"Oh mio Dio." Sussurra Sav alle mie spalle, piantandosi davanti a me. "Mi stai dicendo che lo avete fatto? Allora? Com'è? Dotato? Sensuale?" Ammicca, iniziando a camminare a pari passo con me.
Avevo parlato con Savannah dell'accaduto, ma adesso me ne stavo pentendo. Mi camminava di lato tenendomi stretto per un braccio lungo i corridoi della scuola, volendo sapere ogni minimo particolare del mio rapporto avuto con Andrew. "Non ti dirò com'è stato." Mi difendo. "Nè tanto meno come è iniziato, cos'è successo nel mentre e come si è concluso."
"Di cosa parlate dolcezze?" Cameron fa il suo ingresso alle mie spalle, mettendo un braccio sulle spalle di Sav, che gli sorride guardandolo con occhi ammiranti. "Scuola." Mi stringo nelle spalle, stringendo gli occhi.
"Il tuo amichetto dov'è?" Ammicca Sav, riferendosi ad Andrew. Cameron la guarda alzando un sopracciglio. "A te cosa interessa?" Chiede sospetto. Sav sorride. "Non è a me che interessa."
Cameron si gira a guardarmi, e sento le guance andarmi a fuoco. Due mani mi coprono poi gli occhi, e istintivamente porto le mie mani sulle sue. "Chi sono?" Sussurra con voce roca al mio orecchio, facendomi venire i brividi. Un sorriso mi nasce spontaneo sul viso. "Il solito imbecille." Sav e Cameron ridono, mentre Andrew toglie le mani dal mio viso e si finge offeso. Ridacchio divertita.
"La ragazza ha ragione, però." Afferma Cameron. "Concordo." Si intromette Sav. Faccio una linguaccia ad Andrew, e lui si abbassa ad altezza del mio viso, avvicinando le sue labbra al mio orecchio. Non so perché, ma il mio corpo ha un sussulto, e il respiro si fa irregolare. "Non mi ritieni tanto imbecille in momenti intimi." Si stacca sorridendo realizzato, lasciandomi scioccata. "Andiamo?" Aggiunge dopo, facendo finta di nulla. Prende Cameron sotto braccio, portandolo avanti con sé. Sav mi si affianca. "Cosa ti ha detto?" Domanda curiosa. Una delle cose che apparteneva a Sav era il fatto di voler essere sempre aggiornata su tutto, tutti. Ogni cosa che succedeva lei doveva esserne a conoscenza, conoscendo anche i minimi particolari.
Scuoto la testa in segno di negazione, facendole capire che non glielo avrei detto. "Oh andiamo!" Protesta. "Perché non posso saperlo? Sai che sono curiosa. Io ti ho sempre detto sempre tutto, però. Voglio sapere cosa ti ha detto, e lo sai che non mi arrendo facilmente." Mi punta un dito contro iniziando a parlare a raffica, cosa che fa quando le cose non le vanno secondo i piani. "Non è stato nulla di importante." Borbotto. "Dalla tua reazione lo è stato!" Mi accusa. Ridacchio leggermente. Quando Sav voleva sapere qualcosa diventava insopportabile. "Non te lo dirò." Canticchio, accelerando il passo. "Oh andiamo, sai che sono curiosa!" Muove le braccia con fare teatrale, buttando la testa indietro, offesa.
Le ore scolastiche che succedevano l'accaduto erano state tranquille. Non avevo incontrato più Andrew nei corridoi, e adesso cercavo un tavolo libero in mensa affiancata da Savannah. Scorgo il viso di suo fratello, che porta una patatina in bocca, facendomi poi un segno con la mano. Gli sorrido di rimando, girandomi poi verso Sav. "Per quale motivo tuo fratello mi ha appena salutata?" Chiedo in un sussurro. Non mi salutava mai quando era con i suoi amici. Lui era uno dei popolari, io e Sav appartenevamo alla linea medi di studenti. Quelli che non andavano quasi mai alle feste, che non si ubriacavano, che non cambiavano ragazzi ogni giorno, che preferivano non avere gli occhi di tutti puntati addosso. "Non ne ho idea." Fa una smorfia lei. Mi stringo nelle spalle, iniziando a correre nuovamente con gli occhi, vedendo poi la figura di Andrew, affiancato da Cameron e altri ragazzi girati di spalle, di cui non riesco a vedere il viso. Quando incastra i suoi occhi nei miei mi sorride, facendomi segno di avvicinarmi. Sento le farfalle svolazzare nello stomaco senza una motivazione precisa. Eravamo solamente andati a letto insieme, Dio santo.
"Cosa aspetti?" Mi domanda ridendo Savannah, iniziando a camminare verso il loro tavolo. Prendo un respiro profondo, stringendo i bordi del vassoio mentre mi avvicino. Scorgo con gli occhi i ragazzi seduti a quel tavolo, notando Edward, il ragazzo della festa, e Roy Poster. Vedo poi la ragazza dai capelli rossi che mi aveva obbligato a baciare Andrew ed un altro ragazzo, di cui non conosco però il nome. Sto per sedermi accanto a Sav, ma me lo vieta, facendomi segno di sedermi accanto ad Andrew. Prendo un respiro profondo irritata, andando poi verso la mia destinazione.
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RomanceUna rottura di fidanzamento, una festa, un cattivo ragazzo. Andrew Sullivan, che veniva soprannominato così dagli studenti presenti nella scuola, aveva in pugno il cuore di Ester. Poteva scegliere due strade: tenerlo con se è curarlo, o romperlo co...