Capitolo 21.

2.8K 60 1
                                    

Non vedo altro, se non un mucchio di gente.
Ho il cuore che batte all'impazzata contro la gabbia toracica del mio petto, mentre i miei occhi saettano da ogni parte.

Sedie, gente, il palco, i ragazzi vestiti di blu con quel cappellino in testa.

Il giorno del diploma, era arrivato.

Ero agitata, mi sudavano le mani ed ero sicura che tra lì a poco le gambe mi sarebbero cedute, sbattendo contro il suolo duro composto interamente da cemento.

"Oh mio dio." Sussurra Savannah, al mio fianco. "Non ci credo. Ce l'abbiamo fatta Ester, ce l'abbiamo fatta!" Sorride, buttandomi le braccia al petto.

Cameron, al suo lato, si lascia sfuggire una risata divertita.
Di Andrew, invece, neanche l'ombra.

Roy ed Edward erano circondati dai parenti, e si poteva leggere benissimo quanto fossero annoiati da quella situazione.

Paul invece stava parlando con mia sorella, poco lontano da noi.

Da lì a pochi giorni Ilary se ne sarebbe andata, tornando in Canada.

A breve, anche io avrei preparato le valigie. Avrei lasciato New York, raggiungendo Los Angeles.
Conosciuta come University of California, Los Angeles, conosciuta anche come UCLA, mi aspettava.

Savannah aveva fatto la mia stessa scelta. Ero elettrizzata dall'idea di abbandonare la grande mela, ma allo stesso tempo, terrorizzata dal dover abbandonare tutti i miei amici.

Andrew compreso. Aveva fatto domanda alla Columbia, e la distanza tra NW e LA era di circa due giorni di macchina. L'unico problema, però, era che nessuno dei due aveva una macchina.

"Scusate il ritardo." Andrew spuntò alle mie spalle, respirando affannosamente. Mi regalò un sorriso, prima di stampare un bacio sulle mie labbra. "Bellissima." Sussurrò, circondando il mio giro vita con un braccio.

"Ti eri perso?" Incrociò le braccia al petto Cameron, alzando un sopracciglio divertito.

Andrew alza il dito medio in risposta, facendo ridere Savannah.

"Non si scollavano più." Edward fa il suo ingresso, affiancato da Roy. "Certo che hai dei genitori proprio pallosi." Brontola quest'ultimo, facendo comparire sul viso di Edward un'espressione offesa. "I tuoi non sono da meno." Offeso, incrocia le braccia al petto girando la testa di lato.

Roy gli tira un pugno amichevole sul braccio, ridendo leggermente.
Kimberly si avvicina lentamente, e per quanto mi costi ammetterlo, anche vestita così sta tremendamente bene. È di una bellezza davvero spiazzante.

Se non fosse per il suo pessimo - a tratti - carattere, potrebbe assomigliare tanto ad una principessa Disney.

Fa un sorriso tirato a labbra strette, mentre tiene le mani giunte ad altezza dello stomaco.

"Ehi." Prendo parola, sorridendole. Punta il suo sguardo sul mio sorpresa, facendo nascere subito dopo un sorriso sul suo volto. Ricambia il mio saluto. "Pronta per questo diploma?" Continuo, ottenendo occhiate stranite da tutti.

Volevo scordarmi di tutto. Del passato, dalle azioni sbagliate e della mancanza di rispetto, di fondo, non sapevo quando li avrei più rivisti. Ognuno di loro, in poco tempo, mi era entrata in maniera diversa. Mi avevano fatto crescere e maturare sotto ogni punto di vista, ognuno a modo proprio.

Volevo bene a tutti, Kimberly compresa. Non sarebbe stata una - grande - incomprensione tra noi a privarmi di tutta la bontà che portavo nel cuore. Tutti potevano sbagliare.
E tutti meritavano una seconda possibilità.
Era il mio motto di vita.

LOVERS BY CHOICEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora