Capitolo 2 -2027-

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Gp Abu Dhabi 2027

"Mi sei mancata un sacco anche tu, Ale."
Alzo la testa dal suo petto, giusto quanto mi basta per poterlo guardare negli occhi e lo vedo trattenersi dal ridere.
Mi vuole provocare usando il soprannome che odio.

Quando ero piccola non ci facevo caso, ma crescendo ho sempre avuto l'impressione che fosse un nomignolo da maschio e quindi non volevo che nessuno lo utilizzasse.

Immaginatevi una ragazzina, un po' un maschiaccio, con i capelli corti, sempre in mezzo ai maschi e sempre a giocare a calcio, in più follemente innamorata delle macchine e in particolare della F1.
Se ci avessimo aggiunto anche un soprannome da maschio, le prese in giro non avrebbero fatto che aumentare...

Quindi solo a chi mi conosce da quando sono piccola lo lascio utilizzare: la mia famiglia e un paio di amici.

"Iniziamo già a provocare Sebastiano?" Sorrido, pensando di averlo almeno in parte colpito, ma non faccio altro che farlo scoppiare a ridere.

Alzo gli occhi al cielo e mi vado a sedere sul letto che c'è nella stanzetta del mio pilota. Continua a fissarmi sorridendo, appoggiato alla porta, e io incrocio le braccia al petto, distogliendo lo sguardo dalla sua figura.
Non gliela darò vinta...

A questo punto lo sento muoversi e pochi secondi dopo me lo ritrovo seduto sulle mie gambe, mentre mi stringe fra le sue braccia e mi lascia qualche bacio sul collo.

"È inutile che fai la finta offesa, lo so che sei terribilmente innamorata di me, Ale."
E mi lascia un altro bacio, questa volta sulla guancia. Io continuo a non guardarlo.

"Ed è anche per questo che io posso chiamarti così, Ale."
Mi prende il volto fra le mani e questa volta mi bacia sulle labbra, sorridendomi subito dopo.

Non riesco mai a resistergli.
Gli cingo la vita con le braccia e questa volta sono io a baciarlo, in modo un po' meno casto.
Riprendiamo fiato, ma le nostre labbra quasi si sfiorano quando inizio a parlargli.

"Potresti anche avere ragione, Sebastian, ma ora scendi dalle mie gambe che non sei esattamente un fringuello!"
E lo spingo giù dalle mie gambe.

Per poco non faceva un volo per terra, ma sfortunatamente finisce solo sul letto.
Decide di sistemarsi meglio e si distende appoggiando la testa sulle mie gambe.
Subito mi metto ad accarezzargli i capelli biondi e lui chiude gli occhi.

"A parte gli scherzi, parliamo un attimo seriamente prima che torni Felipinho e ci sbatta fuori da qui.
Che ci fai qui? Non eri impegnato con un qualche evento Ferrari? Poi non mi sarei mai aspettata di rivederti in un circuito durante un weekend di gara..."

"Si avevo un piccolo evento, ma ti ricordo che era venerdì ed era proprio qui ad Abu Dhabi.
Non mi ascolti mai, eh?"

Lo guardo male.
"Qualcuno qua doveva pensare a vincere un campionato, scusa se non mi ricordo in che parte del mondo sei nei giorni in cui anche io sono in giro per il mondo..."
Gli lascio un bacio a stampo e gli sorrido.

"Egocentrico che non sei altro!"
Ride. È così bello quando è felice.

"Non sono egocentrico, almeno non con tutti!
Voglio essere al centro solo dei tuoi pensieri."

Mi accarezza una guancia, potrebbe sembrare una frase un po' egoistica, ma so che non sono parole banali per lui.
È questo che sono per lui, quella cosa a cui non riesce a smettere di pensare, nemmeno mentre guida!
È così che per la prima volta mi ha detto ti amo.

Io non posso che sorridergli, non potrei aggiungere nient'altro alle sue parole e infatti è lui che riprende con il discorso di prima, tornando a parlare di argomenti più tranquilli.

Independent || Sebastian VettelDove le storie prendono vita. Scoprilo ora