Stretta nel groviglio delle lenzuola del letto di Andrew, con il mio viso sul suo petto e le sue mani che accarezzano dolcemente i miei capelli rilascio un sospiro, ripensando a tutto quello che stava succedendo ultimamente.
"A che pensi?" Mi domanda, senza fermare quel suo dolce movimento che fa rilassare ogni mio singolo muscolo teso. "A quanto sia assurda questa situazione." Ammetto, accarezzandogli un bicipite. "Prima non avrei mai pensato di finire a letto con qualcuno che non fosse il mio ragazzo, e invece adesso ci sono dentro." "Ti sei pentita?" Chiede lui, quasi.. allarmato? Preoccupato? Teso? ..Deluso? "No, non sto dicendo questo." Alzo la testa per guardarlo. "Non mi sono pentita, sinceramente, se penso al fatto che qualcuno abbia potuto dirmi che sarei finita in questa situazione ci avrei riso su.. prendendolo per pazzo." Riappoggio la testa sul suo petto, beandomi del suo respiro regolare e tranquillo. Inizio ad accarezzargli il petto, chiudendo gli occhi come per immortalare questa scena dentro la mia testa.
Il mio telefono inizia a squillare, facendo sbuffare Andrew. Faccio una piccola risata, allungandomi per prenderlo. Nel display leggo il nome di Savannah. "Pronto?" Dico portando il telefono all'orecchio. "Perché diavolo non rispondi ai miei messaggi? Te ne ho lasciati più di cento! Cameron mi ha chiesto di andare alla festa di Edward, e non so cosa fare. Vieni anche tu, ti prego!" Strilla, facendomi allontanare il telefono dall'orecchio. Andrew ridacchia divertito. "Savannah, è solo una festa. Accetta, e divertiti con Cameron. Io.. non credo di venire." "Ma sarà divertente!" Urla lei. "E poi potrai far morire Andrew vestita come si deve, e col trucco apposto. O farlo ingelosire con qualcuno.." sento il respiro mancarmi e spero solo che Andrew non abbia sentito. Gli lancio uno sguardo, e dalla sua espressione corrucciata capisco che ha sentito. Dio mio, vorrei morire. Mi schiarisco la gola prima di dare a Sav una risposta. "Non.. non ho bisogno di far ingelosire nessuno." Mi giustifico, allontanandomi da Andrew. "Pensa a non far scappare Cameron con la tua psicopatia, piuttosto." Riattacco, sedendomi sul bordo del letto con il lenzuolo intorno al corpo, sospirando.
"Farmi ingelosire, eh?" Ridacchia Andrew. Mi giro a guardarlo, strabuzzando gli occhi. Cerco di dire qualcosa, ma le parole mi muoiono in gola. "Avrai sentito male." Dico solo, sorridendo nervosa. Andrew alza un sopracciglio, avvicinandosi a me. Spalanco gli occhi, alzandomi dal letto. Imita la mia azione, e mentre io mi allontano, lui si avvicina. "A-A-Andrew.." balbetto, esaminando con gli occhi la stanza in cerca di un possibile rifugio. "Mhmh?" Inclina la testa di lato, apparentemente divertito da quella direzione. Giro lo sguardo verso la porta del bagno, e nel giro di pochi secondi me lo ritrovo addosso, avvinghiato a me. Dalle mie labbra fuoriesce un gridolino sorpreso, mentre lui mi strinse i fianchi mentre sorride. "Presa." Sussurra, facendo sfiorare le mie labbra con le sue. Chiudo gli occhi istintivamente, accarezzandogli i capelli con le mani. Mi fa stendere delicatamente sul materasso, mentre lui si mette a cavalconcini su di me. Libera il mio corpo dal lenzuolo, senza smettere di baciarmi. Si stacca, facendo saettare il suo sguardo sul mio corpo. "Dio.." Sussurra, facendo riscaldare il mio viso. "Sei bellissima." Ritorna sulle mie labbra, stuzzicando con le dita il mio punto più sensibile. Un gemito lascia le mie labbra, mentre continua quella dolce tortura. "Andrew.." sussurro, tenendolo per le spalle. Mi inizia a baciare il collo, lo mordicchia, lo lecca, ci gioca.
Ed è così, tra mille ansiti e piacere, che sono entusiasta di aver accettato questo patto. Nessuno, prima di Andrew, mi aveva resa così viva."Dai Ester! Sei una favola." Piagnucola Sav, mentre io continuo a guardarmi allo specchio. Indosso un tubino rosso scollato nella schiena e sul seno, lungo fino a metà coscia. "Non è un po' troppo scollato?" Ribatto. "No, ti sta di incanto. Fascia perfettamente le tue forme, e ti dà un'aria tremendamente sexy." Afferma, sorridendo. "Pensa a quanti ragazzi ragazzi farai girare la testa, e quanto sarà geloso Andrew.. già oggi in mensa ha dimostrato quanto sia possessivo nei tuoi confronti." "Non stiamo insieme." Mi affretto a dire, girandomi verso di lei. "Non ho detto questo, infatti." Alza le mani, sorridendo. "Ma ripensa alle parole che ti ho detto qualche giorno fa." Mi fa l'occhiolino, armandosi poi di piastra e trucchi. "Ora siediti." Mi ordina, iniziando a piastrare i miei capelli. Mi trucca poi leggermente gli occhi, lasciando le labbra libere. Inizia a prepararsi poi lei, e siamo pronte con un paio di minuti d'anticipo all'arrivo di suo fratello. Stranamente, le aveva detto che passava lui a prenderci.
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RomanceUna rottura di fidanzamento, una festa, un cattivo ragazzo. Andrew Sullivan, che veniva soprannominato così dagli studenti presenti nella scuola, aveva in pugno il cuore di Ester. Poteva scegliere due strade: tenerlo con se è curarlo, o romperlo co...