25. Tutto ha inizio

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Ai piedi della montagna un immenso esercito come mai si era visto dall'inizio dei tempi si era radunato in attesa di scontrarsi con il loro destino. Ogni demone che potesse brandire un'arma o che fosse in grado di combattere a mani nude era stato mobilitato, in mezzo ai demoni di sembianze umane, che erano la quasi totalità, si mescolavano esseri dalle sembianze animali di tutte le forme e dimensioni. Questi benché fossero affiliati ai vari clan vivevano lontani dai centri abitati in piccole tribù sparse un po' ovunque. Marcus era andato personalmente a parlare con ognuna di esse dividendosi con Sara le numerose tappe. Era stato difficile farsi comprendere ma a differenza di altri demoni più civilizzati questi, una volta compreso il pericolo, avevano accettato di combattere senza fare storie, anzi, in molti li avevano ringraziati per essere sempre presenti a garantire la pace. A qualche centinaio di metri dalla linea del fronte in una grande tenda circolare erano riuniti tutti i capo clan attorno ad un grande tavolo circolare. Il sovrano era seduto come tutti gli altri in tenuta da battaglia, non portava nessuna armatura ma una semplice placca in argento finemente decorata a protezione del cuore sorretta da due spesse stringhe di cuoio, per suo volere non aveva indossato nessun ornamento regale ma aveva indossato i suoi soliti abiti da battaglia che con lui avevano attraversato centinaia di battaglie. Il motivo era semplice, ognuno di loro era lì per salvare il proprio mondo e come tutti gli altri voleva combattere senza tirarsi indietro. Non erano valse a nulla le proteste di Logan e dei suoi consiglieri, questa volta avrebbe combattuto con la sua gente, fianco a fianco e se doveva morire voleva farlo con la spada in mano. Più di tutti si era arrabbiata Sara, non lo voleva in prima linea, lui doveva dirigere l'esercito dalle retrovie per mantenere l'ordine ma era stato tutto vano. Al culmine della rabbia gli aveva urlato in faccia che era uno stupido demone ottuso colpendolo più volte sul viso con degli schiaffi. Darius non aveva reagito lasciandola sfogare, sapeva fin troppo bene che lei gli era affezionata come se fosse un secondo padre e quello scatto d'ira era frutto anche del suo sangue in parte demone, proprio per questo non l'aveva fermata ben sapendo che non era saggio per nessuno contrastare una donna demone al culmine della frustrazione. Quando finalmente si era calmata era crollata fra le sue braccia stringendolo forte, da lui aveva ottenuto un'unica promessa, non morire. Qualche ora dopo Marcus si era scusato con lui.
"Ti chiedo scusa, non l'ho mai vista così..."
"Non ti preoccupare, lei per me è come una figlia e non può che farmi piacere quello che ha fatto. Le voglio bene proprio come Viola. E poi so perfettamente che parte di quella frustrazione è dovuta ad Alex. Posso solo immaginare cosa le passi per la testa ad essere costretta qui mentre vostro figlio dovrà affrontare un pericolo probabilmente ben peggiore di questo".
" Già, non si da pace...e temo che quando sarà il momento non riuscirò a contenerla. Ti chiedo il favore di mettere qualcuno dei tuoi a proteggerla ma di non starle troppo vicino, potrebbero incappare nei suoi pugnali".
"Ho ordinato a quattro delle mie guardie personali di seguirla, sono i migliori scelti personalmente da Logan. E sanno che devono vegliare su di lei lasciandole però....spazio di manovra".
Intorno al tavolo le discussioni erano accese, ogni capoclan voleva essere in prima linea per dimostrare il loro valore e sia Marcus che Darius stavano faticando non poco per mantenere l'ordine. Infine a zittire tutti di colpo fu il forte tonfo che un'enorme alabarda aveva prodotto piantandosi in mezzo al tavolo in legno facendo volare in ogni direzione tutti i suppellettili appoggiati sul tavolo. A brandirla era Sara che esasperata dalla confusione, dall'attesa per la battaglia, dal non sapere cosa stesse succedendo al figlio e ai suoi cari nel mondo di sopra era esplosa scagliando sul tavolo la prima cosa che le era capitata fra le mani. La fortuna, se così si può dire, ha voluto che di fianco a lei fossero impilate delle armi fra le quali l'alabarda stessa e una enorme morning star. L'alabarda, per la fortuna di tutti era quella più vicina. Con i canini snudati, gli occhi neri come la notte con le sfaccettature rosse che danzavano impazzite respirò a fondo godendo del ritrovato silenzio. Marcus era impietrito e non riuscì a dire nulla, aveva sentito la sua impazienza e frustrazione montare sempre più pericolosamente e aveva cercato in tutti i modi di calmarla parlandole in privato ma non era servito a nulla. Poi preso dalle discussioni si era distaccato dalla sua mente per qualche minuto, questo aveva dato il colpo di grazia sentendosi per qualche attimo completamente sola. Guardò furente ogni demone sfidandolo a dire qualsiasi cosa, poi si girò verso Darius e con un sorriso dolce ma tagliente come un rasoio gli disse tranquillamente.
"Mi scuso vostra maestà ma la confusione era insopportabile. Ora vorrei che lei ascoltasse l'idea che mio marito ed io cerchiamo di spiegare da più di quattro ore a questo branco di alti demoni con il cervello atrofizzato. Posso??"
Il silenzio che ne seguì fu a dir poco assordante. Logan si era girato mettendosi le mani sulla bocca cercando di non scoppiare a ridere, Marcus aveva sgranato gli occhi incapace di proferire parola, sentiva la moglie sul baratro della pazzia e temeva che se una mosca si fosse alzata in volo turbando quel silenzio assoluto lei sarebbe esplosa definitivamente cominciando da sola la guerra contro chiunque si fosse messo davanti. Si coprì il viso pensando a come in un istante anni di pazienti ed estenuanti trattative per mettere pace ed armonia fra i clan fossero andati in fumo. Darius dal canto suo osservava la ragazza a metà tra il divertito e l'incredulo. Passò un minuto intero quando uno dei presenti si azzardò a controbattere qualcosa. Prima che preferisse una sola sillaba Darius lo zittì con una mano salvandogli la vita.
"Bene ragazza mia, ora hai la mia attenzione e quella di tutti i presenti. Voi dirci cosa avete pensato?"
Con tutta la calma di questo mondo e come se nulla fosse successo estrasse con un movimento deciso la lama dal tavolo lasciando un solco profondo a testimonianza di quanto potesse essere pericoloso farla infuriare.
"Grazie sire, cercherò di essere chiara e sintetica".
Cominciò a camminare lentamente intorno al tavolo con l'alabarda appoggiata alla spalla, quell'arma le stava piacendo troppo, pensò preoccupato Marcus.
"Non l'avevo mai provata, è uno strumento a dir poco magnifico!"
"Smetti di agitarla per favore, metti paura per non parlare di quello che hai fatto. Ma cosa ti è saltato in men..."
"Ora abbiamo l'attenzione di tutti no? Tu sei troppo buono, ora tocca a me, stai buono e ascolta, tesoro!"
Marcus cercò di trovare una posizione comoda su quella sedia che improvvisamente era diventata scomodissima. Lì erano riuniti i demoni più forti di tutti gli inferi, non che questo potesse preoccuparlo, ma fuori da quella tenda c'erano centinaia di migliaia di demoni pesantemente armati e se qualcosa fosse andato storto un mare di sangue avrebbe innondato la valle.
Incurante dei pensieri del marito Sara cominciò a parlare.
"Quello che tutti voi ignorate è chi dobbiamo affrontare. Non si tratta di una guerra tra demoni e guardiani come quelle del passato. Ciò che sta per attraversare quel portale è un esercito di maghi oscuri che distruggerà il nostro mondo. Ognuno di essi è più forte di tutti voi messi insieme, l'unico in grado di affrontarli e Marcus. Qui non si tratta più di dimostrare il proprio valore rispetto agli altri razza di idioti!! Se fate di testa vostra morirete tutti con il vostro valore annegato in un mucchio di cenere. Noi abbiamo bisogno di un unico esercito, unito e coeso che li tenga impegnati il più a lungo possibile per darci il tempo di eliminarli".
Mentre parlava girando intorno continuava a passarsi di mano quell'arma ammirandone la lama affilata e la forma particolare. Ormai era entrata a far parte del suo arsenale.
"La smetti di agitare quell'affare? Stanno sudando freddo!"
"Non posso farci niente, è bellissima ed è bilanciata in modo perfetto. La voglio!"
"Fai come vuoi..."
"Come sempre, tesoro"
Lo guardò facendogli l'occhiolino.
"La strategia è semplice, non esistono più clan o fazioni, tutti i demoni più forti dovranno essere in prima linea, fianco a fianco, dietro di loro dovranno esserci tutti gli altri con lance e spade lunghe per colpire i loro punti ciechi e possibilmente strappargli i braccialetti che portano al polso o alla caviglia. Nelle retrovie ci saranno i maghi, loro dovranno limitare i loro movimenti. Durante lo scontro i demoni con sembianze non umane più forti e agili dovranno attaccarli alle spalle per impedire che formino una linea compatta e abbiano il tempo di formulare incantesimi complessi. Nessuno di loro deve passare o potrebbero attraversare i portali distruggendo il mondo esterno togliendovi per sempre ciò che più amate. Le anime corrotte degli umani. Questo è quanto. Ora vorrei sapere se vostra maestà è d'accordo"
Darius la guardò orgoglioso, era fiero di lei. In lei vedeva lo stesso spirito indomabile della figlia.
"Come sempre sei stata chiarissima e diretta. Credo che nessuno qui abbia da obiettare, vero?"
Nessuno rispose, tutti erano seduti con lo sguardo rivolto al sovrano e con un occhio attenti alla lama che si muoveva alle loro spalle. Tutti però avevano capito, ognuno di loro sapeva quale potere si celasse in Marcus e di quanto terribile fosse la moglie in battaglia. Ora si erano anche resi conto di quanto fossero inutili le loro dispute di fronte a quel pericolo.
"Bene, direi che la strategia è accettata. Ognuno dovrà selezionare i migliori combattenti e mandarlo al fronte. Fate come ha detto Sara. Non so se ci rivedremo quindi ve lo dirò ora, è un onore combattere al vostro fianco e se dovremo morire....fatelo con una spada in mano e la testa di quei bastardi infilzata sulla punta!!"
Un urlo si levò da quel cerchio di demoni, pochi minuti dopo nella tenda rimasero soli loro due, Darius e Logan.
"Ragazza mia, tu sei una forza della natura. Ti prego non cambiare mai".
Logan stava versando del liquore nei bicchieri con affianco l'amico, stava ancora ridendo e il volto stanco di Marcus alimentava le risa.
"Amico mio non ti invidio, se mai dovessi farla arrabbiare per te è la fine!"
"Logan per favore....ma almeno ora siamo pronti"
"Si, lotteremo fino alla fine ma se quello che ha detto Sara e vero sarà un massacro".
"Vorrei dirti di no ma...."
Si girò e gli mise una mano sulla spalla.
"Noi faremo il nostro, per la prima volta siamo un esercito unito e compatto. Potranno anche essere potentissimi ma noi non siamo da meno. Voi fate quello che dovete e alla fine festeggeremo la vittoria"
Darius in piedi sulla soglia della tenda osservava silenzioso l'immenso esercito che si estendeva di fronte a lui, mai prima d'ora si erano riuniti tanti demoni e mai prima di allora tutti erano uniti a combattere lo stesso nemico. Sara si mise al suo fianco, aveva recuperato un po' di tranquillità e ripensando a quello che aveva appena fatto arrossi' sulle guance.
"Forse...ho un po' esagerato.....mi dispiace"
La guardò silenzioso ammirandone la bellezza, anche se alcune demoni lo erano molto di più, in lei si poteva vedere una forza senza eguali unita ad una femminilità degna di una regina. Capiva molto bene perché Marcus fosse così attratto da lei. Ma in lei Darius vedeva solo una ragazza umana con una forza interiore infinita costretta a portare sulle spalle un peso troppo grande. La tirò a se stringendole le spalle.
"Guarda. Davanti a noi si estende l'esercito dei demoni, dall'inizio dei tempi mai era successa una cosa simile. Ogni abitante degli inferi è qui pronto a combattere per un unico scopo. Per le prima volta siamo uniti. Ed è solo merito vostro. Non chiedere mai scusa per quello che fai se pensi che sia giusto. C'era bisogno di qualcuno che mettesse in chiaro le cose. Sei stata brava e comunque.... è stato uno spasso!"
Sara gli diede un leggero pugno al fianco guardandolo arrabbiata ma poi sorrise.
"Già ma ora vorrei solo nascondermi..."
Si bloccò, all'improvviso sentì il sangue ghiacciarsi e si girò di scatto per guardare il marito, attraverso lui aveva sentito l'oscurità esplodere in quel mondo.
"Marcus..."
"Si, Darius, il portale si è aperto e...."
"Si figliolo, ora lo sento anch'io, qualcosa di terribile si sta riversando oltre quel crinale. Logan suona il corno, la battaglia per il nostro mondo è appena iniziata".
Logan prese da un cassetto un corno enorme dal colore nero e argento, si mise davanti alla tenda e con un profondo respiro soffiò al suo interno. In tutta la valle risuonò il suono basso e profondo dell'inizio della battaglia.
"Ragazzi miei, vi chiedo solo una cosa, state attenti e non fate nulla di insensato, voi siete la nostra speranza. Per il resto....dimostrate quanto è grande il vostro potere e quale terribile sbaglio hanno commesso. Ora andate.
Si strinsero in un forte abbraccio e subito dopo si alzarono in volo verso un punto lontano della valle. Logan rientrò riponendo il corno nel cassetto, dopodiché prese la sua spada porgendo al padre la sua.
"Non temere, ho visto il potere di Marcus e niente e nessuno può contrastarlo".
"So di cosa è capace ma ora abbiamo davanti qualcosa di molto diverso. Spero con tutto il cuore che non succeda loro nulla o....dovremo fare i conti con la compagna di Robert. Tu non eri ancora nato ma io ho visto con i miei occhi di cosa è capace quando perde la ragione e non so cosa sia peggio!"

Il primo angelo demone: l'eredità.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora