Capitolo 20.

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Due giorni.
Mancavano solo due giorni al diploma.

In qualunque parte della scuola tu guardassi, vedevi solo ragazzi immersi sui libri. Che sia per i corridoi, in aula, in mensa, nei bagni.

I professori facevano discorsi motivazionali, preparandoci al meglio a questa esperienza. Ci stavano già facendo capire chi non aveva ottenuto abbastanza crediti per fare un passo così importante nella propria vita.

"Non sei agitata?" Savannah, al mio fianco, distrasse la mia mente dai miei pensieri.

Mi strinsi nelle spalle, posando l'ultimo libro nel mio armadietto. "Nulla che non possa essere controllato."

"Dio mio, come fai ad avere tutto questo controllo? In questo momento vorrei solo spaccarmi la testa contro un muro." Dalle sue labbra venne rilasciato un piccolo sbuffo, mentre mi facevo scappare una leggera risata.

"Oh andiamo, non è nulla di tragico ricevere il diploma."

"Ma chi sta parlando del diploma?" Trillò. "Parlo del ballo di fine anno!" Batté le mani più volte, facendo compare un sorriso smagliante e genuino sul suo viso.

Alzai gli occhi al cielo a quell'affermazione. Come avevo fatto a non pensarci prima? Mi schiaffeggiai mentalmente.

In effetti, un'altra cosa che vedevi, erano le proposte totalmente romantiche - e allo stesso tempo strane - per invitare le ragazze al ballo.

C'era chi lo aveva scritto su un muro della scuola, chi durante l'ora di ginnastica, chi durante la partita di football. Inutile dire che ognuno di loro era finito in presidenza, ma realizzati dall'aver ricevuto un si dalla persona che volevano al proprio fianco.

"Cameron si è presentato a casa mia con un mazzo di fiori grande quanto la porta, e un sorriso meraviglioso."

Cameron?
Semplicemente, eravamo amici. Nulla di estremamente legato, ma neanche indifferenti. Eravamo in un rapporto amici-conoscenti.

"Tu ci andrai con Cole?" Rivolse il suo sguardo sulla mia figura.

Strinsi le labbra in una linea retta, aggrottando le sopracciglia.
In realtà, io e Cole, avevamo lasciato perdere. Era stato bello finché era durato, ma se il mio cuore batteva ancora per un'altra persona, non potevo prenderne in giro un'altra.

"In realtà.. io e Cole abbiamo chiuso." Sorrisi leggermente, appoggiandomi al mio armadietto. "Siamo rimasti in rapporti di amicizia, ma non ci frequentiamo più in quel senso."

"Oh." Fu la sua unica risposta.

Vidi Roy venire nella nostra direzione con un mazzo di fiori in mano, ed una camicia bianca che rendeva il suo fisico ancora più santuario.
Gli sorrisi quando si fermò davanti a me. "Augurami buona fortuna." Prese un respiro profondo, lasciando ricadere subito dopo le spalle.

"Andrà tutto bene." Lo rassicurai, dandogli una pacca leggera sulla spalla in segno di incoraggiamento. "Vedrai che Annabelle non si farà sfuggire un pezzo di manzo come te, fatti coraggio!" Annuì insicuro, deglutendo subito dopo.

Annabelle era una ragazza del mio corso di chimica, che aveva colpito subito Roy con la sua semplicità. Era una ragazza di una bellezza naturale. Aveva lunghe ciglia nere, dei capelli scuri con alcuni riflessi - naturali - biondi, e degli occhi grandi e grigi.

Seguii con lo sguardo Roy, che si fermava davanti l'interessata. Lei le rivolse un sorriso genuino, accogliendo con sé il mazzo di fiori. Potei notare che Roy fosse nervoso dal fatto che gesticolasse. Sorrisi davanti la sua insicurezza.

Per quanto potesse sembrare un duro, avevo imparato col tempo quanto fosse debole, che bastasse un semplice gesto per renderlo la persona più vulnerabile al mondo.

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