22. Airin e Rose. 2

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La prima volta fu più semplice di quanto avesse immaginato, parò con facilità il colpo e con una rapida giravolta gli mozzò di netto la testa per poi infilzare il cuore. Fu automatico, la memoria muscolare funzionava a meraviglia. Poi tutto divenne confuso e avvolto dalla nebbia. Airin parava e infilzava con una semplicità disarmante, perse quasi subito il conto dei demoni abbattuti, intorno a lei ben preso si formò un piccolo spiazzo in cui ogni avversario che entrava veniva immancabilmente ucciso. I suoi compagni cominciarono ad osservarla rapiti, la vedevano danzare sul terreno con un'eleganza ultraterrena mentre i suoi capelli incorniciavano d'oro ogni movenza. Era spietata, precisa, forte e bellissima. Ma questo procurò un effetto collaterale, rapiti da tanta bravura e bellezza i suoi compagni si distraevano facilmente diventando facili bersagli. Ci vollero diversi richiami all'ordine da parte dei comandanti per riportare la disciplina. La battaglia durò parecchi giorni durante i quali non riuscì a contattare nessuno. Dentro di se però riusciva a sentire la loro aura, durante le pause si stendeva sulla branda e chiudendo gli occhi riusciva a raggiungerli. Il suo dono continuava a svilupparsi permettendole di arrivare a loro, non riusciva ancora a parlarci, ci sarebbe riuscita, ne era convinta, ma tanto bastava per tranquillizzarla. Fra tutti quella che raggiungeva meglio era Rose, forse perché avevano vissuto vicine abbastanza tempo per sviluppare un qualche legame. Un giorno poi riuscì addirittura a parlarci.
"Airin!?"
"Rose! Si sono io!"
"Ma come cavolo...."
"Ci sono riuscita! Come stai? Sai qualcosa degli altri?".
" Tu non finirai mai di sorprendermi. Io sto bene, un po' ammaccata ma nulla di che. Lucia idem, ora è alle docce per vedere se riesce finalmente a lavarsi. E tu?"
"Bene...ma non riesco a contattare gli altri. Ci sono riuscita solo con te. Ma sono sicura che stanno bene, sento la loro aura perfettamente".
"Ottimo, mi fa piacere. Qui sono arrivate voci di una guardiana che sta facendo terra bruciata intorno a se...tu ne sai qualcosa?"
"Forse....ma sono voci esagerate".
" Mmmhh....sarà. Dicono che presto ci sarà uno scontro decisivo, i demoni stanno preparando una pesante offensiva. Airin stai attenta!"
"Anche voi...come vorrei parlare anche con i ragazzi..."
"Andrà tutto bene, quando tutto finirà ci ritroveremo alla solita panchina per sentire le barzellette scadenti di Phato".
" Non vedo l'ora. Rose devo andare. State attente"
"Anche tu. Ti voglio bene"
Chiuse il collegamento e si alzò dalla branda, una piccola lacrima le aveva segnato la guancia.
Due giorni dopo erano pronti per lo scontro decisivo, un enorme esercito di demoni erano pronti a dare battaglia, questa volta sembravano ben addestrati e pesantemente armati. Probabilmente avevano già combattuto. Successe tutto molto velocemente, i due schieramenti si lanciarono all'attacco, lo scontro fu tremendo e in pochi minuti tutti si ritrovarono con le scarpe che affondavano nel terreno zuppo di sangue. Airin cercò di tenere vivo il collegamento con tutti ma era sempre più difficile, veniva attaccata da ogni lato e in più di un'occasione perse i contatti. Lo scontro durò tutto il giorno, lei divenne il centro del suo schieramento mietendo demoni senza mai arretrare, dall'inizio della guerra la sua tecnica era migliorata in modo esponenziale. A sera tutto finì, l'esercito demone era stato decimato e si era ritirato nella loro dimensione sigillando finalmente l'entrata, lei era sfinita, la divisa bianca era completamente rossa di sangue così come il suo viso ma tutti la guardavano con ammirazione. Poi finalmente si ricordò, durante la battaglia aveva perso definitivamente i contatti per concentrarsi sugli avversari, li cercò subito. Rose, Lucia poi Josh, Phato invece... Presa dal panico si inginocchiò a terra sotto lo sguardo sorpreso dei guardiani intorno, non le interessava, doveva trovarlo a tutti i costi. Spinse la sua mente al limite sondando tutta la valle, non si accorse che facendo in quel modo raggiunse un nuovo stadio del suo dono. Non lo trovava e cominciò ad andare nel panico poi sentì qualcosa di famigliare, lo seguì fino a sentire un pallido eco della sua aura. Lui...stava morendo. Non poteva vederlo, solo sul terreno intriso di sangue teneva stretta una spada con le mani sulla lama nel vano tentativo di estrarla dal cuore. Ancora pochi secondi e si sarebbe fermato.
"Phato!! Rispondimi ti prego, Phato!!"
"A-Airin...? Sei...tu?"
"Si, dimmi dove sei, ti vengo a prendere!"
"No, ormai p-per me è finita....devi fare una cosa...giuramelo..."
Airin affondò il viso fra le mani, in quel momento tutta la fatica di quei giorni le gravarono tutto il corpo, riusciva a stento a respirare.
"Phato...noi, ti prego dimmi dove sei".
" Airin, vi voglio bene, per me siete stati la famiglia che non ho mai avuto...d-dille che..."
Sentì un rantolo, la sua aura stava scomparendo.
"D-dille che l'amo, l'ho sempre amata. Per me.... esisteva...solo...lei".
Poi nulla più, la sua aura era sparita, per sempre. Pochi attimi prima che accadesse riuscì a sentire ciò che aveva nel cuore e ne fu invasa lasciandola senza fiato. Phato amava tutti loro ma per Lucia l'amore era immenso e sconfinato.
Urlò al cielo tutta la sua disperazione sentendo il cuore andare in pezzi, intorno a lei nessuno osò avvicinarsi. Poi svenne e tutto divenne nero.
Si risvegliò il giorno dopo nel suo letto, qualcuno l'aveva riportata indietro cambiandola e mettendola sotto le coperte. Tutto il dolore del giorno prima le si riversò ancora addosso soffocandola. In quel momento irruppe nella stanza Rose che vedendola sana e salva si gettò su di lei stringendola forte.
"Airin, oh Airin stai bene! Non riuscivo a trovarti e non mi hai più ricontattata, stavo impazzendo e....ma cosa succede?"
La vide con gli occhi gonfi di lacrime incapace di rispondere.
"Airin per l'amor del cielo cosa c'è, dimmelo!"
"Rose...io...lui...."
In quel momento entrarono anche Josh e Lucia, erano riusciti a tornare poco prima e sentito che Airin era stata portata in camera svenuta si erano precipitati da lei.
"Grazie al cielo stai bene!"
Lucia si fece avanti ma quando Airin la vide si ritrasse sullo schienale del letto, i suoi occhi non riuscivano a vedere bene tanto erano gonfi di lacrime.
"Airin ma cosa..."
Poi Lucia si bloccò, si guardò intorno e all'improvviso si girò verso Josh.
"Dov'è? Josh dov'è Phato!? Era con te!"
"Io..non lo so, credevo fosse qui. Ci hanno divisi poco prima della battaglia finale e non l'ho più visto..."
Lucia si girò verso Airin terrorizzata.
"Airin...cosa sai? Dimmelo, dov'è? Dimmi dov'è lui...."
Lentamente si avvicinò guardandola disperata, aveva già capito ma la sua mente rifiutava di accettarlo.
"Io...Phato...è... non ce la faccio....lui....Lucia mi dispiace! Mi dispiace...."
Con la voce rotta dal pianto le raccontò gli ultimi momenti del loro amico, Lucia divenne pericolosamente pallida ed infine svenne fra le sue braccia. Josh non disse nulla, scappò via lontano per sfogarsi da solo mentre Rose cercava fra le lacrime di consolare Airin tenendo abbracciata Lucia.
Giorni dopo, quando riuscirono ad uscire dalle loro camere per la prima volta si ritrovarono al solito posto, nessuno parlava, tutti con lo sguardo spento aspettavano vanamente di risentire la sua voce mentre raccontava l'ennesima stupidaggine.
"Lucia, io...ho parlato con lui poco prima di...prima che lui...."
All'improvviso le strinse le spalle guardandola implorante, il suo volto era pallido e scavato, aveva pianto fino allo sfinimento.
"Tu eri lì? Eri lì con lui?"
"No ma...ora riesco a comunicare con la mente, almeno con voi...credo"
"Cosa ti ha detto! Dimmelo!"
"Posso provare a fartelo sentire, non ho mai provato ma..."
"Fallo ti prego"
Le prese le mani e chiuse gli occhi, non aveva mai provato nulla del genere ma si lasciò guidare dall'istinto. Poco alla volta riuscì ad unire la sua mente con la sua e le fece sentire le sue parole. Alla fine le trasmise quello che aveva sentito nel suo cuore. Quando riaprì gli occhi rimase sorpresa, lei stava sorridendo in un mare di lacrime.
"Grazie..."
Poi si alzò e se ne andò al suo alloggio senza dire una parola. Josh non disse nulla, si alzò anche lui e sparì subito dopo, la perdita del suo migliore amico lo aveva scosso nel profondo. Rimasero loro due sedute vicine stringendosi le mani fredde.
"Mi dispiace"
"Di cosa"
"Hai sentito il suo strazio e lo hai sentito...andare"
"No, non devi dispiacerti, ho potuto ascoltare le sue ultime parole e mi ha fatto sentire cos'è l'amore vero. Quello che aveva nel cuore era meraviglioso e abbagliante. Io...spero un giorno di riuscire a provare le stesse emozioni".
"Sono certa che ci riuscirai, tu sei speciale".
Da quel giorno tutto cambiò, si ritrovarono sempre meno su quella panchina, Josh parlava poco e qualche volta lo videro passeggiare in compagnia di ragazze sempre diverse, Lucia dimagrì moltissimo, solo la loro vicinanza le impedì di impazzire. Riuscirono a farsi assegnare una stanza più grande e così tutte e tre poterono rimanere insieme più a lungo. Questo le unì ancora di più anche se Lucia molto spesso rimaneva da sola in camera quando decidevano di uscire la sera. Airin e Rose da quel giorno si impegnarono fino allo sfinimento negli allenamenti, entrambe avevano un unico obbiettivo, più nessuno doveva morire.
Il tempo aiutò a sopportare meglio la perdita dell'amico, Airin si riprese piano piano e cercò di migliorare il suo dono, si accorse che poteva entrare nella mente delle persone intuendo a grandi linee cosa stessero pensando, decise di tenere per se i progressi fatti e cercò di limitare le invadenze allo stretto necessario per non invadere la loro privacy. Lo sfruttava in pieno invece durante gli allenamenti per poter anticipare le mosse dell'avversario. Tra questi però solo Rose riusciva a tenerle testa, almeno per un po'. Lei infatti sospettava che l'amica avesse sviluppato ulteriormente il suo potere e cercava di tenere chiusa la mente.
"Airin dimmi la verità, tu riesci e leggere nella mente altrui vero? Il tuo dono non ti permette solo di parlare telepaticamente".
La guardò con un mezzo sorriso, ormai la conosceva bene e non si lasciava ingannare dai suoi splendidi occhi smeraldo e dal suo sorriso meraviglioso.
" Uff, a te non si può nascondere nulla. Si, ho scoperto che riesco a leggere a grandi linee le intenzioni ma sia chiaro, lo faccio solo in allenamento. Al di fuori di esso non lo uso".
"Non smetti mai di stupirmi. Questo potrebbe essere utile per trovare quello giusto...."
"Rose!!"
"Che bacchettona! Sei troppo seria. Almeno sei un po' cambiata per altre cose, ora vedo che hai gusto per la biancheria. Non è che per caso ti vedi con qualcuno?"
"Sai, ho pensato almeno ad una decina di modi per torturarti, ora te li elenco e ti lascio decidere".
Rose le accarezzò il viso sorridendo, le voleva troppo bene.
"Non lo faresti mai...."
Si bloccò, Airin sorrideva ma in quel sorriso vide qualcosa di strano. Un brivido le corse lungo la schiena, per la prima volta non le rimaneva indifferente.
"Ops, hai sviluppato anche altro vedo...ed è molto più pericoloso. Ok, cercherò di limitare le mie... ispezioni".
" Parlando d'altro, ieri ho incontrato Josh. Era in compagnia dell'ennesima ragazza. Abbiamo parlato per un po' dopo che si sono separati. Non ricordava nemmeno il nome. Dentro di sé non riesce ancora ad accettare la sua morte e non trova pace. Mentre mi parlava sembrava tornato quello di sempre ma con lui ho fatto un'eccezione e ho usato il mio potere. Sta soffrendo moltissimo e non si da pace".
"Lo immaginavo, loro due erano come fratelli. Anche Lucia non sembra migliorare, ride e scherza ma sento dentro di lei una tristezza infinita"
"Senti?"
"Si, non so come spiegarlo ma anch'io credo di aver sviluppato qualcosa di simile al tuo dono. Ma è più che altro una sensazione, non è nemmeno paragonabile al tuo. Comunque loro due mi preoccupano".
" Già, speriamo che questo periodo di pace duri a lungo così potranno riprendersi".
Purtroppo per loro fu una vana speranza, alcuni decenni dopo scoppiò un'altra guerra altrettanto cruenta. Furono richiamati alle armi e mandati in battaglia. Airin era passata di grado ma si rifiutò di comandare un plotone, voleva combattere sola senza preoccuparsi dei suoi sottoposti. Ottenne però di poter avere vicino a se Rose, Josh e Lucia, in questo modo avrebbe potuto difenderli. La notte prima della battaglia si ritrovarono alla loro panchina, negli ultimi tempi non l'avevano più fatto e fu strano essere tutti lì, quasi tutti. Immancabilmente tornò alla mente il suo ricordo e Lucia non riuscì a trattenere le lacrime, non l'aveva dimenticato e lo amava ancora come allora.
Airin cercò di confortarla ma sentiva dentro di lei un vuoto incolmabile.
"Lucia, Josh voglio che mi promettiate una cosa. Rimanete vicino a noi qualsiasi cosa succeda. Non allontanatevi mai"
"Dovrei essere io a dirlo, è compito di un uomo difendere le fanciulle!"
Rose anticipò Airin prendendo la mano di entrambi.
"Josh tu sei un buon combattente ma te la cavi meglio con le scartoffie, scusa se sono così diretta ma ognuno di noi ha i suoi punti di forza. Tu sei un contabile eccezionale, Lucia è portata più per lo studio e in futuro sarà un'insegnante bravissima. Io e Airin invece abbiamo un'indole guerriera, spetta a noi difendervi. Rimaneteci accanto e non fate nulla di avventato".
Josh accettò riluttante mentre Lucia si limitò ad annuire. Prima di ritirarsi si abbracciarono stretti, l'indomani sarebbero partiti.
Nella camera mentre Lucia dormiva Rose e Airin parlarono a lungo usando il dono di quest'ultima.
" Cosa pensi?" Chiese Rose.
"Sono preoccupata. Ho chiesto al comandante di dispensare almeno Lucia ma non c'è stato verso. Serviranno tutti i guardiani".
"Andrà tutto bene, li proteggeremo noi".
"Lo spero..."
Il giorno dopo cominciò una delle guerre più dure di sempre, questa volta l'esercito demone era ben organizzato e tra le sua fila vi erano numerosi demoni nobili. Il gruppo di Airin fu messo in prima linea e con Rose fecero di tutto per tenere al centro i più deboli. Le due guerriere si misero davanti lasciando passare solo di tanto in tanto qualche avversario. Erano implacabili ma fu Airin a fare la differenza, intorno a lei mucchi di cenere si accumulavano ad una velocità impressionante, Rose la guardò più volte rimanendo affascinata, era una furia eppure si muoveva come se danzasse. I giorni passarono fra battaglie sempre più cruente, spalla a spalla le due guardiane fecero breccia nel loro schieramento, fra le loro fila si sparse rapidamente la voce di una guardiana dai capelli d'oro che combatteva come un demone. Lucia incrociò la spada solo di rado, Josh era al suo fianco e grazie alle due amiche doveva preoccuparsi solo di difenderla. Finalmente dopo dieci giorni di lotte sembrò che l'esercito demone fosse sul punto di ritirarsi ma un ultimo duello aspettava Airin. Dalle retrovie comparve un demone enorme, alto più di due metri e con un fisico possente, aveva enormi corna ricurve che gli arrivavano fino alla base del collo. I suoi canini erano più lunghi del normale, in una mano brandiva una spessa e tozza spada mentre sulla schiena teneva legata una grande ascia.
Si pose di fronte a loro a gambe divaricate e la sfidò.
"Sei tu la guardiana d'oro?"
Rose guardò l'amica preoccupata, quello era un avversario temibile.
"Airin non rispondere" le disse sottovoce "non mi piace ed è venuto apposta per te, affrontiamolo insieme!"
Nel mentre intorno a lui si radunarono molti demoni pronti ad affrontarli.
"Rose, rimani qui e difendili, io vedo cosa vuole il fustaccione".
"Airin tu sei pazza! Se ti colpisce ti spazzerà via come un legnetto!"
"Allora basterà non farsi colpire". Con il sorriso più sadico che avesse mai sfoggiato corse verso di lui lasciando l'amica sbigottita.
"Lei è pazza, incosciente e fuori di testa....ma lei è così. Se sopravvive la uccido io, giuro!!"
Rimase al suo posto guardandola correre con la spada alzata, non la vedeva in volto ma era sicura che sorridesse. Subito fu circondata da una trentina di demoni e con l'aiuto dei suoi compagni cominciò ad affrontarli, guardò dietro di se e vide Josh davanti a Lucia pronto a difenderla.
Airin si mise a due metri dalla montagna di muscoli, puntando la spada fece le presentazioni.
"Non so chi sia questa guardiana d'oro ma se cerchi rogne io sono la persona giusta".
Con un verso sovrumano si scagliò su di lei, il fendente arrivò ad una velocità impressionante, lo schivò agilmente abbassandosi, scartando di lato lo colpì al fianco ferendolo, aveva colpito con forza ma la pelle del demone era insolitamente coriacea e ne risultò poco più di un graffio. " Magia" pensò.
Non si perse d'animo e continuò a girargli intorno ferendolo ripetutamente, dapprima il demone sembrò quasi divertirsi visto che non riusciva a ferirlo in modo profondo ma gli attacchi di Airin erano ripetuti e ben assestati. Lo ferì dove i muscoli erano meno spessi, poi passò alle braccia concentrandosi sul gomito, continuò con le ginocchia per poi passare alla schiena. Il demone agitava la grossa spada ma non riusciva a prenderla se l'avesse fatto l'avrebbe tagliata a metà tanto erano potenti i fendenti. Perse la ragione, si stava stancando e aveva perso molto sangue, ora si muoveva con fatica e d'un tratto crollò su un ginocchio. Airin aspettava solo questo, gli arrivò alle spalle e con tutta la forza lo infilò all'altezza del cuore. Pensava di averlo ucciso ma un leggero movimento aveva fatto si che la lama sfiorasse appena il cuore. Si girò all'improvviso strappando la spada di mano ad Airin, era ancora infilata fin quasi all'elsa e la punta sporgeva dal petto. Rimase sorpresa e questo bastò a dare al demone una possibilità, sfilò l'ascia e la lanciò verso di lei, l'indecisione di Airin le stava costando cara, non l'avrebbe mai schivata. Quando se ne accorse era troppo tardi, come a rallentatore vide l'ascia roteare impazzita verso di lei, rassegnata attese l'impatto. Ma non avvenne, con gli occhi ancora chiusi sentì invece un grido di dolore, la voce era tremendamente familiare. Quando li riaprì vide davanti a se il volto di Lucia immobile mentre un rivolo di sangue le uscì dalla bocca. Si era materializzata davanti a lei, quando aveva visto cosa stava per accadere dentro di lei desiderò con tutta se stessa salvarla e attivò inconsciamente il suo potere teletrasportandosi di fronte a lei. L'ascia l'aveva colpita a morte. Prima di spegnersi riuscì a dire poche parole.
"Vivi...io...ero già morta....da quel...giorno...ora...v-vado da...lui. Vi voglio...b..e..ne..."
Si accasciò su di lei priva di vita. Airin non riusciva a capire, perché lei era lì? Perché non parlava più? Poco alla volta la realtà si fece strada nella sua testa, fra le sue braccia teneva la sua amica che aveva giurato di difendere. Non riuscì più a respirare, i polmoni cercarono disperatamente l'ossigeno che sembrava essere sparito. Non si accorse nemmeno che il demone si era sfilato la spada e ora stava venendo verso di lei per finirla. Airin infine lo guardò, non si mosse, voleva morire e aspettò che lui la uccidesse, era giusto così. Vide la sua spada alzarsi al cielo, pochi attimi e sarebbe tutto finito, non avrebbe avuto nemmeno il tempo di disperarsi per Lucia. Ma qualcuno si intromise, vide una divisa bianca affrontare il demone, riconobbe i capelli e le spalle larghe. Josh.
"Josh vattene! Salvati almeno tu! Lasciami morire con lei, ti prego!"
"Stupida guardiana! Alzati e vendica la sua morte, noi siamo guardiani! Questo è il nostro destino! Tu sei la nostra speranza e io ti ho sempre a....."
Una pioggia di sangue le ricoprì il volto, quando riaprì gli occhi vide la sua testa cadere a dieci metri di distanza mentre il corpo lentamente si accasciava al suolo. Il demone esplose in una fragorosa risata mentre Airin non capiva. Rimase a fissare la testa del suo amico rotolare lontano. Poi fu scossa da un grido furioso nella sua mente, qualcuno aveva abbattuto le sue difese.
"AIRINNN!! TI PREGO ALZATI!!! AIRIN!!! ALZATI E UCCIDILO, PRENDI IL SUO CUORE E FAGLIELO MANGIARE... ALZATI MALEDIZIONE!!!"
Rose aveva usato tutto il suo potere, impegnata con tre demoni non poteva raggiungerla, aveva visto tutto e con le lacrime agli occhi combatteva in preda alla disperazione. Non poteva perdere anche lei.
Airin appoggiò delicatamente l'amica a terra, si tolse il mantello incurante di tutto ciò che le stava intorno e la coprì. Poi guardò il demone, stava ancora ridendo. Non pensò a nulla, non disse nulla, i suoi occhi divennero freddi come il ghiaccio, le sue labbra una linea sottile e tesa, il suo corpo fu scosso da un tremore furente. Estrasse le ali che vibrarono seguendo la sua ira crescente. Tutti nel raggio di centinaia di metri si fermarono sentendo la sua aura. Il demone smise di ridere e guardandola indietreggiò di qualche passo, nei suoi occhi vide la morte. Non fece in tempo a fare nulla, Airin scattò in avanti e con un calcio lo colpì al braccio facendogli cadere la spada, la raccolse con calma e la puntò al suo petto.
"Tu sei morto, voi tutti siete già morti"
Con un grido che di umano non aveva nulla gli amputò le braccia, poi le gambe, non lo decapitò di proposito, voleva che la guardasse mentre pezzo per pezzo gli staccava pezzi di carne. E così fece, Rose finalmente libera vide l'amica trasformarsi in una mietitrice di demoni, ordinò a tutti di non avvicinarsi per non rischiare di rimanere coinvolti, in lei non sentiva più nulla, solo un baratro nero. Vide uno spettacolo rivoltante, ad ogni fendente il corpo del demone veniva sminuzzato in pezzi sempre più piccoli, non distolse però lo sguardo, anche lei voleva la stessa cosa e voleva dividerne con lei il peso. Infine rimase una poltiglia informe, qualcosa batteva ancora ritmicamente in mezzo ai resti, con indifferenza lo calpestò roteando il piede lentamente. Rimase a fissare i resti per un minuto intero immobile, poi si scatenò l'inferno. Decimò da sola l'esercito demone, incurante di se stessa volò rasente al terreno falciando tutto quello che le si parava davanti, in centinaia caddero senza sapere chi o che cosa li avesse colpiti. I guardiani che la videro si fecero coraggio e avanzarono nonostante le proteste di Rose, sapeva che Airin avrebbe potuto ucciderli, in quel momento lei era in uno stato di trans e bramava solo una cosa. Sangue.

Il primo angelo demone: l'eredità.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora