputo tutto non era riuscita a guardarla in faccia nemmeno una volta troppo mortificata per farlo.
"Tu non c'entri nulla tesoro mio, io ti voglio bene come sempre, per me sei come una figlia".
"Oh...Airin...io...quanto mi dispiace...non volevo!!!".
Scoppiò finalmente a piangere liberando la stretta al cuore, lei era come una seconda madre.
"Ora basta piangere, vai e riporta indietro la nostra Sofia. Prendi questi, quando la vedrai lei saprà come usarli".
Le diede i due pugnali con cui Sofia si era sempre allenata.
Poco dopo si trovarono all'esterno Alex, Robert, Greg e Lucy. Roland dopo una lunga discussione con Lucy aveva avuto la peggio, dovette rinunciare prima che la figlia gli inchiodasse mani e piedi al muro con i coltelli da cucina. Sapeva che lei era una combattente formidabile, aveva preso dalla madre e in confronto lui era molto più debole e sarebbe stato sicuramente un peso per loro ma comunque era il padre. Alla fine aveva dovuto cedere con la promessa che sarebbe andato a prendere rinforzi al centro di comando e li avrebbe raggiunti subito dopo.
Partirono subito, Alex aveva in testa un unico pensiero, lei. Le sue ali brillavano alla luce del mattino mostrando un colore che sembrava vivo.
" Alex!".
"Cosa c'è nonno".
"So cosa provi, anche io bramo vendetta ma devi restare concentrato e lucido. Se è la fonte del potere oscuro che stiamo sentendo troveremo un avversario potentissimo. Io ti affianchero' ma e probabile che alla fine dipenderà tutto da te. Ricorda gli allenamenti ma più di tutto devi credere in te stesso. Dovrai lottare per la tua vita e per la vita di chi ti sta a cuore. Non trattenerti, libera il tuo potere senza paura".
"Tranquillo, non ho intenzione di essere clemente, vado per uccidere!".
Un sorriso diabolico comparve sul viso di Robert, sapeva che solo lui poteva affrontarlo e se quello era il suo animo allora forse avevano una speranza.
"Bravi ragazzi, calma...fra poco potrete uscire all'esterno. Ancora un po' di pazienza".
Gabriel camminava lentamente lungo il corridoio immerso nella semi oscurità, da tempo portava avanti quegli esperimenti in gran segreto, nemmeno Talitha sapeva di loro. Il tempo passato a studiare le migliaia di libri sul mondo dei demoni lo aveva portato a scoprire anche quelle creature dimenticate nell'oblio delle ere. Era riuscito a recuperare alcuni frammenti di incantesimo per spezzare i sigilli che li tenevano segregati nei pozzi delle anime nere degli inferi. Erano creature quasi mitologiche che all'inizio dei tempi combattevano al fianco dei demoni ma che poi, inebriati dal sangue e dalle lotte, erano impazziti attaccando indiscriminatamente chiunque gli si parasse davanti. In una rara tregua i primi angeli e i primi demoni si erano coalizzati temporaneamente per sigillarli in quei pozzi. In gran segreto era riuscito a recuperare quattro esemplari diversi e a portarli li sotto per esaminarli. Con l'aiuto di formule arcane era riuscito senza non pochi sforzi a clonarne un gran numero. Accarezzò il pelo duro e ispido sulla testa smisuratamente grande rispetto al corpo che spuntava dalle enormi sbarre del primo box. Erano una ventina di esemplari che ricordavano un cane ma la taglia era quella di un orso bruno. Dalle fauci spuntavano un'infinità di zanne lunghe almeno venti centimetri.
Proseguendo arrivò al secondo box dove era riuscito a clonare una decina di esseri somiglianti a dei pipistrelli grandi come aquile, il corpo non aveva peli, avevano una spessa pelle nera con sulla schiena una impenetrabile corazza di osso nero anch'esso. Il muso ricordava quello dei pipistrelli con due enormi orecchie ma il loro punto di forza era all'interno del cranio. Stavano dormendo e preferì non svegliarli. Nel terzo vi erano delle forme umanoidi, le braccia erano un po' troppo lunghe ma anche nella penombra si poteva intravvedere il fisico muscoloso con lunghe e possenti unghie che penzolavano ai fianchi. Appena lo videro si accalcarono alle sbarre ansimando e sbavando affamati. Da giorni non li nutriva e alcuni di loro erano stati divorati dai propri simili. "Fra poco avrete carne fresca, pazienza".
L'ultimo box era sigillato da una parete di roccia rinforzata e da innumerevoli e potenti barriere magiche. Al suo interno due figure alte tre metri erano accovacciate apparentemente addormentate, solo il respiro accelerato e gli occhi gialli semi aperti tradivano il fatto che che fossero vigili.
"Siete il mio orgoglio, mai avrei pensato di trovare anche voi lì sotto. Devo stare attento però, siete un po' problematici".
Al secondo piano della villa nella sua stanza Sofia stava riprendendo conoscenza, lentamente si alzò da terra aiutandosi con il bordo di un mobile. Attorno a lei erano sparsi i frammenti di quello che doveva essere un vaso, probabilmente la demone che l'aveva colpita l'aveva portata in camera scagliandola senza troppi complimenti contro il mobile.
"Anche questa te la metto in conto brutta stronza, alla Sofi piaceva questo vaso!".
Talitha fuori dalla stanza era seduta a terra con la schiena appoggiata alla parete, negli ultimi giorni Gabriel era stato distante con lei, soprattutto da quando era uscito l'ultima volta da quella strana stanza al primo piano, a lei non era permesso entrare ma sospettava che lì dentro comunicasse con qualcuno di molto importante per lui. Da quando era uscito era diventato più distaccato e spesso spariva per ore nei sotterranei per portare avanti i suoi esperimenti, anche quella zona era le era interdetta ma una volta era riuscita ad arrivare fino all'entrata del tunnel sotterraneo che lui aveva lasciato senza barriera incautamente. Non si era avventurata oltre per non infrangere i suoi ordini ma da quella posizione aveva sentito alcuni lamenti che le avevano fatto venire i brividi, cosa che per un demone era quanto meno strano. Qualcosa stava per succedere, ne era sicura ma nonostante tutto lo avrebbe seguito, ovunque.Il volo fu breve, intravidero in lontananza la villa, era isolata dal resto della città, intorno aveva un parco enorme e nelle vicinanze non vi erano costruzioni. Atterrarono al limitare della proprietà nascosti dietro una piccola altura. Alex era nervoso, nonostante non condividesse con Sofia lo stesso legame che avevano i suoi genitori riusciva lo stesso a percepirla. Mentre atterrava nella mente passò sfuggente l'immagine delle sue labbra, le vide pochi attimi, morbide ed invitanti mentre si univano alle sue. Strinse i pugni, le avrebbe sentite di nuovo, a qualunque costo.
"Allora cerchiamo di non caricare a testa bassa, ancora non sappiamo con chi o che cosa avremo a che fare. Alex, sono quasi certo che sia stato tutto orchestrato per attirarti allo scoperto, chi sta dietro a tutto questo deve aver scoperto qualcosa di te e Sofia è il mezzo per averti".
"Se voleva me doveva solo dirmelo, rapire Sofia a segnato la sua condanna".
Robert notò i suoi occhi di un blu intenso, in quello somigliava molto al padre ma ciò che era unico in lui era la sua aura smisurata. La forza che emanava era impressionante e il suo stato d'animo la accentuava ancora di più. Una volta partito nessuno lo avrebbe più fermato.
"Bene, visto che la pensi così direi di non deluderlo, entrerai dal cancello principale e io verrò con te. Voi invece farete il giro della villa e cercherete un'entrata dal retro. Occultate la vostra aura e agite in silenzio mentre noi facciamo conoscenza con il proprietario. Una volta trovata dovrete scappare il più velocemente possibile senza di noi".
"Non possiamo lasciarvi indietro!".
"Greg, devi pensare a tua figlia e basta. Se verrete da noi sarete solo in pericolo. Sono sicuro che Sofia si ribellerà per poter andare da Alex ma dovrete portarla via con la forza".
Alex avrebbe voluto vederla ma capiva che era meglio che si mettesse in salvo, proprio per questo parlò con Lucy.
"Quando la troverai dovrai portarla via con la forza, giuramelo!"
Lucy lo fissò per qualche istante, nonostante i suoi occhi fossero completamente blu poteva scorgere in essi l'amore immenso per la sua amica. Lui la amava da sempre ed ora che finalmente avevano liberato i loro cuori stava per impazzire.
"Lo farò, userò le maniere forti se necessario ma tu....tu dovrai tornare da lei. Se farai qualcosa di stupido e la farai soffrire ti ammazzo!"
"Perfetto!" pensò Alex "ci mancava solo lei e sinceramente mi spaventa di più".
Dopo le ultime raccomandazioni partirono per le proprie direzioni, Alex e Robert arrivarono davanti all'enorme cancello, era chiuso e stavano per scavalcarlo quando improvvisamente cominciò ad aprirsi lentamente con un forte stridio di metallo.
" Andiamo nipote, a quanto pare siamo i benvenuti!".
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Il primo angelo demone: l'eredità.
FantasyTerzo libro della saga, la pace dura da molti anni e sembra regnare l'armonia tra umani e demoni. Ma questo effimero equilibrio è destinato ancora una volta a spezzarsi, una minaccia proveniente da un altro mondo sta per irrompere nelle loro vite po...