27. Scontro

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Da sotto le macerie fu colpito senza sosta, ogni colpo subìto era terribile e non riuscì a rialzarsi per contrastarlo. Era sopraffatto da tanta forza, le ferite non facevano in tempo a rimarginarsi e il sangue aveva ricoperto il volto e buona parte del busto. Doveva muoversi o sarebbe stato troppo tardi. Nella sua mente sentì crescere una voce che poco alla volta divenne assordante fino a scuoterlo definitivamente.
"ALZATI!!"
Era lei che gridava nella sua testa con tutta la sua forza. La sua voce in qualche modo gli era arrivata e tanto bastò per rompere gli ultimi indugi. Urlò con tutta la voce che aveva, intorno a sé ogni cosa espose in un boato assordante. Si alzò in volo e senza esitare si scagliò contro Gabriel colpendolo con tutta la forza che aveva. Colto di sorpresa subì l'attacco indietreggiando sotto la sua furia. Ma si riprese subito, rispose colpo su colpo, Alex non riusciva a trovare un varco nella sua  difesa. I colpi si alternavano  ad attacchi di magia, la violenza dello scontro fece tremare tutta la vallata provocando enormi fenditure nel terreno.
"Sei forte lo ammetto...ma è tutto inutile".
Dette quelle parole si allontanò da lui, Marcus lo vide allargare le braccia e subito dopo intorno a lui una sfera tremolante di un nero traslucido lo avvolse completamente. Qualcosa di terribile stava per accadere.
Molto distante da loro si stava combattendo una dura battaglia. Gli esseri liberati da Gabriel si erano precipitati verso il gruppo di Robert. Airin, Rose e Viola si erano spostate davanti al gruppo di bestie a forma di cane, queste erano sorprendentemente intelligenti, avevano capito subito che le tre guerriere non erano da sottovalutare e si erano disposti in modo tale da circondarle su ogni lato. Fatto questo avevano attaccato in modo mirato impedendo loro qualsiasi via di fuga visto che non potevano nemmeno volare dato che sopra di loro volteggiavano minacciose creature terrificanti. Ogni colpo andato a segno risultava inutile, le ferite guarivano quasi subito mentre quelle inferte dai loro artigli e zanne erano dolorose e profonde. Inoltre la guarigione risultava lenta, probabilmente utilizzavano qualche veleno che annullava la rigenerazione. Solo grazie a July e al suo potere che le osservava preoccupata da una collinetta poco lontana riuscivano a sopportare il dolore.
"Airin non riesco a trovare il loro punto debole" Disse Rose schiena a schiena con lei.
"Nemmeno io e non possiamo nemmeno alzarci in volo con quelle bestiacce sopra di noi. Si limitano a girare intorno ma sono sicura che stanno aspettando l'occasione giusta per attaccarci".
Viola evitò per un pelo una zampata irta di artigli spaventosi che sfiorarono il viso, d'istinto esplose una fiammata viola che procurò profonde ustioni alla bestia. Questa si ritirò claudicante ma nel giro di pochi minuti era completamente guarita.
"Ragazze, non so voi ma io comincio a stancarmi..." Viola lo disse mentre faceva roteare la sottile spada che aveva scelto dall'arsenale di Airin. La demone sembrava quasi divertirsi, era passato moltissimo tempo da quando aveva combattuto così duramente e questo la rendeva euforica.
"Hai ragione, da quello che ci ha detto Robert il loro punto debole, almeno originariamente, era alla base del collo. Il loro cuore si trova lì ma non sappiamo se la mutazione che hanno subito ne abbia spostato la posizione. E c'è solo un modo per saperlo".
Entrambe la guardarono e nei suoi occhi videro qualcosa che fece loro gelare il sangue. Con una calma fuori dal tempo Airin accarezzò con le sottili dita la lama della sua amata spada guardando nel mentre la vittima che aveva scelto con occhi di ghiaccio. Rose riconobbe qualcosa in quello sguardo e cominciò a preoccuparsi quasi più per lei che per quello che le circondava.
" Viola, tesoro, riusciresti a tenerli occupati per qualche secondo? Tutti tranne quello con la macchia nera sull'occhio"
"Certo, non so cos'hai in mente ma non vedo l'ora di vederlo"
"Rose....facciamo quella cosa. Lasciati guidare da me".
"La vuoi fare qui!? Ma sei pazza?"
"No, ma mi sto innervosendo, stai pronta".
Ad un cenno di Airin, Viola partì all'attacco. Rinfodero' la spada e lanciò tutt'intorno a loro fiammate a creare un anello di fuoco. Rimase scoperta una piccola porzione intorno alla bestia designata e fu allora che le due guardiane partirono. Viola le osservò muoversi in perfetta armonia, attaccarono la bestia ai lati, mentre Rose cercava di attirare la sua attenzione ferendolo lievemente Airin gli girava intorno cercando un'apertura. Entrambe sembravano danzare in perfetto sincronismo scambiandosi posizione. Viola le guardò estasiata. Ma doveva dar loro il tempo di portare a termine quello che avevano in mente. Le altre bestie si innervosirono bloccate dietro la cortina di fiamme sapendo che uno dei loro era all'interno. Una di esse ruppe gli indugi e attraversò il muro di fiamme ustionandosi gravemente. Le altre, una alla volta, la seguirono e Viola fece il possibile per respingerle con la spada.
"Signore, sono dolente ma dovreste darvi una mossa, i cucciolotti cominciano ad innervosirsi e io sono un po' a corto di energia"
"Resisti ancora un attimo tesoro...abbiamo quasi fatto".
Rose si muoveva seguendo la volontà dell'amica, quella tecnica di unione delle menti era molto simile al legame tra Marcus e Sara ma loro, per padroneggiarla alla perfezione, avevano dovuto allenarsi per anni nonostante i loro doni molto simili. Poi finalmente arrivò il momento, la bestia incautamente diede le spalle ad Airin per un'istante e in quel momento con un movimento fulmineo lei abbassò la spada su di lui. Un attimo dopo la testa rotolò a qualche metro di distanza. Subito dopo tutte e tre si riunirono pronte a respingere i nemici.
La bestia decapitata e accasciata al suolo di fronte a loro rivelò ciò che rimaneva del cuore, era ancora alla base del collo.
"Bene, ora sappiamo. Dobbiamo solo infilzarli".
Airin lo disse con una calma serafica, come se dovessero cogliere un frutto da un ramo basso della pianta. Rose e Viola la guardarono interdette. Tutte e tre però non si accorsero che dal corpo decapitato cominciò a ricrescere pian piano il cuore tagliato e poco alla volta fu nuovamente ricoperto dalla carne nuova che stava ricrescendo.
Poco lontano  Robert, Julius, Lucy e Loren cercavano di sfuggire come meglio potevano alla frusta enorme ed infuocata di quelle enormi creature demoniache. Ogni attacco sferrato non sortiva alcun effetto, la pelle spessa e dura non veniva nemmeno scalfita dalle spade, Robert ricorse a potenti incantesimi ma venivano respinti ed annullati come se nulla fosse. Viola e Loren cercavano di colpirli alle spalle sfruttando la loro agilità ma anche loro dovettero desistere ben presto. Julius era gravemente ferito ma non diede cenno di cedimento.
"HEI Robert.... questo è il momento di un'idea brillante!"
"Già, il problema è che non mi viene in mente nulla. Purtroppo sembra che siano stati pesantemente rimodellati con qualche tipo di magia oscura molto potente. E quelle fruste sono una cosa nuova, non ho mai letto nulla nelle cronache antiche".
"Perfetto..."
"Mamma?"
"Dimmi"
Entrambe armate di spada lunga e vestite con una tuta nera orlata di un blu profondo sembravano due amazzoni bellissime. Le loro forme risaltavano sotto la sottile tuta aderente e specialmente Loren, con il seno prosperoso, lasciava ben poco all'immaginazione.
"Papà ti ha visto prima di partire?"
"Si, non voleva lasciarmi andare e mi ha fatto una testa così per tenerti al sicuro"
"Già, lui non riesce a capire noi demoni. Ma io mi riferivo ad altro"
E le fece capire con lo sguardo a cosa si riferisse.
"Mmmhhh... si, quello è venuto subito dopo....non avevamo tempo altrimenti mi avrebbe portato di peso in camera..."
"Non è giusto. Perché non mi hai passato quei geni?"
"Lucy..."
"Lasciamo stare. Senti, ho un'idea. Per metterla in atto però devo arrivare in testa a uno di quelli. Mi aiuti?"
Loren la guardò pensierosa ma lo sguardo della figlia era talmente concentrato su quello che voleva  fare che decise di assecondarla.
"Non so cos'hai in mente ma ti aiutero'. Guai a te se fai qualcosa di avventato...."
"Mamma, davvero? Più avventato di questo?".
Disse indicando con la punta della spada ciò che stava loro davanti.
"Hai ragione ma...stai comunque attenta".
"Dammi un secondo, spiego a Robert di cosa ho bisogno e arrivo".
Aprì le piccole ali nere e volò in un attimo da Robert per poi fare subito ritorno.
"Appena ti darò il segnale voglio che mi lanci".
" Cooosa!!"
"Voglio che mi prendi e che mi lanci più forte che puoi in alto, ho bisogno di una spinta aggiuntiva per anticipare le loro mosse. Al resto penso io"
"Tu sei pazza!"
"Già. Invece di passarmi i geni che mi servivano mi hai passato quelli fuori di testa. Colpa tua mammina. E ora vieni con me!"
Loren non seppe rispondere, sua figlia era così e le ricordava fin troppo come era lei da giovane, senza paura e con l'adrenalina al massimo. La seguì senza fiatare e giunte al limite del raggio delle fruste aspettarono. Pochi secondi dopo sia Robert che Julius attaccarono insieme i tre demoni. Robert esplose su due di essi un potente attacco magico che li bloccò per qualche attimo mentre Julius affrontò il terzo bloccando a mezz'aria il braccio armato.
"Ora mamma!"
Loren le prese le mani e cominciò a roteare su se stessa a pochi centimetri da terra. In pochissimo tempo divennero una macchia unica e all'improvviso lasciò la figlia che sfruttando lo slancio aprì a malapena le ali saettando quasi invisibile sopra le teste dei nemici. Appena arrivata sopra uno di essi si fermò e senza perdere tempo precipitò a terra passando a pochi centimetri da lui. Nel mentre infilò la spada nella fenditura infuocata all'altezza del petto. Subito dopo toccò terra rotolando lontano incosciente. Loren la raggiunse subito prendendola in braccio e allontanandosi appena in tempo mentre una scia infuocata si infrangeva a terra dove pochi attimi prima giaceva Lucy.
Atterrò dietro Robert con il corpo della figlia fumante. Il viso era pesantemente ustionato così come le mani. La vicinanza con quell'essere era stata terribile.
"Lucy!!! Tu sei una pazza!!"
La piccola demone si risvegliò in preda a spasmi di dolore terribili mentre poco alla volta le pesanti ustioni si stavano lentamente cicatrizzando.
"Colpa....tua...dovevi...darmi....più tette"
"Ma..."
"Guardate"
Allungò leggermente la mano verso l'essere che aveva colpito. Rimasero tutti increduli, con le braccia al petto sembrava stesse soffrendo. Dalle fenditure di tutto il corpo le fiamme esplosero in getti rossi ardenti mentre poco alla volta si accasciò al terreno.
"Mentre lo attaccavamo ho notato che...continuavano a tenere quella fenditura protetta...ahi! Forse è il loro punto debole".
Poi svenne.
Robert la guardò pensieroso, quella ragazza aveva uno spirito d'osservazione a dir poco incredibile oltre ad un coraggio che rasentava pericolosamente l'incoscienza.
"Loren, prendi questa piccola incosciente e mettetevi al riparo. Proteggila fino a quando non sarà guarita completamente".
"Ma..."
"Niente ma. Fai come ha detto lui, voi avete fatto anche troppo. Ora tocca a noi. Ne va del nostro onore di maschi!"
Julius le fece l'occhiolino invitandola ad allontanarsi velocemente.
"La metterò al sicuro e poi tornerò, io sono sua madre e non posso rimanere in disparte"
Quando si furono allontanate si prepararono nuovamente ad affrontarli.
"Donne. Sono in eterna competizione" Esordì il guardiano.
"E già... com'era? Ne va del nostro onore di maschi?"
"Lascia perdere..."
"Chissà cosa direbbe quella piccola demone che combatte la in fondo".
Lo sguardo del possente guardiano mise fine alla discussione.
"Bene, ora sappiamo dove colpire ma non credo che si lasceranno ingannare nuovamente".
"Già, dovremo fare alla vecchia maniera. Non sarà facile".
I due partirono all'attacco mentre l'essere colpito da Lucy ormai era diventato una piccola montagnola di lava incandescente che andava pian piano solidificandosi. Sia Airin che Robert però non si accorsero che dall'alto stava per piombare su di loro il vero problema.
Sofia combatteva come una furia, i suoi attacchi precisi bilanciavano la sua inesperienza in battaglia mettendola al pari della demone. Lei, grazie alla sua esperienza e al suo duro allenamento attaccava senza sosta con le sue corte spade che stringeva nelle mani da guerriera.
"Non sei male stupida guardiana ma è tutto inutile. Tu morirai, tutti morirete!"
"Chiudi quella bocca, noi non perderemo mai. Tu non sai cosa si cela dentro di lui. E comunque cosa credi, pensi che lui ti salverà? Pensi che lui ti terrà con se? Ti ucciderà, lui è corrotto dalla magia oscura".
"Se deciderà di sacrificarmi lo farò volentieri".
"Sei fuori di testa"
"Può essere ma a una stupida guardiana non deve interessare".
Tornarono ad incrociare le armi, la demone era fenomenale e solo grazie ai duri allenamenti con la nonna e al suo dono riusciva a schivare i suoi attacchi. Ma più combatteva più sentiva crescere in lei la forza, vedeva dove voleva colpire e parava impeccabilmente per poi affondare a sua volta. Sul suo volto comparve un sinistro sorriso.
In alto nel cielo una sfera enorme si era formata intorno a Gabriel, al suo interno si poteva intravvedere una figura sfocata con le mani alzate. Alex aveva provato in tutti i modi ad infrangerla ma era stato tutto vano. Ogni attacco era stato assorbito increspando leggermente la superficie.
"Qui si mette male".
Rinunciò ad attaccare, doveva far allontanare tutti dalla valle, sentiva che l'energia contenuta in quella sfera era immensa.
"Sofia allontanati!" inviò il suo pensiero a lei ma in tutta risposta ricevette qualcosa di assurdo. La sensazione che ne ricevette poteva essere tradotta così: "smetti di trattenerti e datti da fare, io sono impegnata ora".
"Sono impegnata... ma sta scherzando!?" pensò preoccupato. Guardò nella sua direzione e la vide combattere ad armi pari contro quella demone. Si muoveva con eleganza affondando colpi precisi e potenti, era bellissima. Sul suo volto vide anche qualcosa di inaspettato, le sue delicate ed invitanti labbra disegnavano un leggero sorriso che rendeva la situazione assurda.
"Ma come devo fare con te..."
Controllò anche tutti gli altri, in qualche modo stavano contrastando quelle creature ma non potevano allontanarsi visto che sopra di loro volteggiavano minacciosi quegli strani esseri.
"Devo fermarlo, concentrati.... ci deve essere un modo...pensa...."
Raccolse i suoi pensieri respirando lentamente, rivide le sue ricerche, i suoi allenamenti, i momenti con lei... "no, questo non serve", poi si materializzò un'idea. Poteva funzionare ma doveva calcolare il momento alla perfezione, troppo presto e non sarebbe servito a nulla, troppo tardi e sarebbe stata la fine per tutti. Si guardò intorno e vide quello che stava cercando. Preparò una barriera sferica grande quanto quella che aveva di fronte e impiegò alcuni secondi per apportare le modifiche necessarie, poi la fece sparire. Giusto pochi attimi dopo Gabriel parlò.
"Sparite ora, per sempre!"
Lo vide abbassare le mani per liberare l'energia di quella sfera, prima che tutto fosse ridotto al nulla mise in atto il piano. Pensò alla madre e pronunciò poche parole giusto nel momento in cui la sfera esplose. Gabriel e ciò che lo circondava sparirono dalla sua vista, sotto di lui sentì la demone gridare disperata mentre si alzava in volo verso di lui per affrontarlo. Non riuscì però a fare che pochi metri, Sofia la raggiunse colpendola con un calcio facendola precipitare al suolo.
"Dove pensi d'andare, non abbiamo ancora finito"
La demone però non ascoltava, accecata della rabbia e dalla disperazione si scagliò su di lei con tutta la forza che aveva, Sofia indietreggiò sotto la sua furia respingendo a fatica i suoi attacchi. Poi la montagna alta migliaia di metri che sovrastava la valle fu scossa da forti terremoti crollando infine su se stessa. Il boato fu tremendo e assordante tanto che tutti, comprese le creature si immobilizzarono. L'unico modo per contenere tutto quel potere era intrappolarlo al suo interno per farlo implodere su se stesso all'interno della barriera che aveva creato. Pochi attimi prima che succedesse aveva trasferito quella barriera al di sotto della montagna poi, nel momento stesso in cui stava per esplodere raccolse tutta la sua forza trasferendo al suo interno la sfera con Gabriel all'interno nella speranza di eliminarlo. Visto che i tentativi di infrangere la sfera erano falliti aveva pensato di spostare tutto insieme anche se non era sicuro di riuscirci. Il contraccolpo aveva mandato in frantumi l'intera montagna seppellendo il suo avversario sotto migliaia di tonnellate di roccia.
Robert guardò allibito il cielo dove prima si ergeva il monte per poi spostare lo sguardo sul nipote.
"Tutto suo padre, se non abbatte almeno una montagna non è contento!" esordì tra sorpresa e orgoglio.
Alex non sentì più l'aura oscura del suo avversario, si apprestò quindi ad eliminare le creature che stavano affrontando i suoi nonni ma la terra ebbe un fremito.
Qualcosa stava per accadere.
Ogni cosa si fermò, il tempo stesso si fermò. L'aria divenne immobile così come ogni essere vivente intorno a loro compresi Sofia e tutti gli altri. Il cielo divenne cremisi e lentamente ogni singolo masso che componeva la montagna lievitò in aria.
Pochi istanti dopo un vortice immenso composto da quelle rocce roteava sopra la sua testa, sotto di esso una figura nera avvolta da una nebbia grigia la comandava con un braccio alzato.

Il primo angelo demone: l'eredità.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora