28. Sacrificio

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La natura di quel potere oscuro era nero e profondo, mentre lo osservava stupito si rese conto di esserne quasi affascinato. Poteva sentire l'immensa forza che avvolgeva ogni cosa tanto da fermare il tempo stesso. Poteva contrastarlo? Dentro di lui si agitava un potere altrettanto incredibile e ora che il suo avversario aveva mostrato il suo vero essere sentiva il desiderio di lasciarsi andare. Il suo potere lo stava seducendo e premeva per uscire e confrontarsi con lui. La sua coscienza gli stava urlando a gran voce di tenerlo a freno ma era come contrastare un fiume in piena con un misero argine. Stava per lasciarsi andare e non sapeva se sarebbe riuscito a rimanere se stesso. Ma la tentazione era forte, troppo per farcela da solo. Chiuse gli occhi mentre il suo avversario, rendendosi conto della lotta che stava affrontando interiormente, lo istigava sempre di più ampliando al massimo la sua aura e cullandolo con suadenti parole.
"Lasciati andare, sarai libero da ogni regola e assaporerai il vero potere. Lo sento, vuole uscire. Lasciati andare. Potrai vedere un mondo nuovo, loro ti accoglieranno!"
Alex era al limite, stava per cedere. Gli argini stavano per crollare. Nella sua mente, in quel mare nero ed invitante, una piccola luce cercava disperatamente di farsi strada nel buio sempre può fitto. Non capiva cosa fosse ma inspiegabilmente lo attirava a se. Decise di allungare una mano e finalmente la toccò. Un'esplosione di luce invase ogni suo pensiero illuminando di una calda luce il suo essere. La riconobbe, era lei, e lo stava chiamando. Si lasciò guidare abbandonandosi completamente a lei e finalmente riuscì a sentirla.
"Sono qui, con te. So cosa stai provando, non aver paura. Rimani con me e andrà tutto bene. Ora lasciati andare, libera quello che hai nel cuore, io ti guidero'".
Sentì il suo calore avvolgerlo delicatamente e ricordò la prima sera in cui i loro corpi nudi si strinsero nel loro amore.
Poco alla volta il tempo ricominciò a scorrere, prima l'aria poi i fili d'erba e pochi attimi dopo un lampo accecante illuminò la vallata. Nel cielo, sotto quel vortice immenso di pietra, Alex provò  per la prima volta il pieno controllo di tutto il suo potere. Le sue ali erano fiamme accecanti che illuminavano il cielo. Le lingue di fuoco bianchissime danzavano lentamente nascondendo occasionalmente piccole fiammelle di un blu intenso. I suoi occhi erano diventati neri come il più profondo degli abissi illuminati occasionalmente da piccoli riverberi rosso scuro. Sotto di lui Sofia ne rimase incantata.
"Perché ti opponi, avresti potuto vivere con noi conquistando l'intero universo".
"Non mi interessa il potere, ciò che voglio è qui e lo difenderò ad ogni costo".
"E allora muori!"
Il vortice si fermò e subito dopo una valanga enorme si riversò su di lui ad una velocità terribile. Alex non si scompose, ora sentiva il suo potere scorrere liberamente ma poteva controllarlo, con lei. Quando la montagna di rocce era ormai sul punto di seppellirlo con una mano le deviò dove prima vi era la montagna ristabilendo, seppur in modo approssimativo, la catena montuosa.
"Fantastico!"
Il commento era giunto alle sue spalle, all'improvviso si era materializzata e lo aveva abbracciato baciandolo sul collo.
"Sofi...."
"Mmmmhhhh.......siii....."
"Se continui così non andiamo da nessuna parte...."
"Lo so...ma sei terribilmente sexy.... e i tuoi occhi....mi ci tufferei! Uf, va bene, fallo fuori alla svelta. Io e te abbiamo da fare!"
"Agli ordini mia signora"
"Bravo, continua così e ti darò un bel premio. Ora vado, ho una faccenda in sospeso anch'io".
Prima che tornasse dalla sua avversaria le prese la mano, come sempre ne rimase affascinato, i suoi occhi lo stregarono nuovamente.
"Grazie, senza il tuo aiuto io..."
"Io sono qui per questo, io sono qui per te. Sempre. Quando lo capirai davvero, stupido testone, non dovremo più temere nessuno. Ora fagli il culo senza trattenerti o ti pesto io. Tesoro!"
Volò via facendogli l'occhiolino. Fece un profondo respiro e si girò  verso di lui.
"Chiudiamo questa faccenda Gabriel. Te lo chiedo di nuovo per l'ultima volta. Arrenditi!"
In tutta risposta gli lanciò un attacco tremendo, fu investito da una nube grigia rovente che lo costrinse a proteggersi con le ali. La potenza fu tale che devastò un ampia area della vallata. Capì subito che lo scontro ora sarebbe stato su un livello completamente diverso e l'area che avevano predisposto non era più sufficiente. Doveva fare qualcosa. I pensieri andarono a qualche tempo prima quando passava ore nella biblioteca del padre a leggere tomi antichi in cui venivano menzionate di tanto in tanto formule antiche che nessuno più usava in quanto richiedevano un enorme sforzo, non per nulla venivano utilizzate  dai primi guardiani. In quei ricordi vi erano alcune formule particolari sia di guardiani che di demoni che aveva appreso dai libri del nonno. "Chissà se combinandone un paio da entrambi i mondi....". Pensò mentre veniva colpito da un nuovo attacco, doveva fare in fretta, la barriera era al limite. Volò in alto nel cielo al limite dell'atmosfera, Gabriel non si aspettò quella mossa e rimase a guardarlo pensieroso, questo diede ad Alex il tempo necessario per concentrarsi. Senza perdere tempo a capire come fare si lasciò trasportare dall'istinto, raccolse il suo potere dal profondo, un vortice impetuoso di luce accecante lo avvolse facendo turbinare l'aria rarefatta intorno a lui, prima di lanciare l'incantesimo cercò il suo tocco, subito lei rispose capendo cosa volesse fare. Lo accompagnò fino a liberare tutto il suo potere. Da sopra la sua testa si andò a formare un'immensa barriera del colore del cielo degli inferi, questo perché l'incantesimo guida era di quel mondo. Tutta l'area venne catapultata in una dimensione parallela, le montagne e ogni singolo filo d'erba al suo interno furono trasportati in quel luogo fuori dal tempo e dallo spazio, guardando al di fuori della barriera infatti non si scorgeva nulla se non un turbinio incolore di nebbia.
"Incredibile! È riuscito a fare una cosa impossibile. È potente come il padre...." Robert guardò verso di lui affascinato come tutti gli altri, la forza di Alex era stata rivelata.
"Impressionante, dico davvero, ma pensi che servirà a qualcosa? Non avete scampo!".
Gabriel volò verso di lui per attaccarlo, Alex invece di affrontarlo si allontanò al massimo della velocità, aveva bisogno di qualche minuto per recuperare le forze.
Sotto di loro ripresero le battaglie, Airin e le compagne nonostante avessero svelato la posizione del cuore di quegli esseri si resero conto ben presto che non era sufficiente, una volta  colpiti al cuore si riprendevano dopo qualche minuto. Inoltre avevano cominciato ad essere attaccate anche quegli esseri volanti, ad intervalli regolari uno di essi le frastornava con un'onda di ultrasuoni che li colpiva direttamente al cervello provocando forti dolori. A quel punto erano preda di attacchi brutali che procuravano profonde ferite.
"Airin...non possiamo continuare così...."
"Lo so..."
Improvvisamente l'attacco combinato di due bestie fece breccia nelle loro difese, Viola fu trascinata via da uno di loro stringendole la caviglia nelle fauci. Il dolore la fece urlare, cercò di liberarsi colpendolo con la spada ma era tutto inutile, provò a lanciare le sue fiamme ma l'onda sonica che le attanagliava le meningi non le permetteva di fare nulla. Stava per essere sbranata da un gruppo di tre bestie in attesa a pochi metri. Airin la vide allontanarsi trascinata fra atroci dolori, stava per correre in suo aiuto ma fu fermata da due di loro mentre un altro essere alato si unì al compagno aumentando l'intensità degli ultrasuoni. La testa le stava scoppiando e la vista di Viola che stava per essere divorata da quelle bestie la fece cedere del tutto. Pose un ginocchio a terra e con le ultime forze raggiunse con il pensiero July che ormai allo stremo cercava in tutti i modi di alleviare la stretta di quegli attacchi mentali.
"July...tesoro...vorrei facessi una cosa per....me...."
"Si, sono allo stremo ma ci provero'. Cosa vuoi che faccia?"
Rose vide l'amica a terra, capì che per lei era particolarmente doloroso visto il suo dono così particolare. Le si avvicinò difendendola come poteva, anche lei era al limite. Poi improvvisamente Airin alzò la testa rialzandosi come se nulla fosse, Rose rimase di sasso non appena notò il suo volto. Solo un'altra volta aveva visto quell'espressione molto tempo prima. Lei ora era nel suo mondo e niente e nessuno poteva comunicare con lei. Estrasse le sue candide ali e con una calma fuori dal tempo raccolse la sua arma. Quelle bestie avevano risvegliato il peggior demone che esistesse in entrambi i mondi, solo che lei aveva le sembianze del guardiano delle leggende. La guardò solo un attimo poi volò nel cielo riducendo a brandelli i due esseri responsabili della loro sofferenza. Impiegò una manciata di secondi tanto che nessuno dei loro compagni si accorse in tempo di lei. Era una furia, una pioggia rossa cadde a terra accompagnata dai resti informi di quegli esseri, si muoveva ad una velocità incredibile urlando ad ogni uccisione. Rose ne rimase affascinata, come allora la guardò infierire senza pietà contro chiunque le si parasse davanti ma allo stesso tempo ebbe il timore che la stesse perdendo. L'ultima volta  che era entrata in quello stato credeva di averla persa per sempre ed era servito molto tempo per farla tornare in se. Doveva aiutarla in qualche modo o questa volta...
"Airin!!! Ti prego fermati!!"
Ma era inutile, non sentiva nulla e la sua mente sembrava assente, cosa aveva fatto? Guardò July e dal suo viso in lacrime capì. Lei aveva reciso il suo potere e la sua mente, la sua coscienza era stata rinchiusa in una scatola in fondo al suo cuore lasciando viva solo la rabbia. Capì cosa avesse chiesto alla figlia.

Il primo angelo demone: l'eredità.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora