Capitolo 37 -2028-

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Gp d'Italia 2028

"Dai Ale, muoviti!"
Esco dal bagno e mi fermo di fronte a Sebastian, incrociando le braccia.

"Allora per prima cosa sei voluto venire tu a dormire qua da me, poi se hai tutta questa fretta puoi anche andare, non sei obbligato ad aspettarmi, ho la mia macchina per andare al circuito."

"Dormo più tranquillo qua, non ci sono tutti quei tifosi intorno all'hotel."

"Tanto sono lì per Charles e Mick, mica per te, tesoro..."

Alzo gli occhi al cielo, vado a prendere la divisa del team nella valigia e torno in bagno, ma penso che avrei dovuto chiudere a chiave la porta...

"Non essere arrabbiata con me... dai."

Mi abbraccia da dietro e appoggia il mento sulla mia spalla, lo guardo attraverso il riflesso dello specchio e, non appena incrocio i suoi occhi, butta in fuori il labbro cercando di impietosirmi.

"Mica sono arrabbiata, ma smettila di mettermi fretta o di farmi perdere tempo come stai facendo ora!"

"A me sembri arrabbiata se mi rispondi così..."
Mi giro fra le sue braccia e lo allontano.

"Vuoi lasciarmi preparare in pace?
Se hai tutta questa fretta vai al circuito, ma lasciami fare le cose con calma."

"Ma io voglio aspettarti."
Roteo gli occhi e torno a prepararmi, senza neanche fare caso ai suoi sguardi quando mi cambio, perché ovviamente si è seduto sul bordo della vasca senza avere la minima intenzione di uscire da lì.

"Ale..."

"Che c'è?"

"Sei bellissima."

"Non provarci a fare il lecchino adesso."
Si torna ad alzare, ma ora appoggia le mani sulle mie spalle e torna a guardarmi negli occhi attraverso lo specchio.

"Perché sei arrabbiata?"
Appoggio le mani sul bordo del lavandino.

"Ti ho detto che non sono arrabbiata, ma tu sai essere davvero irritante quando vuoi."

"Io sono solo contento e forse un po' nervoso... è da tanto che non salgo su una monoposto durante un weekend di gara."
Mi accarezza le braccia, fino a raggiungere i miei fianchi.

"E quindi sei così irritante perché ti lasciano partecipare a delle banali prove libere?"

"E tu fai così la stronza perché è il tuo primo gran premio a Monza in F1?"
Vorrei continuare a rispondergli, ma alla fine sorrido.

"Ammettiamolo, per una volta avremmo fatto meglio a rimanere ognuno nella propria stanza ieri sera."
Le sue braccia mi stringono la vita e le sue labbra si posano per qualche istante sulla mia guancia.

"Non sono d'accordo, in qualunque caso dormo meglio se sono con te."
Continuo a guardarlo anch'io attraverso lo specchio e gli sorrido.

"Mollami e dammi giusto due minuti, poi possiamo andare."
Sorride anche Sebastian e mi gira verso di lui, continuando a tenermi stretta.

"Facciamo tre minuti, ma il primo decido io come sfruttarlo."

Senza darmi la possibilità di replicare si butta sulle mie labbra, forse farei meglio a dire sulla mia bocca...
È dolce, ma non troppo delicato e non ne ha bisogno, direi che ormai sappiamo come prenderci... quando si stacca va subito a guardare l'orologio.

"Ci ho messo un po' più di un minuto... va beh, è stato ben speso."
Mi ruba un altro bacio, a stampo e mi sorride.

"Ora hai due minuti."

Independent || Sebastian VettelDove le storie prendono vita. Scoprilo ora