31. Prendi la mia mano

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Il rumore che fino a qualche attimo prima gli attanagliava la mente era sparito, ora un calore intenso pervadeva il suo corpo ma non era fastidioso, nonostante sembrasse che la pelle prendesse fuoco percepiva un tepore intenso. Sembrava famigliare ma non ricordava il perché. Voleva rialzarsi ma qualcosa in quell'abisso oscuro e infinito in cui aveva gettato quella parte di se inutile e dolorosa lo stava intralciando e pareva prendere forza grazie a quel calore. Cosa stava accadendo? Capì che la causa di tutto era quella strana creatura che gli teneva la mano e che incomprensibilmente non aveva paura di lui. Immobilizzato a terra non sapeva che fare, agì quindi d'istinto e con le sue enormi ali avvolse se stesso e quell'umana in un bozzolo nero. Non sapeva perché avesse fatto una cosa simile ma qualcosa lo ave a spinto a farlo. Il bozzolo esternamente divenne una corazza inaccessibile a chiunque. July e Sara vi si gettarono sopra nel vano tentativo di romperlo ma dopo alcuni pugni disperati furono respinte da una scossa elettrica che le sbalzò lontano per fortuna incolumi. July non si arrese ma fu fermata da Marcus che la tenne stretta a se mentre si dimenava in preda alla pazzia.
"July ti prego fermati....non puoi fare nulla"
"Liberala ti prego...Marcus tu puoi farlo!"
"Mi spiace ma....quando sei stata sbalzata via ho provato ad avvicinarmi e... il potere rinchiuso in quel bozzolo è immenso. Se provassi a romperlo....tutto verrebbe annientato"
"Non mi interessa, rivoglio mia figlia!"
Sara le si avvicinò e la strinse a se.
"Non possiamo...July. Loro morirebbero e....tutto il mondo li seguirebbe. Dobbiamo avere fiducia in lei....lei ce la farà, lo so, tornerà indietro e salverà anche Alex"
Airin si avvicinò a loro, fece una carenza ad entrambe e poi andò ad inginocchiarsi vicino al bozzolo.
"Sara, July, venite qui"
Fece segno di mettersi ai suoi lati, poi prese loro le mani e chiuse gli occhi. Entrambe si sentirono strappare dai loro corpi e guidate da Airin penetrarono dentro quell'involucro nero. Attraversarono una barriera di energia infrangendola, la forza di Airin era dirompente.
"Non possiamo fare molto ma...almeno possiamo sentirli e magari...."
Si fermarono, tutto era buio e nell'assoluto silenzio, le loro menti erano strettamente collegate quindi tutte potevano sentire i pensieri e le sensazioni di ognuna. Tutte e tre provarono desolazione e paura. Il nulla nel più profondo del suo significato si dipanava dinnanzi a loro.
"Mamma ma dove siamo"
"Non lo so, ho seguito il flusso del suo potere e...qui si ferma tutto"
"Lo so io...lo sento. Questo è.... mio figlio. Alex, amore mio, perché...."
Sofia nel momento stesso in cui era stata avvolta dalle ali sentì il corpo cedere ma rimase cosciente, si lasciò quindi risucchiare da quell'abisso che si era improvvisamente aperto. La sua mente cadde in un pozzo infinito e buio. Stranamente non provò alcuna paura, sentiva solo che doveva lasciarsi trasportare perché in un punto lontano di quella vastità qualcuno la stava chiamando. Quel filo debole ed effimero era familiare, sentiva che il suo cuore ne era attratto, no, ogni fibra del suo essere bramava di raggiungere il capo di quel filo e capì. Lui la stava chiamando, disperatamente. La sua mente fu invasa da un unico pensiero, ciò che più amava, ciò per cui lei stessa viveva, respirava e combatteva era là, da qualche parte e lei doveva trovarlo. O sarebbe morta nel farlo, non aveva importanza.
Da molto lontano Airin e le due madri sentirono tutto ma non potevano avvicinarsi, potevano solo rimanere lì ad aspettare e pregare.
"Tesori miei, la nonna è qui e vi aspetta. Sofia so che ce la puoi fare, tu sei speciale, torna da me con lui".
Sofia percepì qualcosa, un'aura familiare era lì vicino e sembrava vegliare su di lei.
"Ce la farò, ti riportero' indietro, con me...."
Al di fuori Marcus e Robert avevano assistito impotenti, non avevano capito cosa avesse in mente Airin e quando lo capirono era troppo tardi. Erano corsi a sorreggerle non appena la loro coscienza si era allontanata, Robert stringeva a se Airin mentre Marcus in mezzo alla moglie e alla sorella le strinse al petto avvolgendole con le ali.
"Mamma cosa hai fatto...non posso raggiungervi....non sento più Sara e se non riusciste più a tornare...."
"Davvero è così strano? Sai chi è tua madre e loro due...beh, i loro figli sono li, noi non potevamo fermarle. Teniamole strette, io ho fiducia in loro. Torneranno"
Loren e Lucy mano nella mano osservarono la scena mute, anche se demoni avevano imparato cosa significasse la famiglia e ora parte di essa era chissà dove. Viola stretta a Julius tremava impaziente, avrebbe voluto seguirle ma capiva che ora toccava a loro e non poteva far altro che aspettare. Si strinse ancora di più al guardiano ignorando i suoi lamenti di dolore mentre lei stritolava le sue ossa malconce. Qualche minuto dopo arrivò Greg, la battaglia con due maghi oscuri sfuggiti dal regno degli inferi ed emersi in superficie era stata cruenta e il prezzo per essere riusciti ad ucciderli era stato altissimo. Decine e decine di guardiani, veterani e giovani reclute erano periti. Lui stesso aveva riportato profonde ferite ma incurante di tutto era partito per raggiungerli. Quando arrivò non riuscì a capire cosa avesse davanti agli occhi.
"Marcus...cosa..."
Non appena le ali lasciarono intravvedere July svenuta e con i capelli non più colore dell'oro ma di un argento vivo si precipitò da lei stringendola forte.
"Cos'è successo!! E dov'è Sofia, dimmelo!!"
Fu Robert a spiegare tutto e quando finì Greg era bianco in viso, incapace di parlare. Strinse a se July guardando implorante il bozzolo di fronte a loro.
Sofia continuò a seguire quel debole contatto, sentiva che era vicina ma all'improvviso fu fermata bruscamente. La sua coscienza fu attaccata da qualcosa di terribile, si sentì lacerare, il dolore fu indescrivibile mentre si sentiva allontanare dalla sua meta.
"Chi sei? Lasciami andare!!"
"Cosa speri di fare piccolo essere, colui che cerchi non esiste più. Tu stessa fra poco verrai annientata insieme a tutto questo inutile mondo"
"Tu non farai nulla, lui è ancora vivo e io lo troverò. Chi pensi sia stato a fare questo?"
"Anche se fosse fra poco sparirà per sempre. Lui non può nulla, tu non puoi nulla!"
"Non sai niente di noi, Alex è solo uno zuccone...essersi ridotto così, per me...noi torneremo!"
"Ora muori..."
Improvvisamente la stretta si interruppe, Sofia riconobbe subito quella forza e senza attendere proseguì. Da molto lontano erano riuscite a dare un'opportunità a Sofia, Airin, Sara e July non potevano interferire con la ragazza ma potevano contrastare in qualche modo quel potere e Sara non indugiò. Tutta la sua forza e la sua disperazione si scontrarono con quel potere immenso, senza la minima paura lo aveva affrontato supportata da Airin e July.
"Ora te la vedrai con me, ora so che lui è vivo, sei tu l'intruso. Non permetterò di metterti in mezzo"
La foga con cui affrontò quel potere provocò degli spasmi nel suo corpo, Marcus la sentì tremare e subito capì, lei stava lottando come solo lei sapeva fare. Sofia intanto proseguì sempre più veloce, lo sentiva, era vicino, poteva quasi toccarlo.
"ALEX!!!"
Una piccola luce brillò in lontananza ma si accorse che non poteva andare oltre, non era come prima, era arrivata alla fine del viaggio. Doveva risvegliarlo e doveva tornare da solo.
"Alex ti prego, svegliati. So che mi senti, io sono qui, sono viva. Torna da me, ti prego!"
Intanto la lotta tra quella coscienza oscura e immensa e le tre donne proseguiva cruenta, lo scontro era impari ma Sara rifiutava  di cedere, rivoleva suo figlio e niente e nessuno poteva fermarla. Airin cercava di aiutarla come poteva e July cercava di mantenere saldo il collegamento fra di loro ma Sara era una furia. Anche se combattevano una battaglia strana con il potere della mente mai avevano visto Sara in quel modo, era un demone, il più temibile demone degli inferi nello stesso corpo della guardiana più letale di sempre.
"Sara stai attenta!!! Così ti...."
"Airin!! Stai zitta e aiutami senza intralciarmi....rivoglio mio figlio!"
Non potevano vedersi ma entrambe sapevano che se fossero state nei loro corpi Sara avrebbe avuto i canini snudati e il viso di un demone assetato di sangue, in quello stato solo Marcus avrebbe potuto calmarla e con molta fatica. Ma proprio perché non erano nei loro corpi la lotta le stavano consumando, Airin con il suo dono riusciva a contrastare gli effetti di quella lotta ma lei stava subendo pesanti ripercussioni, la sua coscienza si stava lacerando. July impiegò ciò che le era rimasto del suo potere, era ben poca cosa rispetto a prima ma non si risparmiò aiutata dalla madre. Sofia sentì tutto in qualche modo, doveva sbrigarsi.
"Alex svegliati!! Io sono qui, sono viva. ALEX!!! Torna da me...devi ancora portarmi fuori a cena maledizione....ALEX...ALEX...."
Col pensiero cercò di allungarsi verso la luce che ora pulsava con maggiore forza, immaginò la sua mano allungarsi verso di lui per afferrarlo.
"Alex...ti prego...afferra la mia mano...io ti amo...torna da me!!"
Nel bozzolo le loro mani si strinsero, anzi, fu la sua a stringere quella di lei. Un'esplosione di luce accecante investì Sofia facendola tornare indietro con una forza dirompente. In quel vortice di luce si sentì stringere dolcemente da un calore che ben conosceva.
"Sofia...sei tu? Davvero sei tu?"
"Si....stupido testone...perché, dimmi perché!"
"Io non lo so, ricordo di averti visto a terra....con quella ferita. Poi non ti ho più sentita  e io...qualcosa in me si è spezzato e....ti avevo persa!!"
"Tu non mi perderai mai, io e te saremo insieme per sempre. E comunque non potevo morire lì, tu non mi hai ancora..."
"Si, lo so. Me lo hai ripetuto un milione di volte...."
Alex strinse la sua anima alla sua e finalmente sentì di nuovo il suo tocco, la sua presenza. Ripensò a quel momento e a cosa aveva provato, una fitta al cuore lo fece vacillare ma cancellò quel pensiero, lei era li con lui. Il resto non contava.
"Alex, la nonna..."
"Si lo so. Ora ti riporto indietro, da qui in poi tocca a me"
"Lo so ma vedi di non fare fesserie come tuo solito"
"Promesso"
Da fuori il bozzolo tremò, piccole crepe andarono a formarsi su tutto l'involucro allargandosi rapidamente e facendo filtrare una luce intensa. Poi andò in frantumi e lentamente Sofia si rialzò. Alex raggiunse la madre e la nonna, entrambe sfinite riuscivano ancora a contrastare il suo io più oscuro governato dal suo potere fuori controllo. Solo grazie agli ultimi sforzi di July erano riuscite a rimanere coscienti.
"Mamma!! Nonna! Fermatevi"
Sara si bloccò immediatamente, riconobbe la presenza del figlio e  senza dire nulla lo avvolse intorno a se.
"Bambino mio...amore mio..."
Alex sentì il suo amore sconfinato, poteva essere paragonato solo a quello che sentiva da Sofia anche se quello della madre era qualcosa di assoluto e purissimo. Per un attimo si sentì sopraffatto. Poi arrivò la coscienza di sua nonna e tanto bastò per non riuscire più a contenere tanto affetto.
"Tesoro mio!"
"Sto bene, ora sto bene. Dovete andarvene subito, io ..."
"Non ci penso nemmeno!"
Sara era irremovibile.
"Mamma, nonna, questa è una battaglia mia e mia soltanto. Devo riavere il mio potere e rimetterlo al suo posto. Solo io posso farlo, da solo. Per favore, non abbiamo molto tempo"
"Alex, dov'è Sofia"
"Zia lei sta bene, ti aspetta...di là"
Airin capì cosa Alex intendesse, solo lui poteva mettere ordine al caos del suo io, loro dovevano solo aspettarlo.
"Sara, July torniamo indietro. Lui sa cosa deve fare"
Sara se ne convinse ma poco prima di sparire si fermò.
"Alex...non fare tardi o mi arrabbio!"
Poi se ne andò.
"A volte mi fa una paura... bene, sembra un'assurdità ma vediamo di riportare all'ordine....me stesso"
"E così hai deciso di tornare. Ma ormai è tardi, io sono il vero padrone di questo potere"
"Non credo proprio"
Tornate indietro dovettero farsi aiutare per rialzarsi, erano distrutte. July non si accorse nemmeno del marito, camminò incespicando più volte fino ad arrivare dalla figlia che si reggeva in piedi a malapena, la baciò e poi la strinse a sé piangendo di gioia. Subito furono raggiunte da Greg che a malapena riusciva a muoversi dallo spavento di averle perse per sempre e le abbracciò entrambe in silenzio. Airin si strinse a Robert, non disse nulla, si limitò a ritrovare la sua anima e la strinse a se.
"Sara, stai bene?"
"Credo di si...vieni"
Affondò il morso sul collo di lui assaporando il suo sangue mentre riuniva la sua anima alla sua, così Marcus capì cosa fosse successo e cosa doveva ancora accadere. Guardò verso il figlio e lo vide rialzarsi, il suo aspetto non era cambiato, la sua pelle era nera come la notte me le sue ali erano tornate quelle di sempre, il bianco e il nero brillavano alla luce del sole mentre sprazzi di argento riflettevano la luce sul terreno. Volò alto nel cielo allontanandosi dalla Terra, doveva lottare con se stesso e aveva bisogno di molto spazio. Andò molto lontano, nello spazio profondo, lì in assenza di gravità rimase immobile fluttuando lentamente nel nulla. Nella dimensione della sua anima però si era scatenato l'inferno. Lottare senza una presenza fisica era anomalo, un tornado di fiamme sembrava avvolgere entrambe le presenze. Colui che si era impossessato del suo corpo era l'essenza stessa del suo potere che bramava di uscire libero da quel corpo che lo teneva sotto controllo. Alex sentì il suo desiderio di uscire libero distruggendo qualunque cosa solo per autocompiacersi della sua potenza.
"Lasciami andare! Voglio uscire, voglio tutto!"
"Sapevo che eri pericoloso, tenerti stretto a me è sempre stato difficile...non posso. Anch'io vorrei liberarmi....vivere tranquillo. Ma non posso"
Lo scontro proseguì nel silenzio assoluto ma stava per giungere alla conclusione. Contrastare il proprio potere era di per se impossibile ma Alex vi aveva convissuto per tutta la vita e lo conosceva molto bene. Represse il piccolo desiderio di lasciarlo andare, da sempre desiderava una vita normale senza quel costante impulso di cedere ad esso, quello era il suo destino e comunque, senza di esso, non avrebbe conosciuto tutte le persone che lo circondavano, soprattutto lei. Si concentrò, per riavere il pieno controllo doveva fare una cosa molto rischiosa, espanse la sua coscienza fino ai limiti dell'universo e poi lo lasciò libero. Il suo corpo si illuminò fino a raggiungere la luminosità del sole, da terra tutti videro una nuova stella che illuminò il cielo. Alex aveva liberato tutto il suo potere, poteva sentirlo ridere ebbro di felicità, un fascio di energia percorse l'intero firmamento abbattendo ogni legge fisica raggiungendo i limiti estremi dell'universo. Poi cominciò a rinchiuderlo poco alla volta con la coscienza che poco prima aveva espanso, come un involucro che piano piano si richiude lo avvolse contenendolo in uno spazio sempre più piccolo. Lo sentì urlare di rabbia, aveva saggiato la libertà per pochi attimi e ora si vedeva ritornare alla sua gabbia.
"Mi spiace ma non posso, la tua sofferenza sarà la mia, come è sempre stato".
Poi tutto finì, Alex era tornato in se e il suo corpo di nuovo quello di un tempo. Lentamente si girò verso la Terra e con un sospiro ritornò indietro.
Molto prima di arrivare a terra ancora con la testa a ciò che era successo poco prima fu investito da una cascata di capelli dorati, non ebbe il tempo di dire nulla, le sue labbra erano preda di lei. Si lasciò cullare da quella dolce morbidezza, sembravano trascorsi secoli dall'ultima volta, il suo respiro gli accarezzava il viso ed era come una dolce brezza di una notte d'estate. Si perse completamente in lei dimenticando ogni cosa.
" mi sei mancata"
"Non quanto sei mancato a me. È tutto a posto ora? Quello che sto baciando...è il mio ragazzo?"
"Al cento per cento e...."
Si bloccò sconcertato, da sotto quella camicia ormai a brandelli si intravvedeva una grossa cicatrice rossastra. Lentamente scostò i lembi, continuava lungo il petto impietosamente.
"Alex...qui ci vedono...aspetta almeno che rientriamo..."
"Tu eri...io ti ho visto..."
"Si ma sono riuscita in qualche modo a limitare i danni e...."
Non riuscì a finire la frase, la strinse a se forte, quasi soffocandola. Aveva pensato d'averla persa per sempre. Sofia non disse nulla, capì cosa potesse aver provato e si lasciò stringere. Il suo calore era bellissimo. Alex infuse in lei una piccola parte del suo potere e insieme alla sua abilità di rigenerazione fece sparire per sempre quella orrenda testimonianza lasciando la pelle perfetta ed invitante come era prima.
"Ti voglio....ora..."
"Alex anch'io ma...ci stanno guardando tutti"
"Mmm...ok ma quando torneremo...."
"Quando torneremo sarai tu ad essere mio"
Detto questo si staccò da lui e ridendo come solo lei sapeva fare lo lasciò da solo nel cielo tornando da tutti gli altri. La seguì subito dopo e quando fu a terra venne rapito da Sara che per dieci minuti buoni lo stritolo' in ogni modo prima di lasciarlo ad Airin che ripeté lo stesso trattamento riservato a Sara. Passarono alcune ore necessarie a riprendersi quel tanto che bastava per tornare indietro, Airin raccolse il corpo di Rose e stringendolo a se volò verso casa in silenzio.

Il primo angelo demone: l'eredità.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora