10. Il Testimone

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Il giorno dopo posteggiai la mia macchina in mezzo alla moto blu di Tyler e a quella rossa di Sarah.

“non male per incominciare la giornata!” mi dissi, ma le parole mi morirono in bocca ancora prima di pronunciarle.

fu in quel momento che la vidi: una moto nera, sinuosa, che si aggirava lentamente tra le macchine in cerca di un posteggio e, per mia fortuna/sfortuna perchè non so ancora come definirla, si posteggiò davanti alla mia auto.

Io non lo sapevo ancora, ma quel giorno la mia vita sarebbe cambiata completamente. Detto così sa decisamente di film.

Appena spento il motore, quella che sembrava la figura di un ragazzo smontò dalla sella, con tutti che lo guardavano, un po' per invidia ed un pò per curiosità. Il problema è che si scordò di mettere il cavalletto, così scivolò con la moto giù per terra, in un clamoroso risatone della folla! Che figura! (per non dire altro!)

come si fa ad essere così stupidi?” pensai, ma forse furono i sensi di colpa che mi fecero avvicinare alla folla e gridare “che cosa c'è da ridere?!?” tutti se la svignarono, perchè tutti avevano paura della Lady Vampiro!

Spostai la moto ed aiutai il ragazzo ad alzarsi. Lui si levò il casco ed iniziò a respirare a bocca aperta.

“ehi! Garazie! Potevo rimanerci, lì sotto!” sorrise.

Io rimasi senza fiato! Era bellissimo! Aveva i capelli biondo scuro, due occhi castani ed era magrissimo! Ma la cosa che più mi sorprese era che aveva la stessa voce del ragazzo con cui mi ero scontrata quel sabato sera “alla magritte!” ed un po' la cosa mi spaventò: era un testimone!

“no, di niente! Sono cose normali, a parte che qui da noi non si vedono così spesso delle ducati diablo e, anzi, se fossi in te non la lascerei mai fuori dal garage, sai di questi tempi c'è un ladro in giro...” dissi tutto d'un fiato, fingendo di essere una che la sa lunga.

All'inizio sembrò stupito che una ragazza come me sapesse che tipo di moto era, poi con voce bassa disse:

“io l'ho incontrato! Infatti dormo con la mia moto!” mi sorrise ed io ricambiai. Che stupido! Niente sfugge alla mia visuale!

“comunque io mi chiamo sid!” disse allungando la mano

“si certo! Ed io sono nancy!” risposi ridendo

“no! Sul serio!”

“uno come te non può fisicamente chiamarsi sid!”

“e se il mio nome fosse sigmondo?” disse lui con la faccia da stupido.

“A quel punto ti dovresti chiamare Sig” risposi io

per un attimo ci fu silenzio, poi scoppiammo a ridere.

Black Thief (I diari della gazza ladra)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora