Balli proibiti.

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I suoi fianchi che si muovevano a ritmo della musica latina che risuonava nel locale.
Io seduto al bancone a bere senza mai togliere lo sguardo su quella dea.
I suoi capelli mossi che le cadevano sulla schiena nuda.
Il vestito che ti faceva intravedere le cosce.
Il suo sguardo tagliente e dolce allo stesso tempo.
Non ero l'unica che la guardava.
Era brilla ma riusciva ad essere seria.
Io ero ubriaco.
"Mi riempia il bicchiere", il barista rise, così mi girai e lo guardai,"Dovrebbe andare da lei,la sta mangiando con lo sguardo...Stare qua a bere non servirà a nulla",era così saggio che mi ricordava mio fratello,sorrisi,mi alzai e fra la folla andai da lei.

"Belloccio, levati.Non hai la sua classe",mandai via quel moccioso,la presi per i fianchi e i nostri corpi si unirono in un movimento di bacino.
Respirai l'odore dei suoi capelli,"Mi mandi in estasi", rise,quella sua risata calda come la sua pelle...

Mi risvegliai solo.
Nel letto c'ero solo io e un biglietto,

Ci vediamo questa sera.
Ti manderò l'indirizzo.

E alla fine c'era il segno delle sue labbra rosse.
Mi morsi le labbra dipenda a la sera prima.
Mi affacciai alla finestra,"Amo la città degli angeli".

Non giocare col Diavolo,piccolo angelo.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora