Capitolo 44 -2029-

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"Ragazzi, voi due avete bisogno, ma un assoluto bisogno di un paio di giorni di vacanza."

Scuoto la testa e mi alzo dal divano per andare a vedere di Pietro che ha iniziato a piangere nella sua cameretta... ha appena mangiato, mi tocca cambiarlo, ma neanche così si calma e quindi torno in salotto con lui.

"Dai ragazzi, prendetevi qualche giorno solo per voi due, me ne occupo io di lui!"

"Tu Lewis?!"
Lancio un'occhiataccia a Sebastian, forse neanch'io lascerei Pietro solo con l'inglese per dei giorni, ma non deve rispondergli male per questo.

"Sebastian, non fare così... e Lewis grazie, ma no."

"Eh dai, negli ultimi due mesi quando avete pensato a voi? Prendetevi solo un weekend, lo dico solo per voi..."
Scuoto la testa e continuo a camminare su e giù per la stanza, sperando di farlo smettere di piangere.

"...da quando non vi prendete cura l'uno dell'altra?"
Mi blocco e guardo Sebastian, ma lui sorride, non l'ha presa male.

"Questo non ti riguarda neanche un po', limitati a pensare al tuo figlioccio e non a quello che facciamo in camera da letto."
Tiro un sospiro di sollievo e mi torno a sedere affianco a lui.

"Concordo e comunque stiamo anche organizzando il matrimonio, non è che passiamo 24 ore su 24 a badare a nostro figlio."

"E da quant'è che non metti qualcosa di diverso da una brutta tuta?"

"Ehi! Quando esco metto quasi sempre i jeans."

"Però è vero, ormai sei ritornata in forma anche meglio di prima grazie ad Antti, mi piacerebbe rivederti vestita bene..."
Mi giro verso Sebastian e assottiglio lo sguardo.

"Cosa vuoi dire?"
Sorride e mi circonda le spalle con un braccio.

"Volevo solo dire che se riesci ad essere così bella con una tuta figuriamoci con un bel vestito."

"Ti sei salvato..."
Gli bacio una guancia e lascio che prenda lui Pietro... è così bravo a tranquillizzarlo.

"Seb non avrei mai pensato di dirtelo, ma forse dovresti insegnarmi come conquistare una donna."

"Mi dispiace Lewis, ma so cosa dire solo quando si tratta di Ale, qualsiasi altra donna mi avrebbe già lasciato con tutte le mie analogie con la F1... lei invece l'ho conquistata proprio così."

"Già... basta essere se stessi e prima o poi una persona abbastanza matta da sopportarti la trovi, una persona che ama proprio quelle cose che potrebbero allontanare tutti gli altri."
Appoggio la testa alla spalla di Sebastian e il nostro piccolino mi afferra un dito con la sua manina mentre gli accarezzo una guancia.

"Sandy, Seb... e allora lasciate che vi regali due o tre giorni per voi, come non li avete da mesi, perché non solo gli ultimi due, ma anche quelli prima non sono proprio stati normali.
Avete un bambino da crescere e fra un mese tu tornerai a girare nei paddock, non saranno tanti i momenti per voi, godeteveli."

"Ale decidi tu."
Non sposto lo sguardo da Pietro.

"Sei d'accordo?"

"D'accordo... mi sta offrendo di passare un weekend senza pensieri, da solo con la mia fidanzata."
Mi alzo in piedi, mi metto di fronte al pilota inglese e incrocio le braccia.

"Io sono disposta a lasciarti mio figlio, mi fido e lo sai, ma alle mie condizioni."
Sorride e allunga una mano che prontamente stringo.

"Affare fatto dolcezza."
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Independent || Sebastian VettelDove le storie prendono vita. Scoprilo ora