Da un anno ormai non tornavano più a casa, erano stanchi, abbattuti e ancora non erano arrivati a nulla. Dopo anni di relativa calma improvvisamente da un anno a questa parte gli inferi erano entrati in una fase di caos e instabilità. Le scaramucce e gli scontri erano via via diventati più frequenti tanto che avevano indotto Lucifer a richiedere il loro aiuto in veste di ambasciatori della pace. Marcus e Sara erano accorsi subito mai pensando che il problema avesse potuto costringerli a rimanere per tutto quel tempo. Qualcosa non quadrava, gli scontri fra clan rivali c'erano sempre stati ma si risolvevano sempre in pochi giorni con qualche ferito grave e diversi arresti. Ora la storia era differente, ogni clan era in lotta con almeno altri due per motivi futili e insensati, cercare di farli ragionare parlando con i capi risolveva la questione per qualche giorno per poi precipitare nuovamente. I due intervenivano appoggiando le varie squadre di guardie ma senza usare i loro poteri appieno o avrebbero scatenato ancora più confusione.
Nella lussuosa camera da letto del palazzo reale che Lucifer aveva destinato loro si stavano riposando stremati nel letto dopo essere tornati dall'ennesima spedizione.
"Vorrei farmi un bagno ma l'idea di alzarmi e andare nella vasca...."
"Ti capisco, vorrei anch'io ma faccio fatica anche solo pensare di spogliarmi".
"Mmmhhh...però se potessi vederti togliere quei vestiti magari potrei anche alzarmi....".
"Che stupido..."
"Sara, continuo ad avere quella strana sensazione, ogni qual volta entriamo in azione sento come un brivido lungo la schiena. Qualcosa sta giostrando questo circo, ne sono sicuro".
"Ho percepito la stessa cosa anch'io attraverso te, sono preoccupata".
"Se qualcosa o qualcuno sta tramando nell'ombra ha scelto proprio il momento giusto, da quel giorno non sono più riuscito a sentire....".
"Marcus!!!".
Il grido allarmato gli arrivò nella mante come una lama affilata, lei lo aveva bloccato giusto in tempo, avevano controllato accuratamente che quell'appartamento fosse perfettamente isolato da orecchie indiscrete ma era meglio non dire cose compromettenti e quello che stava per dire doveva rimanere segreto o sarebbe stato a dir poco un immane disastro. Solo pochissime persone sapevano cosa fosse successo quel giorno in quella gola sperduta contro Aramon e non potevano commettere l'errore di farlo sapere a tutti.
"Cavolo...devo essere proprio stanco, straparlo!".
Sara lo raggiunse con il pensiero preoccupata.
"Mi hai fatto prendere un colpo, stai più attento! E smettila di crucciarti, risolveremo anche questa cosa, come sempre! Ora alzati e andiamo a farci un bagno...puzzi!".
"Puzzo!? Ma senti che maleducata...."
Si alzò dal letto e in un attimo le fu accanto, la spogliò in pochi secondi e prendendola in braccio come una principessa si diresse verso la vasca da bagno fra le risa divertite della moglie. Passarono parecchio tempo immersi nell'acqua calda sonnecchiando e coccolandosi come non facevano da troppo tempo ma Marcus, in un angolo ben nascosto della mente impossibile da raggiungere per lei, ripensò a quel giorno in cui aveva salvato il mondo pagando però un caro prezzo. Mille pensieri vorticavano in quel piccolo angolo della mente andando a fondersi piano piano fino a sparire nel sonno che di lì a poco lo accolse nelle sue calde braccia. Sara accoccolata sul suo petto teneva gli occhi chiusi ma il sonno non riusciva ad arrivare, strinse con una mano il bordo della grande vasca mordendosi leggermente il labbro inferiore facendo uscire alcune piccole gocce scarlatte che si persero nella soffice schiuma. Il mattino dopo di buon'ora si diressero verso le cucine per fare colazione, avevano dormito fino a notte fonda nella vasca fino a quando Marcus si era svegliato come sempre faceva nel pieno della notte a causa di un incubo ricorrente che ormai ogni notte tornava a tormentarlo e accortosi di essere ancora immersi nell'acqua aveva sollevato la moglie coricandola delicatamente nel letto. Prima di riaddormentarsi al suo fianco rimase per un po' di tempo a contemplare il suo corpo meraviglioso imperlato di acqua, l'amava oltre ogni possibile immaginazione, lei era tutto per lui, il contatto mentale che avevano li univa in modo indissolubile, pensavano, si emozionavano e vivevano in simbiosi. Ma era anche la loro più grande debolezza, se mai un giorno fossero stati divisi in modo definitivo sarebbero impazziti di dolore annientandosi incapaci di vivere il vuoto della solitudine.
Arrivarono dopo aver percorso un'infinità di corridoi bellissimi e lucenti, aperte però le grandi porte in legno massiccio si ritrovarono davanti nientemeno che Lucifer in persona sorridente e divertito.
"Ben alzati ragazzi, mattinieri come sempre vedo!".
Entrambi sorpresi si inchinarono rispettosamente leggermente imbarazzati ma decisi a ricambiare la sorpresa.
"Sire Lucifer non ci aspettavamo di trovarla qui....".
"Marcus maledizione! Ma ti diverte così tanto prendermi in giro in quel modo? Sei quasi peggio di tuo padre....Darius...mi dovete chiamare Darius quando non siamo in presenza di estranei. Ma come devo fare con voi!? Robert....è tutta colpa sua e della sua idea strampalata di farmi sedere su quel maledetto scranno!".
Ancora inchinati i due trattenevano a stento le risate, sapevano benissimo che Darius odiava quelle formalità specialmente quando erano da soli ma non potevano fare a meno di stuzzicarlo a quel modo. Con il tempo era diventato come uno zio burbero ma affettuoso e gli volevano un mondo di bene.
"Beh! Ne avete ancora per molto o pensate di raddrizzare le schiene finalmente? Muoio di fame, ho fatto preparare qualcosa a Rosalia per noi, venite!".
"Come mai sei qui alle cucine Darius? Di solito non fai colazione nel tuo studio?".
"Oggi volevo fare colazione con voi, ho bisogno di parlare con qualcuno che non dica sempre si a qualunque idiozia io possa dire".
Si sedettero ad un piccolo tavolo in un angolo delle enormi cucine, i demoni si nutrivano della disperazione delle anime dannate rinchiuse nei gironi infernali ma da quando i rapporti con la superficie si erano stabilizzati ogni tanto venivano organizzati dei banchetti per assaporare alcune pietanze umane che i demoni trovavano alquanto deliziosi. Darius soprattutto apprezzava il cibo della superficie e aveva ordinato ad alcune servitrici di recarsi nel mondo umano per apprendere le varie cucine presenti fra le diverse etnie. Rosalia in particolare era stata mandata per un periodo nella stessa città di Robert per prendere lezioni di cucina da Airin la quale si era resa molto disponibile. Dopo pochi minuti una demone a dir poco bellissima alta quasi un metro e ottanta con un seno che sembrava voler strappare la tuta di pelle rossa che indossava servì un piatto ricolmo di brioches ripiene di marmellata e tre tazze di cappuccini fumanti. Prima di girarsi per andarsene sorrise in modo fin troppo malizioso al re il quale contraccambiò lo sguardo senza lasciare alcun dubbio sul tipo di rapporto i due stavano avendo.
"Forse mi sto per inguaiare ancora.....non imparo mai.....".
I due lo guardarono divertiti, Darius aveva perso il conto dei matrimoni, amava le belle donne e cedeva costantemente alle loro avances cacciandosi ripetutamente in matrimoni di brevissima durata. Ripresosi dai suoi pensieri fecero colazione parlando del più e del meno ma la discussione alla fine si incentrò sui tumulti che continuavano ad imperversare nel regno.
"Darius sicuramente te ne sarai accorto, qualcosa o qualcuno sta orchestrando il tutto, purtroppo non siamo ancora riusciti a capire bene ma è indubbio che c'è una volontà in tutta questa confusione".
"Si, il dubbio mi è venuto un mese fa quando due clan da sempre amici si sono rivoltati l'uno contro l'altro per ragioni a dir poco stupide. Da allora ho cominciato ad indagare mandando qua e là alcuni dei miei demoni più fidati. Non ho ancora nulla di concreto ma non appena saprò qualcosa vi avvisero'. E a questo proposito veniamo al vero motivo di questa mia improvvisata. Voi due ve ne tornate a casa oggi stesso. Ho già avvisato vostro padre".
Sara quasi si strozzò mentre Marcus lo guardò incredulo. Fu lei la prima a riprendersi.
"Cosa succede? Ci stai cacciando da qui perché....".
"Non dire stupidaggini cara, voi siete una gioia per i miei occhi ma dovete riposare, siete rimasti qui per un anno intero senza risparmiarvi, avete bisogno di staccare. Avete un figlio che non vedete da allora e so che vi manca la vostra casa. Dal profondo del cuore vi ringrazio per quello che avete fatto, possiamo gestire la situazione per qualche tempo quindi tornate a casa, ve lo meritate".
"Ma Darius ci sono ancora molti scontri...".
"Marcus basta, vi ho osservato in questi giorni e siete al limite, non fisicamente è chiaro ma mentalmente avete bisogno di staccare. Vi terrò informati su tutto quello che succede e se dovessi aver bisogno ve lo farò sapere. Inoltre qualcosa mi dice che i problemi non si limiteranno solamente agli inferi, anche Robert avverte qualcosa di strano in superficie. Ora finite di mangiare e filate".
I due si guardarono stupiti, nelle loro menti congiunte pensarono la stessa cosa, non volevano andarsene lasciando le cose irrisolte ma l'opportunità di tornare a casa dai propri cari era troppo allettante per non coglierla al volo. Dopo un attimo di indugio finirono in fretta la colazione e dopo aver salutato il re si incamminarono in fretta a prepararsi per il ritorno. Darius li guardò allontanarsi felice e dispiaciuto al tempo stesso, era un demone eppure per loro provava un grande affetto, quasi come se fossero suoi figli. Sulla soglia della cucina Sara si fermò, non poteva andarsene così, usò il suo potere e scomparve per ricomparire un istante dopo al fianco del sovrano, si chinò e gli stampò un lungo bacio sulla guancia sorprendendolo.
"Grazie, non sai quanto ti voglio bene".
Scomparve subito dopo non dando a Darius il tempo di rispondere il quale rimase ad osservare il fondo delle cucine massaggiandosi delicatamente la guancia. I suoi pensieri vennero interrotti pochi minuti dopo quando una voce famigliare lo ridestò.
"Sicuro che sia stata la cosa migliore da fare? La situazione è abbastanza complicata".
"Lo so figliolo ma dovevo farlo, hai visto anche tu che erano al limite. Devono riposare e ritrovare l'energia mentale che hanno perso in questo anno. Inoltre sai che così prima o poi salterà fuori quella cosa....lui deve ritrovare se stesso e quello che ha perduto. Avremo bisogno di lui più avanti, ne sono certo".
"Forse hai ragione, spero che riesca a sistemare quella cosa al più presto. Qualcosa trama nell'ombra ed è diverso da tutto ciò che abbiamo affrontato finora, lo sento".
"Da quando stai con Rose sei cambiato, anche i tuoi poteri. Credo sia una buona cosa".
"Lo spero, tu invece sei rimasto sempre uguale, devo prepararmi all'ennesima cerimonia di matrimonio?".
"Non lo so... ma devi ammettere che non è niente male!".
Mentre lo diceva osservò in modo eloquente la demone che passava davanti a loro rivolgendogli un sorriso accattivante.
Logan chiuse gli occhi incamminandosi per raggiungere il suo ufficio borbottando e scuotendo la testa.
"Non cambierà mai....dovrò rimettermi ancora quell'odiosa divisa!".
Marcus e Sara impiegarono meno di cinque minuti per tornare in camera, preparare i due zainetti con i quali erano arrivati l'anno prima (tutti gli altri vestiti erano stati forniti dalla servitù e li lasciarono appesi nell'armadio) e uscire dal palazzo. Un ultimo bacio e con due radiosi sorrisi spiccarono il volo accelerando al massimo in direzione del passaggio.
"Non vedo l'ora di riabbracciare il mio bambino....".
"Anch'io ma non lo chiamerei più così, ormai è cresciuto e.....".
"Lui è e sarà sempre il mio piccolino, punto! E comunque proprio tu parli, come ti chiama tutt'ora Airin?".
"OK, ritiro tutto!".
"Bravo, poi quando ho finito di strapazzarmelo pensavo di regalarci un lungo, lunghissimo bagno nelle nostre terme sotto casa...".
Marcus intuì i pensieri nascosti della moglie e una forte eccitazione prese ad annebbiargli i pensieri, durante quel periodo i loro momenti di intimità erano stati via via sempre più sbrigativi e freddi. Il pensiero di riavere per se la moglie come ormai non poteva da troppo tempo lo stava facendo sragionare tanto che Sara, seppur con lo stesso desiderio, lo richiamò.
"Amore se continui così rischi di farmi cadere....resisti ancora un po' e poi...sarò tutta tua".
Marcus non rispose ma le inviò i suoi pensieri tanto che lei si sentì per qualche attimo spaesata ed in preda ad una forte sensazione di calore, senza accorgersene i suo canini si allungarono già assaporando il sapore del suo sangue che sarebbe sgorgato dai suoi morsi.
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Il primo angelo demone: l'eredità.
FantasiaTerzo libro della saga, la pace dura da molti anni e sembra regnare l'armonia tra umani e demoni. Ma questo effimero equilibrio è destinato ancora una volta a spezzarsi, una minaccia proveniente da un altro mondo sta per irrompere nelle loro vite po...