17. Libero

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Il viaggio di ritorno fu più lungo del previsto, Marcus si fermò molte volte nel mezzo delle montagne per testare in vari modi il suo potere ritrovato, ogni volta raggiungeva un nuovo limite portando la sua aura ai limiti estremi. Sara lo aiutava come poteva simulando attacchi improvvisi sfruttando il suo dono, spariva per poi riapparire in posti sempre diversi attaccandolo a sorpresa. Lui però riusciva a bloccarla senza problemi fino a quando nell'ultimo scontro, ormai convinto di essere tornato se stesso la bloccò contro una parete di roccia a centinaia di metri dal suolo. Con una mano stringeva le sue sopra la testa mentre con l'altra le bloccava il viso. La guardò a lungo, era leggermente sudata visto lo sforzo immenso per poterlo sorprendere, le guance   si erano tinte di rosso mentre le sue labbra socchiuse ansimavano  per lo sforzo. Con la mano lentamente le accarezzò il collo scendendo sul suo petto caldo e umido, troppo invitante per resistere. Da allora si erano amati innumerevoli volte ma una parte di lui continuava a tormentarlo anche in quei momenti, oggi però non era così, finalmente si sentiva libero e il desiderio di lei si era fatto sempre più pressante. Lo aveva tenuto ben nascosto, voleva aprirle la mente tutta in una volta perché... perché amava vedere la sua espressione quando riversava in lei tutto il suo desiderio. Attese ancora un po' mentre entrava nella sua camicetta assaporando la dolce morbidezza del suo seno, stava diventando difficile continuare così anche per lui. In tutto questo lei non parlava, immobilizzata e sospesa nel vuoto lo osservava rapita, nel suo volto e nella sua mente finalmente aveva ritrovato il suo uomo, lui era tornato quello che era e il legame fra loro le permetteva di sentirlo  finalmente libero. Ma non sentiva il suo desiderio, perché? Stava per parlargli quando all'improvviso lui le aprì la mente riversando nella sua tutto il suo desiderio carnale che aveva tenuto faticosamente nascosto. Fu una mareggiata improvvisa e soverchiante, la voleva e già sentiva in lui quello che aveva in mente di fare con il suo corpo. Un brivido la scosse nel profondo non lasciandole scampo, il sangue demoniaco si fece strada soverchiando la metà guardiana, la ragione se ne andò lasciando il posto solo ad un'unica cosa, la voglia di lui. Sentì i suoi canini allungarsi e senza indugiare oltre lo morsico' sul collo assaporando il suo sangue mischiato al suo profumo. Marcus la vide perdere il controllo pochi attimi dopo aver aperto la mente, la sentì perdersi nei desideri carnali del suo sangue mentre i suoi bellissimi occhi riflettevano lampi scarlatti. Meravigliosa, bellissima, irresistibile, lei era ogni cosa e la voleva disperatamente. Le tolse la camicia e i pantaloni continuando a tenerla bloccata con una piccola magia, doveva usare entrambe le mani per quello che aveva in mente. Le inviò qualche frammento di quello che stava per fare e di rimando anche lei gli inviò cosa voleva che lui facesse. Entrambi erano schiavi l'uno dell'altro. Lentamente cominciò a baciarle i seni stringendoli delicatamente mentre lei si dimenava, poi scese a baciarle l'ombelico scendendo ancora.... Ora nessuno avrebbe potuto fermare la loro follia.
"Liberami....ti prego..."
La osservò ancora mentre assaporava il suo desiderio, vederla così era bellissimo. La lasciò finalmente andare e in un attimo le parti si invertirono, lo costrinse contro la parete con le ali spiegate contro di essa, si appoggiò a lui allungando su di esse le sue.
"Se ti muovi ti uccido....".
Ora fu lei a denudarlo, Marcus perse il conto delle volte in cui sentì i sui morsi, la lasciò fare, sapeva che quando la parte demone prendeva il sopravvento diventava impossibile fermarla se non rischiando di ferirsi. Sentì le sue labbra su ogni parte del corpo, non poteva più aspettare, la prese e librandosi in aria si unì a lei facendo esplodere il piacere ai limiti della pazzia. Fu come la prima volta, liberi da tutto e da tutti solo loro due uniti in tutto.
Tempo dopo seduti abbracciati sotto una sporgenza della parete rocciosa rimasero in silenzio cullandosi nei pensieri l'uno dell'altro, da troppo tempo non provavano quella sensazione. Ora però piano piano tornarono alla realtà.
"Vorrei che questo momento durasse per sempre..."
Sara non rispose subito, era il suo stesso desiderio, anche lei agognava quella pace ma ancora una volta qualcosa si metteva in mezzo.
"Dobbiamo fare in modo che questo diventi realtà, Alex dovrà affrontare qualcosa di pericoloso e noi dobbiamo aiutarlo. Non mi interessa se questo è il suo destino, io spazzero' via chiunque voglia fare del male a lui e ai nostri cari. Possono essere maghi oscuri o divinità di altri mondi, loro non sanno cosa sia la furia di una madre!".
"A volte metti davvero paura, avresti dovuto essere tu la prescelta!"
"Meglio di no, mi conosco e se avessi avuto la tua forza avrei già raso al suolo mezzo mondo pur di proteggere te e Alex. Ora andiamo fustaccio, dobbiamo mettere insieme un esercito come mai si è visto prima e dovrai essere tu a comandarlo. Io mi limiterò a convincere chi fa il difficile...."
Detto questo si alzò, si rivestì in un attimo e con un battito d'ali si alzò in cielo. Marcus ammirò la sua figura, non si stancava mai di farlo.
"Qualcosa mi dice che sarà lei a darmi i maggiori grattacapi e non i maghi oscuri, ma è così sexy quando è in modalità da battaglia!"
"Ti ho sentito, piantala e datti una mossa!"
"Si mia signora e padrona".
"Bravo, rispetto prima di tutto".
Volarono affiancati fino al limitare della città quando intravidero in un quartiere poco lontano le guardie imperiali volare intorno a quello che sembrava un'enorme rissa con centinaia di demoni coinvolti.
"Ma che cavolo...."
Logan si accorse della loro presenza e volò loro incontro.
"Ragazzi finalmente siete tornati, prima di sapere cosa avete trovato vi chiedo una mano per questo casino. Sembra che un intero quartiere sia impazzito. Si stanno ammazzando a vicenda!"
"Li avevo minacciati di starsene calmi e invece niente..."
"Aspettate, sono andato subito dai due capo clan e sembravano totalmente estranei alla faccenda, si sono anche prodigati per calmare i propri affiliati ma sembrano impazziti".
Marcus si avvicinò portandosi sopra i tafferugli, sotto di lui un intero quartiere era stato devastato da una pazzia collettiva, non sembravano due fazioni in lotta, ogni demone lottava con chiunque avesse davanti.
"Amore cosa senti?"
"C'è qualcosa di strano, vieni qui, ho bisogno del tuo aiuto".
Sara lo raggiunse mettendosi al suo fianco sotto lo sguardo attento di Logan, si era già accorto che nel suo amico qualcosa era cambiato, anzi, sembrava che qualcosa fosse ritornato. Vederli sospesi in aria mano nella mano con quell'espressione decisa lo riportò indietro di anni quando li conobbe per la prima volta. Si rese conto che avrebbe assistito all'ennesima prova del suo potere, del suo vero potere, richiamò tutte le guardie e l'esercito che stava contenendo a fatica il dilagarsi della pazzia per lasciarli agire liberamente. Poi fece segno ai due che potevano fare qualunque cosa avessero in mente.
Marcus strinse le mani di Sara portandola davanti a se, le loro menti si unirono in un unico pensiero e lasciò fluire in lei il suo potere. I suoi occhi lo stregarono ancora, nel mare nero comparivano di tanto in tanto riflessi purpurei, avrebbe voluto fare ben altro in quel momento.
"Marcus...ti prego..."
"Scusa, ma se mi guardi così..., allora, direi di fare come quella volta ma sarai tu a gestire il mio potere. Usa il tuo dono per raggiungere ognuno di loro contemporaneamente, io ti darò la forza, poi quando saremo pronti ci penserò io".
"Sai già di cosa si tratta?"
"Non potrei mai dimenticare quest'aura. Ora cominciamo".
Chiusero gli occhi, Sara si appoggiò al suo petto con la fronte lasciando che fosse lui a preparare il tutto. Marcus pervase pian piano la sua mente, doveva agire con cautela per non farle male. Il loro legame era assoluto ma ora si trattava di infondere in lei il suo potere che era immenso. Sapeva che lei lo avrebbe sopportato, in fondo condivideva parte del suo sangue, ma meglio non rischiare. Sentì la sua fiducia, lei gli avrebbe donato la vita senza pensarci un attimo e per questo non trovò alcun impedimento, riuscì ad abbracciare tutto il suo essere e da lì fece fluire la sua forza. Sara lo sentì invadere dolcemente ogni parte del suo corpo, quando facevano l'amore sperimentavano la stessa cosa ma ora sentiva la parte più profonda del suo essere. Un fiume caldo la pervase dandole un profondo brivido di piacere, quel potere era immenso e la stava soverchiando, si accorse di quanto fosse immenso e di quanto fosse pericoloso, se non ci fosse stato il suo contatto si sarebbe lasciata andare perdendo la ragione.
"Quando vuoi...."
Marcus si accorse che si stava abbandonando un po' troppo ad esso e la richiamò.
"....s..si....oh Marcus...è stupendo!"
"Sara, quando sarà tutto finito lo rifaremo ma ora dobbiamo sistemare la confusione qui sotto"
"Uff....va bene, dammi qualche attimo, devo indirizzare tutto questo....mmmhhhh...stai pronto".
Marcus sentì la sua eccitazione, dovevano fare in fretta.
Pochi istanti e si sentì risucchiato in lei e da lei fu proiettato al fianco di ogni demone. Ora toccava a lui. Pronunciò una formula magica inventata sul momento, si lasciò guidare dall'istinto perché quel potere, ora ne era sicuro, non era del loro mondo. Durò un minuto intero ma alla fine ci riuscì, all'improvviso una impalpabile nebbia grigiastra scaturì dal nulla avvolgendo tutti i demoni per poi alzarsi rapidamente in cielo e scomparire con un accecante lampo bianco. Poi caddero tutti a terra svenuti. Poco alla volta fece rifluire il suo potere liberandola dal suo peso opprimente, Sara aprì gli occhi guardandolo dispiaciuta, non pensava che quel potere potesse dare così assuefazione.
"Ok...lo rifaremo, non così ma ci andremo vicino, va bene?"
"È stato...meraviglioso, ho potuto sentire ogni parte di te....vorrei che anche tu provassi lo stesso"
"Questo contatto è reciproco, anche per me è stato bellissimo".
Riluttanti si allontanarono e cominciarono a scendere al limitare del quartiere, poco dopo arrivò anche Logan.
"Non mi stanchero' mai di vedervi all'opera, avete scoperto qualcosa?".
"Si e non ti piacerà, erano tutti preda di un potente incantesimo, il problema è che chi l'ha formulato conosce la magia oscura molto bene. Ho potuto spezzarla solo perché anch'io la conosco".
"Magia oscura...chissà se è tutto collegato....".
"Cosa intendi?" chiese Sara.
"Forse è meglio che sia mio padre a spiegarvi. Ora andiamo a palazzo, ho rinviato la riunione a oggi pomeriggio. Qui ci penseranno i miei a rimettere in ordine".
"Perfetto, andiamo subito. Prima di incontrare sua maestà devo contattare mia madre, devo dirle qualcosa di urgente".
Si alzarono in volo e dopo pochi minuti furono all'entrata del palazzo, si separarono poco dopo, Logan avrebbe mandato qualcuno a prenderli direttamente alla loro camera.
Giunti finalmente alle loro stanze si spogliarono per andarsi a fare un bagno, ne avevano assolutamente bisogno.
"Tu vai avanti, io contatto mia madre per parlare con Alex".
"Digli di non fare cose stupide o sua madre gli farà diventare quel bel culetto che si ritrova incandescente.... e ....digli che gli voglio bene!"
"Perché non ci parli tu?"
"Se sentissi la sua voce dopo quello che ho saputo mollerei tutto e tornerei da lui, meglio....che sia tu a parlarci. Maledizione!!!"
Se ne andò verso il bagno con i pugni chiusi, Marcus sentì il suo tormento divorarle il cuore, doveva tornare da suo figlio ma sapeva che non poteva. Non importava quanto lui fosse forte, rimaneva sempre il suo dolce cucciolotto e saperlo in pericolo la tormentava. Ora come ora era pericolosa e molto irritabile, sperò che la riunione del pomeriggio andasse per il meglio o qualcuno ci avrebbe rimesso la vita.
Si sedette sul letto e cercò la madre.
"Mamma? Mi senti?"
"Tesoro mio! Finalmente, state bene?"
"Si, ho bisogno urgente di parlare con Alex e con papà, riesci a mettermi in contatto?"
"Marcus, devo dirti un po' di cose...".
Un quarto d'ora dopo chiuse il collegamento, durante quel tempo aveva tenuto esclusa Sara e con il senno di poi era stato meglio. Ma non poteva tenerle tutto nascosto, non a lei, decise di saltare la parte del ferimento della madre. Se a lui aveva provocato una rabbia improvvisa che solo per poco era riuscito a contenere, lei sarebbe esplosa abbandonando tutto per tornare e affrontare da sola il responsabile solo per la sete di vendetta. Poi sarebbero sopraggiunti altri motivi. Decise di riferire la parte del rapimento e il fatto che Alex stava andando a riprendersi la sua amata e probabilmente ad affrontare il suo destino.
" Sara..."
"Allora come sta il mio bambino....Marcus, che succede!?"
Si immerse nella grande vasca in marmo rosa e una volta seduto le raccontò la situazione. Considerando che Sofia era come se fosse sua figlia riuscì a restare relativamente calma fatto eccezione per uno scatto d'ira che mandò in frantumi parte del bordo vasca. Quando ebbe il quadro completo stringeva i pugnali nelle mani, Marcus ancora una volta non capì da dove fossero saltati fuori ma non indagò oltre, con i canini snudati respirava profondamente cercando di resistere al desiderio di tornare dal figlio. Il corpo nudo con il sapone che lentamente scendeva accarezzandole i seni era una visione tremendamente eccitante ma cercò di tenerselo per se, ora doveva aspettare che si calmasse. Finalmente dopo parecchio tempo abbassò le armi che in un attimo scomparvero come erano apparse, tornò a sedersi ed infine sparì sott'acqua. D'un tratto si alzò in piedi e uscendo dalla vasca gli disse poche parole.
"Andiamo, facciamo quello per cui siamo venuti e torniamo da nostro figlio".
Uscirono dalla camera pochi minuti dopo, la persona che doveva accompagnarli non era ancora arrivata quindi decisero di andare a mangiare qualcosa prima di incontrare Darius. Percorsero il lungo corridoio in silenzio, entrambi con la mente ai fatti appena accaduti e al prossimo futuro. Svoltato l'angolo si ritrovarono davanti la stessa demone che li aveva accompagnati la prima volta. Sorpresa si bloccò e non appena incrociò lo sguardo con Marcus sfoderò il più sensuale e malizioso dei sorrisi.
"Buongiorno, stavo venendo a prenderti. Avevi bisogno di me?".
Fece solo un passo verso di lui dopodiché si ritrovò due lame puntate al collo e una guardiana a dir poco innervosita alle sue spalle.
"Mi occupo io dei suoi bisogni, ora gira i tacchi e sparisci. Conosciamo la strada!".
Fu più un sibilo che altro ma il messaggio arrivò senza fraintendimenti, il sorriso scomparve e fece posto ad una faccia seria. Marcus la vide alzare le mani ma in lei non vide paura, sembrava che avesse capito con chi aveva a che fare e dai suoi gesti controllati si intuiva che non era una semplice cameriera. Probabilmente era una guerriera molto esperta.
"Ok ho capito, puoi abbassare le armi, volevo solo stuzzicare un po' il prescelto ma a quanto sembra lui vede solo te. Ed è un vero peccato che tanta bellezza sia una tua esclusiva, il sovrano mi ha mandato a cercarvi, vi aspetta nel suo studio. Seguitemi".
Sara abbassò le armi ma continuò a tenerle in bella vista, non aveva ribattuto ma lo sguardo che si erano scambiate fu sufficiente.
"Le donne sono terrificanti" pensò Marcus guardando prima i pugnali della moglie e poi i movimenti calcolati e attenti della demone. Arrivati allo studio la demone si congedò ma prima di andarsene disse qualcosa sottovoce all'orecchio di Sara che rispose con un sorriso.
"Quando vuoi!".
Detto questo si allontanò facendo l'occhiolino a Marcus che rispose con un inchino, subito dopo un brivido gelido percorse la schiena, senza indugiare oltre entrò nello studio.
"Ragazzi! Avete fatto presto, ho mandato Lucilla solo cinque minuti fa!"
"Si....l'abbiamo incontrata..."
Disse Marcus indicando con gli occhi i pugnali della moglie.
"Capisco, sedetevi forza, tra poco arriverà la colazione".
Il modo in cui lo aveva detto e il mezzo sorriso chiarì ogni cosa, aveva scelto quella demone con cura.
"Allora, Logan mi ha detto che avete risolto sia il problema dei due vecchi bacucchi che il casino scoppiato il città. Mi ha detto anche che c'è lo zampino di un mago oscuro....".
"Non so se sia un mago ma sicuramente è qualcuno che conosce molto bene quel tipo di magia. È successo qualcosa di strano ieri?"
Darius si appoggiò allo schienale della grande poltrona in pelle, quella era l'unico lusso che si era concesso da che era salito al trono. Si massaggio' il mento pensieroso come un vecchio saggio anche se all'apparenza sembrava un giovane venticinquenne nel pieno della sua forza fisica.
"Prima che scoppiasse il putiferio mi è arrivata la notizia che nei gironi più bassi le anime sembravano come impazzite, i guardiani  ne hanno dovuto bruciare un gran numero prima del tempo. Sono sceso a controllare di persona e oltre alla confusione ho percepito uno strano potere ma prima che potessi capire di cosa si trattasse è tornato tutto alla normalità. Questa cosa è quantomeno strana, per poter agire sulle anime in pena qualcosa di veramente grosso e pericoloso deve essere in atto da qualche parte".
I due si guardarono collegando i recenti avvenimenti, fu Sara a spiegare cosa avevano visto la sera prima.
"Non ci credo, uno dei primi ha infranto il giuramento ed è comparso qui nel mondo dei demoni....un portale per il mondo oscuro...cosa sta succedendo!?"
"Qualcosa di terribile che potrebbe annientare il nostro mondo e non abbiamo più tempo. Ma c'è anche una buona notizia, il messaggero mi ha liberato, sono di nuovo io, in tutto per tutto".
Non capì subito cosa intendesse ma il sorriso di Sara gli schiarì il mistero.
"Vuoi dire che hai recuperato il tuo potere?"
"Si, appieno ma quando ho provato a distruggere il portale nemmeno io sono riuscito a scalfirlo. Darius dobbiamo prepararci e in fretta, oggi riuniremo tutti i clan e formeremo un immenso esercito. Non ci sarà tempo per le liti interne, se saranno tutti d'accordo bene viceversa..."
"Viceversa li faremo andare d'accordo lo stesso, non abbiamo tempo per i capricci. Dobbiamo tornare indietro al più presto".
"Ci sono problemi di sopra?"
"Il mio bambino è in pericolo e devo tornare da lui"
Raccontarono anche del pericolo nel loro mondo e dell'avversario che probabilmente Alex doveva affrontare.
"A questo punto credo che le due cose siano collegate, probabilmente qualcuno è arrivato nel nostro mondo per preparare il tutto confondendosi perfettamente. E deve essere molto pericoloso ma ho fiducia in mio figlio, è potente, forse anche più di me. Ed è molto intelligente, riuscirà a cavarsela. Noi dovremo fare il nostro, lui ce la farà, con lui c'è mio padre".
Ad interromperli arrivò la colazione, a portarla fu la nuova fiamma di Darius che a giudicare dai sorrisi era diventata qualcosa di più. Era tutto in stile italiano, caffè, cappuccino, cornetti con vari ripieni e fette biscottate con marmellata fatta in casa. Mangiarono con calma parlando di come impostare la riunione del pomeriggio poi si congedarono. Marcus e Sara tornarono alle loro stanze per riposare qualche ora mentre Darius mandò a chiamare il figlio che arrivò quasi subito.
"Logan, fai preparare le guardie nella sala del trono in alta uniforme, quella di oggi sarà probabilmente la riunione più importante di sempre. Mi hanno raccontato cosa sta per accadere e benché abbiano ostentato calma e sicurezza ho percepito in entrambi una profonda preoccupazione. Oggi dobbiamo decidere se unirci per salvare il nostro mondo o soccombere con esso. Io voglio vivere perché sto per sposarmi nuovamente, dobbiamo far capire che siamo tutti in pericolo".
"Non ci credo...ma non impari mai? Ormai ho perso il conto dei tuoi matrimoni!"
Detto questo uscì dallo studio continuando a borbottare. Darius lo guardò uscire con orgoglio, sapeva che aveva capito perfettamente la serietà della situazione ma da quando stava con la sua compagna guardiana aveva cominciato a prendere la vita con spirito.
"Ho perso il conto anch'io dei matrimoni ma solo uno mi è rimasto nel cuore, solo lei ho amato veramente, solo per lei ho pianto quando è caduta in guerra e solo lei mi ha dato mio figlio".

Il primo angelo demone: l'eredità.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora