29. Nessuna emozione

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Bastarono pochi secondi per recuperare appieno le forze, si fermò preparandosi alla battaglia decisiva. Gabriel lanciò un potente attacco ma fu pronto a respingerlo. Ora sentiva il pieno possesso del suo potere e poteva fronteggiarlo alla pari. Rispose colpendolo violentemente con un fascio di energia blu scuro che lo investì in pieno facendolo indietreggiare di diversi metri, da sotto il cappuccio intravide un ghigno di rabbia.
"Bene, non fai più lo spaccone ora" pensò riprendendo più fiducia. Gabriel si lanciò verso di lui iniziando una lotta selvaggia ma ora i due si equivalevano, Alex riusciva a parare i suoi colpi rispondendo ogni volta. Ad ogni scontro, parecchi metri sotto di loro, la terra vibrava. Non distante sia Sofia che Talitha impegnate in uno scontro feroce sentivano chiaramente ogni colpo che i due si scambiavano. La lotta era sanguinosa, la demone non capiva come quella ragazzina potesse tenerle testa, era veloce, precisa e sembrava capire un attimo prima dove colpisse parando impeccabilmente. La sua esperienza in battaglia  le aveva permesso di mettere a segno qualche colpo ma guariva velocemente riportando le sorti in parità. Sofia dal canto suo non poteva non ammirare la grazia con cui lei si muoveva, era bellissima sotto ogni aspetto. Mentre con la nonna e le altre aveva dovuto limitarsi in qualche modo, ora finalmente poteva dare sfogo alla sua forza. Nonostante la demone potesse usufruire del potere donatole da Gabriel Sofia la stava mettendo alle strette.
"Sei forte, devo ammetterlo. Posso fare sul serio allora!"
La demone rimase per qualche attimo interdetta, aveva il fiato corto e nemmeno con tutto quel potere ricevuto da lui era riuscita a sopraffarla e ora...cominciava a fare sul serio? Lo scontro con Gabriel stava diventando sanguinoso, si scambiavano colpi a ripetizione senza badare a difendersi, la velocità con cui si colpivano non poteva essere percepita da nessuno nemmeno da Robert che ripresosi dall'ultimo scontro con quegli esseri che ora giacevano a terra in ammassi informi di roccia fumante guardava il nipote impotente. Non poteva aiutarlo in nessun modo o avrebbe finito con intralciarlo solamente. L'aura che avvolgeva i due era opprimente, il potere che scaturiva da loro era incalcolabile, avvicinarsi era impossibile. Marcus era il prescelto e in lui risiedeva il potere di rovesciare il mondo ma nel nipote il potere era diverso, era potente forse più del padre ma in un modo diverso, più instabile e pericoloso. Solo il debole legame mentale che era riuscito a stabilire con la sua amata lo teneva in equilibrio sul baratro.
"Julius come stai?"
"Una favola...."
Il possente guardiano a stento si reggeva il piedi cercando di fermare l'emorragia del braccio sinistro che era stato strappato di netto da un colpo della frusta.
"Aspetta, vedo di curarti la ferita"
"Lascia perdere, vai dalle ragazze, ho un brutto presentimento...non sento più l'aura di Rose. Sbrigati, io me la cavero'".
Lo guardò pensieroso, anche lui aveva sentito qualcosa, il grido straziante della moglie subito dopo averla persa per qualche minuto dalla sua mente.
"Ok, vado. Tu resta qui"
Volò rapido verso di loro, era successo qualcosa e quando arrivò rimase impietrito. Le ragazze erano tutte vive e strette intorno ad Airin circondate da un lago di sangue. Ma qualcosa non andava, Airin era inginocchiata e stringeva a se il corpo immobile di qualcuno, avvicinandosi capì. China su quel corpo senza vita sua moglie piangeva senza far rumore, le sue lacrime scendevano copiose lungo le sue guance candide andandosi a tuffare sul viso sereno ed immobile di Rose. Vide il brutale squarcio all'altezza del suo cuore provocato da artigli affilati, rimase a qualche metro incapace di dire o fare qualsiasi cosa. Poi lei alzò lentamente il viso, il dolore era straziante, i suoi occhi parlavano per lei mentre lo osservava silenziosa.
"Perché.... Robert....perché...."
In alto Gabriel non riusciva più a contenere Alex che stava diventando sempre più forte, doveva fare qualcosa. Sentiva in lui  un potere immenso ma sentiva altresì che qualcosa lo aiutava a non cadere vittima di esso. Qualcosa o .... qualcuno! Non impiegò molto a capire chi fosse.
Alex sentiva che poteva batterlo, sentiva la forza crescere e vedeva i suoi colpi andare a segno con più frequenza. Cercò il suo tocco, lo trovò e con lei attinse a tutto il suo potere colpendo l'avversario in pieno volto scagliandolo lontano. Ora doveva dargli il colpo finale. Gabriel a fatica riprese i sensi, sapeva che la sua fine era prossima e decise di provare il tutto per tutto. Cercò lei e la trovò poco lontano intenta a lottare con Talitha, erano avvinghiate ed era impossibile colpire solo lei. Chiuse il suo cuore e si preparò.
"Scusa ma dovrai sacrificarti per me".
Senza indugiare oltre scagliò un attacco terribile verso le due ragazze, il fascio avrebbe colpito entrambe, senza distinzione. Un attimo prima che andasse a segno la demone si girò verso di lui, lo guardò in cerca di qualcosa ma sul suo volto non vide nulla. Questo la colpì prima di quell'attacco privandola di ogni cosa, sarebbe morta per lui. Troppo tardi Alex capì cosa stesse succedendo, troppo tardi si accorse che lei era il suo obbiettivo. Pochi secondi dopo non sentì più il suo tocco e tutto divenne nero.

Il primo angelo demone: l'eredità.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora